Tutti in campo. Dopo il caos dell’Epifania, con quattro partite rinviate su dieci, la Serie A torna a giocare un turno al completo: i ricorsi della Lega ai vari TAR regionali hanno avuto esito positivo, ragion per cui Torino, Udinese, Bologna e Salernitana non sono più in quarantena e possono affrontare Fiorentina, Atalanta, Cagliari e Verona, seppur con qualche modifica di calendario (Torino-Fiorentina si disputerà domani alle 17, Cagliari-Bologna martedì alle 20.45).
Il Consiglio inoltre, dopo la telefonata di venerdì tra Draghi e Gravina e in attesa del “tavolo” di mercoledì prossimo, ha deliberato che le giornate del 16 e 23 gennaio si disputeranno con un massimo di 5mila spettatori sugli stadi, nella speranza che dopo la sosta per le Nazionali i numeri consentano di tornare quantomeno alla capienza del 50% (che resterà tale oggi e mercoledì per la Supercoppa tra Inter e Juve). Si naviga a vista insomma, intanto però si gioca e questo, alla luce delle difficoltà sopraccitate, è già qualcosa.
La 21esima giornata ruota attorno a Inter-Lazio (ore 20.45) e Roma-Juventus (18.30), big match che possono incidere parecchio sulla classifica, con Milan (a Venezia alle 12.30), Napoli (in casa con la Sampdoria alle 16.30) e Atalanta (a Udine alle 16.30) decise ad approfittarne per i rispettivi obiettivi. Partiamo da San Siro, dove la capolista torna in campo dopo lo stop forzato di giovedì: il primato, almeno virtualmente, è ancora ben saldo, ma c’è la possibilità che alle 20.45, qualora il Milan espugnasse Venezia, i nerazzurri siano al secondo posto, con tutto il carico di pressione che ciò comporta.
Inzaghi, ieri in silenzio stampa, spera che la lunga sosta non abbia interrotto la magia dell’ultimo periodo, nel quale i suoi erano riusciti a vincerne 7 di fila, 6 senza subire gol. Numeri importantissimi che sono valsi il comando del campionato, ma che andranno confermati anche nel prossimo mese, quando l’Inter affronterà una serie di scontri diretti che potrebbero rivelarsi decisivi, in un senso o nell’altro.
Si comincia oggi con la Lazio di Sarri, troppo staccata per competere in chiave scudetto, ma pur sempre insidiosa nella gara secca: all’andata, del resto, arrivò l’unica sconfitta in campionato dei nerazzurri. Partita che si preannuncia scoppiettante, tra due squadre che segnano molto (non a caso l’Inter ha il primo attacco, i biancocelesti il terzo) e che vogliono sfidarsi a viso aperto, senza calcoli di nessun tipo. Inzaghi ritrova Dzeko dopo la positività al Covid (solo per la panchina), ma deve rinunciare nuovamente a Calhanoglu, visto che il rinvio di Bologna ha fatto slittare pure la squalifica. Il suo 3-5-2 vedrà Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Brozovic, Vidal e Perisic a centrocampo, Sanchez e Lautaro in attacco. Classico 4-3-3 anche per Sarri, che risponderà con Strakosha tra i pali, Hysaj, Luiz Felipe, Radu e Marusic nel reparto arretrato, Milinkovic-Savic, Cataldi e Basic in mediana, Felipe Anderson, Immobile e Pedro nel tridente offensivo.
L’altro big match odierno è quello dell’Olimpico, dove Roma e Juventus cercheranno di avvicinare la zona Champions, Atalanta e Fiorentina permettendo. Il pareggio, classifica alla mano, serve poco a entrambe, ma sia Mourinho che Allegri non stanno certo attraversando un periodo brillante, ragion per cui è difficile sbilanciarsi e fare pronostici. “Sapevo che questo sarebbe stato un anno di crescita e cambiamenti per tornare in lotta per lo scudetto in una o due stagioni – ha glissato il tecnico bianconero, oggi squalificato per aver insultato l’arbitro giovedì -. Questa è sempre Roma-Juventus, gara difficile perché loro hanno ottime individualità. Poi Mourinho nei momenti di difficoltà, come adesso dopo la sconfitta di Milano, preparerà una grande partita: è un altro scontro diretto, bisogna prepararsi al meglio”.
Lo stesso, probabilmente, pensa anche lo Special One (ieri per lui, dopo le escandescenze di San Siro, niente conferenza stampa), ecco perché all’Olimpico ci si aspetta una sfida molto interessante. Allegri dovrebbe dare un turno di riposo a Morata e schierare un 4-3-3 con Szczesny in porta, Cuadrado, Rugani, De Ligt e De Sciglio in difesa, Bentancur, Locatelli e McKennie a centrocampo, Dybala, Kean e Chiesa in attacco. Il problema di Mou, oltre alle squalifiche di Mancini e Karsdorp, si chiama Zaniolo, escluso dagli allenamenti in seguito a un tampone positivo: il riserbo è totale, ma la sensazione è che questa sera non ci sarà. Ad ogni modo il sistema di gioco non cambierà, dunque 3-5-2 con Rui Patricio tra i pali, Kumbulla, Smalling e Ibanez nel reparto arretrato, Maitland-Niles (appena arrivato dall’Arsenal), Pellegrini, Cristante, Veretout e Vina in mediana, Mkhitaryan e Abraham coppia offensiva.
Di questi scontri diretti sperano di approfittare anzitutto Milan e Napoli, impegnate in due sfide più abbordabili con Venezia e Sampdoria. Guai però a cullarsi sugli allori: i veneti, nel catino del Penzo, hanno già fatto scherzetti in serie (Fiorentina, Roma e Juventus) e gli azzurri hanno ancora in mente i passi falsi con Empoli e Spezia. “Il Venezia è una squadra ben allenata, veloce, tecnica: serve una prestazione di alto livello – ha confermato Pioli -. Vediamo poi a fine giornata cosa saremo riusciti a fare noi e i nostri avversari, ma il percorso è il nostro: vogliamo vincere le partite e poi tirare le somme”.
Rispetto a giovedì non ci sono recuperi da segnalare, dunque il tecnico sarà costretto nuovamente a un 4-2-3-1 d’emergenza con Maignan in porta, Florenzi, Kalulu, Gabbia e Hernandez in difesa, Tonali e Bakayoko a centrocampo, Saelemaekers, Diaz e Leao alle spalle dell’unica punta Ibrahimovic. Zanetti risponderà con un 4-3-3 con Romero tra i pali, Mazzocchi, Svoboda, Ceccaroni e Haps nel reparto arretrato, Cuisance, Ampadu e Busio in mediana, Aramu, Henry e Okereke nel tridente offensivo. Anche il Napoli spera di vincere e accorciare in classifica, per quanto l’emergenza sia addirittura maggiore che a Torino: ieri è risultato positivo al Covid pure Zielinski, che dunque non sarà del match.
Spalletti, anch’egli in isolamento, schiererà un 4-2-3-1 con Ospina in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Ghoulam in difesa, Demme e Lobotka a centrocampo, Politano, Elmas e Insigne (a proposito: ieri il suo trasferimento al Toronto è diventato ufficiale) alle spalle dell’unica punta Mertens. Classico 4-4-2 per D’Aversa, che tenterà di riscattare la sconfitta con il Cagliari affidandosi ad Audero tra i pali, Dragusin, Ferrari, Chabot e Murru nel reparto arretrato, Bereszynski, Ekdal, Thorsby e Askildsen in mediana, Gabbiadini e Caputo in attacco.