Missione compiuta! L’Inter aggancia in classifica le contendenti al terzo posto e vede alle porte un’impresa che, appena un mese fa, sembrava fantascienza. Invece è tutto vero e pazienza se, almeno fino a mercoledì, i nerazzurri sono “solo” in Europa League. Già, perché essendo Napoli, Udinese, Lazio e Inter tutte appaiate a quota 55 punti, entra in gioco la classifica avulsa, che altro non è che la differenza reti negli scontri diretti. Per farla breve, al momento in Champions ci andrebbe il Napoli, con Udinese e Inter in Europa League. Ma alla fine mancano ancora tre giornate e, calendario alla mano, i nerazzurri potranno giocarsela fino al 13 maggio per il terzo posto. Non sarà facile, anche perché mercoledì ci sarà la trasferta di Parma e domenica un derby che si preannuncia infuocato, ma questa Inter, che tutti davamo per morta, si è già saputa rialzare. Complimenti a Stramaccioni, capace di ridare smalto ad un gruppo che sembrava alla frutta e che invece, toccando le corde giuste, poteva ancora dare qualcosa. Evidentemente l’ex tecnico della Primavera ha saputo farlo e ora Moratti si gode i frutti del suo lavoro.
LA PARTITA
Stramaccioni mischia le carte e ripropone il 4-3-2-1 con cui aveva già espugnato Udine. A centrocampo, oltre all’intoccabile Cambiasso, c’è spazio per Guarin e Obi, che formano una cerniera per il tridente offensivo composto da Sneijder, Alvarez e Pazzini. L’Inter parte bene e costruisce palle gol in serie: Pazzini, Lucio, Sneijder e Alvarez sfiorano più volte la rete, ma manca la precisione. Ma l’Inter di Stramaccioni si sa, dà il meglio solo se deve rimontare e la legge si conferma anche con il Cesena. Ad inizio ripresa gli uomini di Beretta sfiorano il gol con Iaquinta, che colpisce la traversa a Castellazzi battuto, poi lo trovano con Ceccarelli, che firma il clamoroso 0-1 (57°). San Siro vede sfuggire il tanto agognato terzo posto, ma Obi sistema le cose già due minuti dopo: il sinistro del nigeriano è velleitario, ma la deviazione di Von Bergen spiazza Antonioli. Il pareggio galvanizza l’Inter, che si getta nella metà campo romagnola per trovare il secondo gol. Stramaccioni inserisce Milito al posto di un Pazzini sprecone e Zarate per un confuso Alvarez: quest’ultima mossa si rivela decisiva. Al 73° Guarin serve l’argentino, che di testa batte Antonioli: 2-1! Prima del fischio finale c’è ancora spazio per l’espulsione di Beretta, allontanato da Romeo per ripetute proteste. Il San Siro nerazzurro esulta, il terzo posto è davvero ad un passo.
LE REAZIONI
Dopo tante battaglie, Stramaccioni vede la Champions nel mirino: “Secondo me questa era la partita più difficile, perché era quella del potenziale aggancio. C’era capitato anche a Firenze che ci rimanesse il colpo in canna, il Cesena sia oggi sia domenica ha fatto una grande partita, era difficile, è una vittoria importantissima”. Una partita che, sulla carta, sembrava scontata, ma in realtà non è stato così: “Nel primo tempo s’è vista qualitativamente l’Inter migliore, abbiamo costruito tanto. Nella ripresa s’è visto il carattere dei calciatori, grazie anche ai tifosi che invece di abbattersi ci hanno sostenuto e ci hanno aiutato tantissimo”. Stramaccioni ha poi trovato il tempo di scherzare sul suo futuro, che, a questo punto, si tinge sempre più di nerazzurro: “Vedremo. Ci dobbiamo mettere d’accordo sull’ingaggio. – ha detto sorridendo – I miei 12 agenti stanno trattando il rinnovo…”.