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Inter-Juve, il derby d’Italia che può chiudere o rilanciare il duello per lo scudetto: il Milan tifa per il pari

Il big match di stasera a San Siro non deciderà lo scudetto ma può ipotecare il futuro del campionato: se i nerazzurri vincono prendono il largo, se vincono i bianconeri prendono fiducia e mettono pressione all’Inter. Per questo il Milan, vittorioso a Frosinone, spera in un loro pareggio. Oggi in campo anche il Napoli, l’Atalanta e la Lazio

Inter-Juve, il derby d’Italia che può chiudere o rilanciare il duello per lo scudetto: il Milan tifa per il pari

Il momento è arrivato. Dopo mesi di botta e risposta, sul campo e soprattutto fuori, Inter e Juventus sono pronte ad affrontarsi faccia a faccia, in un match che potrebbe decidere un bel pezzo di scudetto. Il Derby d’Italia numero 251 (209 in Serie A) non decreterà nulla, ma è chiaro che il risultato sposterà gli equilibri, qualunque esso sia. In tanti assisteranno al match con occhi interessati, a cominciare dal Milan vittorioso a Frosinone e pronto a recuperare qualche punto, mentre il resto della domenica vivrà in funzione di Europa e salvezza, con due gare delicatissime come Atalanta-Lazio e Napoli-Verona, ancor di più dopo la vittoria di ieri del Bologna sul Sassuolo (4-2).

Frosinone – Milan 2-3, Pioli: “Le voci non mi toccano! Inter-Juve? Spero in un pari”

Prima di tuffarci sulla sfida di San Siro è bene fare un passo indietro alle gare del sabato, su tutte quella di Frosinone, dove il Milan ha ottenuto un successo tanto pesante quanto insperato. Già, perché come a Udine i rossoneri sono andati sotto a metà secondo tempo e si sono trovati costretti a rimontare: un qualcosa che spesso non riesce, ma che al Diavolo degli ultimi tempi sembra piacere parecchio. La sensazione, a prescindere dal 2-3 finale, è che la squadra di Pioli non possa ambire a nulla più che a una qualificazione in Champions tranquilla, alla luce dei troppi gol subiti e del ripetersi degli stessi errori, però è giusto sottolineare anche i dati positivi: sesta vittoria nelle ultime sette, un attacco che produce tantissimo, uno spirito mai domo. Se dietro c’è da mettersi le mani nei capelli, infatti, lo stesso non si può dire davanti, dove Leao a parte (l’ultimo gol in campionato è datato 23 settembre) trovano tutti soddisfazioni in serie. Va detto che il portoghese ha regalato alcuni pezzi pregiati, come l’assist a Giroud per il momentaneo vantaggio rossonero (17’), ma anche le solite leggerezze (su tutte il fallo di mano che ha portato al rigore del 1-1 trasformato da Soulé). Le vere emozioni sono però arrivate nella ripresa, prima con la rete di Mazzitelli (65’), poi con il ribaltone firmato Gabbia (72’) e Jovic (81’), al settimo gol stagionale.

“Abbiamo cominciato così così, poi siamo cresciuti, non abbiamo concesso tanto, dopo siamo andati sotto ma dal punto di vista caratteriale non abbiamo mollato – ha esultato Pioli -. Ci avevamo creduto anche col Bologna ma non ci siamo riusciti, comunque nel nuovo anno siamo molto vicini ai livelli di Inter e Juventus che stanno andando fortissimo. Le voci su di me? L’importante è che io e il club siamo concentrati sul presente. Sono cose che non mi toccano, faccio parte di questo mondo qua da troppo tempo per infastidirmi o preoccuparmi di certe voci. E poi è come sempre stato da quando sono al Milan c’è un club che a fine anno valuta il lavoro e che sceglie. Se spero in un pareggio tra Inter e Juve? Sì, si può dire?”.

Inter – Juventus (ore 20.45, Dazn)

Archiviati gli anticipi del sabato è ora di concentrarsi sul piatto forte della domenica, dunque su un’Inter-Juventus che può decidere il campionato. Lo scudetto, evidentemente, non verrà assegnato stasera, ma è chiaro che il risultato inciderà non poco sul proseguo della corsa, specialmente se a vincere fossero i nerazzurri. Inzaghi ha la chance di portarsi a + 4 con una partita in meno, il che gli dà uno stimolo ulteriore per fare suo il Derby d’Italia: è lui, paradossalmente, ad avere più ragioni per prendersi i 3 punti, perché fallire oggi rimescolerebbe gli equilibri in modo pericoloso. Va da sé che anche Allegri non può permettersi di sbagliare, anzi una sconfitta sarebbe un colpo pesantissimo, forse addirittura decisivo. La sensazione però è che Max non disdegnerebbe un pari, mentre a Simone andrebbe quantomeno stretto: questioni di classifica e di opportunità, oltre che di calendario. A livello tecnico poi c’è da capire che partita sarà, perché il precedente dell’andata non autorizza a immaginare calcio spettacolo. Se la pressione bloccò gambe e testa dei giocatori a Torino, a maggior ragione potrebbe farlo stasera, visto che la posta in palio è molto più alta. Abbastanza probabile, invece, possano esserci polemiche arbitrali: lì dovrà essere bravo Maresca, osservato speciale sin dal riscaldamento.

Inzaghi stuzzica la Juve: “Per loro non avere le coppe è un vantaggio”

“Senz’altro è una partita importantissima, non decisiva ma importantissima – il pensiero di Inzaghi –. Sarà molto combattuta, all’andata non fu entusiasmante, questa volta però giochiamo in casa davanti ai nostri tifosi e cercheremo di fare la gara nel migliore dei modi, sapendo che affrontiamo una grande squadra che ha avuto un percorso simile al nostro. Entrambe avranno pressioni, ma allo stesso tempo bisognerà essere contenti di giocare una partita così, dopo un avvio di campionato fatto così bene. La classifica, al di là degli asterischi, è simile a quella della Juve. Noi dovremo essere bravi: sappiamo l’importanza della gara, anche perché la giochiamo nel nostro stadio, ma abbiamo grandissimo rispetto. Poi è chiaro che giocare una volta a settimana sia un bel vantaggio, è inutile negarlo ma anche parlarne, è così. Noi comunque siamo contenti del nostro percorso europeo”.

Allegri ribadisce: “Loro favoriti per lo scudetto, noi pensiamo alla Champions”

“Non è uno snodo decisivo per il campionato, con i tre punti a vittoria basta poco – ha replicato Allegri -. Noi dobbiamo fare quello che si deve per raggiungere il nostro obiettivo, che comunque non è lo scudetto. Il bello di queste sfide è che l’attesa è molto alta, ma i ragazzi devono fare la propria partita e divertirsi: per il lavoro fatto giocare questa partita da secondi in classifica è un premio. Questo non vuol dire che non faremo il massimo, anzi, vogliamo provare a fare risultato anche se non sarà semplice. Noi abbiamo grande rispetto dell’Inter, come ho sempre detto è la squadra più forte del campionato e favorita per lo scudetto, com’è chiaro a tutti. Sarà una tappa del nostro percorso di crescita, ma da qui alla fine dobbiamo fare molti punti per raggiungere il nostro obiettivo, ovvero la Champions”.

Inter – Juventus, le formazioni: Inzaghi e Allegri con gli undici ideali

Entrambe le squadre potranno schierare le migliori formazioni possibili, al netto di qualche infortunio (Cuadrado e Kean) e squalifica (Milik). Inzaghi, dopo il turnover di Firenze, tornerà a schierare il 3-5-2 titolare con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. Sorride anche Allegri, visto che Rabiot e Chiesa (assenti con Lecce ed Empoli) sono nuovamente abili e arruolati: il suo 3-5-2 vedrà così Szczesny tra i pali, Gatti, Bremer e Danilo nel reparto arretrato, Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot e Kostic in mediana, Yildiz e Vlahovic coppia offensiva. 

Atalanta – Lazio (ore 18, Dazn)

Ma la domenica calcistica non vivrà solo di Derby d’Italia. In calendario, infatti, ci sono anche due partite molto interessanti in chiave Champions come Atalanta-Lazio e Napoli-Verona. È Bergamo a prendersi la medaglia d’argento dell’importanza, visto che si tratta di un vero e proprio scontro diretto tra due squadre staccate di soli 2 punti. I nerazzurri attraversano un ottimo momento di forma, condito da 5 vittorie e un pareggio nelle ultime sei partite (Coppa Italia compresa), mentre i biancocelesti, dopo cinque successi consecutivi, si sono fermati rimediando una brutta sconfitta con l’Inter (Supercoppa) e uno scialbo 0-0 contro il Napoli. Sulla carta, insomma, l’Atalanta sembrerebbe favorita, ma guai a dare per morta la Lazio, anche perché Bergamo è un campo dove Sarri, storicamente, si esalta. 

Atalanta – Lazio, le formazioni: Scamacca sfida Immobile

Gasperini, costretto a fare a meno di Lookman (ieri in gol nel quarto di finale vinto dalla sua Nigeria contro l’Angola) e Hien, dovrebbe confermare la formazione con cui ha battuto l’Udinese, dunque 3-4-1-2 con Carnesecchi in porta, Scalvini, Djimsiti e Kolasinac in difesa, Holm, De Roon, Ederson e Ruggeri a centrocampo, Pasalic sulla trequarti, Scamacca e De Ketelaere in attacco. Più problemi invece per Sarri, che dovrà rinunciare a Zaccagni, Patric e allo squalificato Cataldi. Il tecnico biancoceleste però recupera Immobile, pronto a tornare in campo dall’inizio dopo aver saltato il match contro il Napoli. Il suo 4-3-3 vedrà Provedel tra i pali, Lazzari, Gila, Romagnoli e Marusic nel reparto arretrato, Guendouzi, Rovella e Vecino in mediana, Isaksen, Immobile e Felipe Anderson nel tridente offensivo.

Napoli – Verona (ore 15, Dazn)

Punti pesanti anche al Maradona, dove il Napoli di Mazzarri tenterà di avvicinare la zona Champions. Il tecnico, archiviato un mercato importante, potrà finalmente contare su una squadra quasi al completo: quasi, appunto, perché l’uomo più importante è ancora impegnato in Coppa d’Africa. In attesa di riavere anche Osimhen, gli azzurri si proiettano su una sfida delicata, da vincere a tutti i costi. Mazzarri, nelle ultime cinque partite di campionato, ha raccolto solo 5 punti, vittoria soffertissima con la Salernitana compresa. Troppo poco per ambire a un posto Champions, ma per sua fortuna la classifica è ancora corta e le chance di guadagnare posizioni inalterate. Urge però un cambio di passo, a cominciare da oggi contro un Verona sfigurato dal mercato, eppure vivissimo. La squadra di Baroni sembra aver ritrovato stimoli e compattezza cessione dopo cessione, dunque darà battaglia anche oggi, nel tentativo di conquistare punti salvezza.

Caso Zielinski, parla De Laurentiis: “Nessuna punizione, ma da luglio non sarà più con noi”

La vigilia è stata però contrassegnata dal caso Zielinski, che si è preso tutte le attenzioni di stampa e tifosi. Il polacco, ormai prossimo a trasferirsi all’Inter a parametro zero, è stato escluso dalla lista Champions e anche oggi, complice un affaticamento muscolare (quantomeno sospetto), non sarà tra i convocati. “Non è stata un’azione vendicativa nei suoi confronti, ma le scelte fatte sono in ottica di programmazione visto che da luglio non sarà più dei nostri e dobbiamo valutare chi riscattare tra i giocatori arrivati – ha spiegato De Laurentiis -. Sappiamo cosa può dare e cosa no Piotr, mi è spiaciuto doverlo escludere così come Dendoncker, in funzione del prossimo anno però dobbiamo capire chi prendere in maniera definitiva vista l’opzione. Ora abbiamo comunque una rosa competitiva per ogni livello, anche se qualcuno dubitava”.

Napoli – Verona, le formazioni: Mazzarri torna al 4-3-3, Anguissa di nuovo in campo

Il tecnico azzurro, come dicevamo in precedenza, può tirare un sospiro di sollievo: Kvaratskhelia e Simeone, entrambi squalificati a Roma, saranno nuovamente a disposizione, così come Anguissa, tornato dalla Coppa d’Africa dopo l’eliminazione del suo Camerun. Il 3-5-1-1 d’emergenza visto contro la Lazio dovrebbe così andare in soffitta in virtù del canonico 4-3-3, con Gollini in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mario Rui in difesa, Anguissa, Lobotka e Cajuste a centrocampo, Politano, Simeone e Kvaratskhelia in attacco. Consueto 4-2-3-1 per il “nuovo” Verona di Baroni, che risponderà con Montipò tra i pali, Tchatchoua, Dawidowicz, Magnani e Cabal nel reparto arretrato, Duda e Serdar in mediana, Folorunsho, Suslov e Lazovic alle spalle dell’unica punta Noslin.

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