Un pareggio che accontenta tutti. L’1-1 tra Inter e Juventus permette ai nerazzurri di fare un altro passo verso la qualificazione in Champions e ai bianconeri di evitare una sconfitta che, alla luce della grande rivalità, sarebbe stata fastidiosa a prescindere dallo scudetto già conquistato. In casi come questi è facile che emerga chi ha più motivazioni e infatti la squadra di Spalletti ha sicuramente approcciato meglio la gara, dominando il primo tempo e chiudendolo meritatamente in vantaggio. Poi però, come spesso accaduto in stagione, i campioni di Allegri hanno saputo fare la differenza, con la logica conseguenza di un pareggio che va bene a entrambe le contendenti. Va detto che l’Inter avrebbe potuto arrotondare il risultato ben prima del ritorno della Juve: fosse stato così, probabilmente, staremmo commentando un altro risultato.
Invece dopo lo splendido gol di Nainggolan agli albori del match (7’, gran destro al volo che ha sorpreso Szczesny), i nerazzurri hanno avuto il demerito di non piazzare il colpo del ko, anche se più per meriti del portiere bianconero che per errori propri. Strepitoso il polacco su Icardi e De Vrij, fortunato a inizio ripresa sulla saetta di Perisic che ha sfiorato il palo; in tutto ciò la Juve ha carburato come un diesel, consapevole di avere tutte le carte in regola per rientrare in corsa. E quella giusta, ça va sans dire, portava il nome di Cristiano Ronaldo, deciso a riassaporare ancora una volta il piacere di un gol a San Siro con il gol n.600 in carriera. Il suo sinistro ha lasciato di stucco Handanovic (62’) e con lui tutta l’Inter, tanto che nel finale la Juve è andata addirittura vicina al colpaccio con Pjanic ed Emre Can. Sarebbe stato troppo alla luce di una partita a due volti, conclusasi con il più logico dei risultati. Partita divertente e post ancora più caldo, con Massimiliano Allegri protagonista di uno scontro di fuoco con Adani, destinato a far discutere ben più della gara.
“Non hai mai fatto l’allenatore, sei lì dietro e non sai cosa succede, come allenatore ho vinto sei scudetti, quindi ora parlo io e tu stai zitto” l’attacco del tecnico bianconero, “stai zitto lo dici a tuo fratello” la replica piccata dell’opinionista di Sky. Più serena l’intervista di Spalletti, anche se l’argomento futuro continua a tenere banco. “Io rimarrei 100 anni all’Inter perché è un bel club ma è giusto che la società scelga il meglio. – ha glissato il tecnico nerazzurro. – Se poi questo vuol dire annullare il mio lavoro va bene lo stesso, non conta niente”. Il risultato di San Siro, diversamente dal passato, non coinvolge più di tanto il Napoli, che oggi giocherà a Frosinone (ore 12.30) con il solo obiettivo di non fare figuracce. La classifica dice che la zona Champions è al sicuro, così come che per lo scudetto non c’è più niente da fare, e visto che anche le coppe sono archiviate non si può certo dire che gli stimoli abbondino. Una routine pericolosa che è infatti costata molto ad Ancelotti, che dopo un ottimo girone d’andata s’è ritrovato a farne uno di ritorno ben lontano dalla sufficienza, condito più dalle polemiche che dai punti.
Una di queste riguarda Insigne, sempre più separato in casa, tanto che sono in molti a pensare che a giugno possa fare le valige e lasciare Napoli. In settimana Mino Raiola incontrerà De Laurentiis, intanto però Lorenzinho, complice un problema all’adduttore, si prepara a vivere un’altra domenica lontano dai compagni. “Non c’è nessun caso, sente fastidio già da qualche tempo e non riesce ad allenarsi al 100% – ha tagliato corto Ancelotti. – Sento parlare di fallimento ma nessuno ha detto all’inizio che avremmo vinto campionato e Champions, ora c’è solo la volontà di chiudere questo momento negativo e focalizzarci sul secondo posto il più in fretta possibile”. Per fare ciò serve tornare a vincere già da oggi sul campo di un Frosinone ormai quasi rassegnato a retrocedere, ma comunque desideroso di regalare una bella domenica ai propri tifosi. Ancelotti confermerà il consueto 4-4-2 con Meret in porta, Malcuit, Luperto, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Callejon, Fabian Ruiz, Zielinski e Verdi a centrocampo, Milik e Mertens in attacco. 3-5-2 d’ordinanza anche per Baroni, che risponderà con Sportiello tra i pali, Goldaniga, Ariaudo e Capuano nel reparto arretrato, Paganini, Chibsah, Maiello, Valzania e Beghetto in mediana a supporto della coppia offensiva composta da Pinamonti e Ciofani.