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Inter in fuga a punteggio pieno, Napoli sull’orlo di una crisi di nervi, la Roma non morde a Torino

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L’Inter inizia a scappare. Il successo di Empoli vale il primo posto a punteggio pieno, con 3 punti di vantaggio sul Milan, 5 sulla Juventus e addirittura 7 sul Napoli campione in carica, fermato sul pareggio dal Bologna e logorato dalle tensioni tra squadra e allenatore. Un bel bottino, non c’è che dire, anche in virtù di un calendario che, da qui alla sosta, vedrà i nerazzurri affrontare Sassuolo, Salernitana e Bologna: l’en-plein non è scontato, ma è certamente possibile. Passo falso pure per la Roma di Mourinho, che non riesce a espugnare Torino nonostante il gol di Lukaku, il terzo consecutivo tra campionato ed Europa League.

Empoli – Inter 0-1, Inzaghi: “Ottima partita, ma avremmo dovuto segnare il secondo gol”

Il test di Empoli non presentava particolari insidie, ma c’era comunque curiosità nel capire se l’Inter avrebbe pagato le fatiche di coppa, o magari snobbato un po’ i toscani di Andreazzoli, ultimi con zero punti e altrettanti gol fatti. Nulla di tutto questo, in barba ai precedenti della scorsa stagione che avevano visto i nerazzurri cadere più volte contro le piccole, anzi l’approccio è stato decisamente migliore di quello della Champions, a dimostrazione che lo Scudetto è davvero il primo obiettivo del club.

Inzaghi, non a caso, ha limitato il turnover ai soli Barella e Dumfries, presentando un’Inter sostanzialmente titolare e molto più quadrata rispetto a San Sebastian. Unica pecca, e non è una cosa da poco, la scarsa precisione sotto porta, certificata da un primo tempo finito 0-0 nonostante i 13 tiri verso la porta di Berisha. Nella ripresa però è salito in cattedra il solito Dimarco, capace di sbloccare l’empasse con un sinistro al volo da standing ovation, per il preziosissimo 1-0 nerazzurro (51’). Di gol non ce ne sono stati più né da una parte né dall’altra e il finale, più che per le poche occasioni, è stato caratterizzato dall’infortunio di Arnautovic, uscito per un problema muscolare apparso piuttosto serio.

“E’ un giocatore importante, purtroppo lo perderemo per un po’ – ha sospirato Inzaghi, prima di ritrovare il sorriso commentando la partita -. Abbiamo fatto un’ottima gara, però ci sono state tante occasioni per raddoppiare e avremmo dovuto segnare ancora, anche perché nel finale siamo rimasti in 10 (Arnautovic si è fatto male quando erano già finiti i cambi, ndr) e abbiamo sofferto un po’. Stiamo facendo molto bene, però dobbiamo guardare avanti e non indietro: ci aspettano tante partite intense, bisognerà recuperare energie fisiche e mentali”.

Bologna – Napoli 0-0: Osimhen sbaglia un rigore, poi contesta il cambio a Garcia

Clima opposto in casa Napoli, dove bisogna fare i conti con l’ennesimo passo falso di questo campionato, sin qui, iniziato davvero male. Gli azzurri non sono andati oltre allo 0-0 sul campo del Bologna, raccogliendo il secondo pareggio consecutivo dopo quello di Genova: la vittoria, assente dal 2-0 sul Sassuolo del 27 agosto, resta così una chimera, un po’ per sfortuna (palo e rigore sbagliato da Osimhen), molto per un evidente calo rispetto alla scorsa stagione, quando il rendimento della squadra era decisamente superiore.

A preoccupare non sono solo i risultati o il ritardo dall’Inter capolista (7 punti), ma anche e soprattutto le tensioni tra Garcia e alcuni giocatori, Kvaratskhelia e Osimhen su tutti. Il georgiano, sostituito per l’ennesima volta, è uscito dal campo scuotendo la testa, il nigeriano, sin qui intoccabile, l’ha presa molto peggio mandando a quel paese l’allenatore, in evidente contrasto con la sua scelta. Nervosismo enorme, figlio dell’adrenalina (Osimhen poi aveva appena calciato fuori un rigore) e di un feeling che non riesce proprio a scattare: al tecnico francese l’onere di risolvere la situazione, perché la bravura di un tecnico si vede soprattutto nella gestione dello spogliatoio, specialmente a questi livelli.

Risultato negativo, ma la prestazione dei ragazzi è stata buona, soprattutto nel primo tempo – l’analisi di Garcia -. Non aver preso gol è un buon segnale, poi ci sono stati un palo e un rigore sbagliato: così diventa difficile vincere, anche se lo avremmo meritato. Osimhen? Sbagliare dal dischetto succede anche ai più grandi della storia, gli ho parlato più sulla reazione al momento del cambio, ma ciò che ho detto a lui e la squadra resta nello spogliatoio. La cosa migliore, quando uno viene sostituito, è che non sia contento, anche perché pure io posso non aver apprezzato la prestazione…”.

Torino – Roma 1-1: Zapata risponde a Lukaku, Mourinho amaro: “Sono due punti persi”

Fallisce l’appuntamento con la vittoria anche la Roma, fermata sull’1-1 dal Torino di Juric. Un punto amaro per i giallorossi, non tanto per la prestazione (il pari, probabilmente, è il risultato più giusto) quanto per le modalità con cui è arrivato: il gol di Zapata, infatti, è stato preso al minuto 85’, quando Mourinho pregustava già il preziosissimo successo firmato Lukaku. Era stato Big Rom a sbloccare una partita ruvida ed equilibrata al 68’, grazie a una delle specialità della casa, vale a dire il pallone difeso spalle alla porta e girato col sinistro. Nel complesso, però, il Toro non ha rubato nulla, anzi il risultato finale rispecchia ciò che si è visto in campo, con i granata meglio nel primo tempo e la Roma nel secondo.

Curioso poi che a segnare siano stati i due bomber più attesi, peraltro legati a doppio filo: Zapata poteva essere giallorosso, ma se fosse sbarcato nella Capitale non sarebbe arrivato Lukaku. Un pari a Torino non è da buttare a prescindere, però la Roma non può essere soddisfatta e non solo per il gol preso nel finale: la classifica piange e necessita una decisa accelerata, altrimenti l’obiettivo Champions resterà un sogno per il quinto anno di fila. “Alla fine sono due punti persi perché abbiamo preso gol da palla inattiva – ha sospirato Mourinho -. Sono triste per il risultato ma non per la prestazione, perché abbiamo fatto una buona partita su un campo che, a confronto, trasforma l’Olimpico di Roma in una passerella. Mi spiace aver preso gol quasi alla fine, ma visto che l’avversario si è preparato per una settimana non vado via triste per la prestazione, solo per il risultato. La classifica di oggi non è veritiera, è meglio non guardarla perché a dicembre-gennaio non saremo lì”.

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