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Inter in fuga: 4 gol alla Salernitana e +10 sulla Juve che oggi va a Verona. In campo anche Napoli e Atalanta

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L’Inter prende il largo. Sul campo, dove la malcapitata Salernitana di Liverani se la “cava” con 4 gol al passivo e in classifica, visto che il poker di San Siro vale un + 10 sulla Juventus. Intendiamoci, la partita era quasi scontata e pochissimi pensavano che i nerazzurri non la vincessero, ma fame e qualità di gioco di questa squadra fanno comunque impressione. Ad Allegri il compito di rispondere a Verona (ore 18) per tornare a meno 7 e tenere aperto, almeno a livello matematico, il campionato, anche se ad oggi non sembrano proprio esserci i presupposti per una lotta scudetto. Il resto del sabato vivrà sul filo di Champions e salvezza, con Napoli-Genoa (ore 15) e Atalanta-Sassuolo (20.45) molto interessanti su entrambi i fronti.

Inter – Salernitana 4-0, Inzaghi scappa a + 10 sulla Juve: “Abbiamo un ritmo altissimo, ma non è finita”

Che l’Inter battesse la Salernitana era decisamente probabile, che riuscisse a farlo con questa cattiveria agonistica, a pochi giorni dal duello europeo con l’Atletico Madrid, un po’ meno. Del resto Juventus e Milan, prime inseguitrici in classifica, avevano faticato parecchio contro i campani, una vincendo solo in pieno recupero dopo essere stata a lungo sotto, l’altra fermandosi sul pareggio. Ieri sera, insomma, si è avuta l’ennesima dimostrazione che i nerazzurri hanno una marcia in più rispetto alle altre, sia a livello tecnico che mentale. L’equilibrio, se così si può chiamare, è durato solo 17’, poi è arrivato il gol di Thuram e la partita è esplosa come una bottiglia agitata. Due minuti dopo Lautaro ha raddoppiato (20 reti in campionato e siamo solo a febbraio…) e poco prima dell’intervallo, per la precisione al minuto 40’, Dumfries ha realizzato il 3-0. Partita chiusa senza nemmeno sudare, anche perché la Salernitana di Liverani, al netto dell’enorme differenza tecnica, non ha neanche provato a metterla sull’agonismo, dando la sensazione di essere ormai rassegnata alla B. La ripresa è stata pura accademia e Inzaghi s’è concesso il lusso di far uscire Lautaro, Thuram, Mkhitaryan, Calhanoglu e Bastoni per i meno utilizzati Arnautovic, Sanchez, Klaassen, Asllani e Buchanan, all’esordio assoluto con la nuova maglia. Al 90’ l’attaccante austriaco ex Bologna ha firmato il 4-0 finale, togliendosi la soddisfazione di segnare il primo gol a San Siro. “Era importante approcciare bene la gara, i ragazzi sono stati bravi perché la Salernitana ultimamente aveva creato problemi alle squadre del nostro livello – ha spiegato Inzaghi -. Stiamo tenendo un grandissimo ritmo, ma Juventus e Milan stanno facendo altrettanto bene: dovremo tenere alta la concentrazione, perché adesso le difficoltà aumenteranno con tante partite in poco tempo. Stiamo giocando molto bene, ma i riassunti vanno fatti a fine stagione. Ora penseremo all’Atletico, è una squadra forte ed esperta, con un ottimo allenatore che sfiderò in un ottavo molto difficile”.

Verona – Juventus (ore 18, Dazn)

Il risultato di San Siro mette ancor più pressione alla Juventus, costretta a vincere per tornare a meno 7 dalla capolista, ma anche (se non soprattutto) per scongiurare il possibile sorpasso del Milan, di scena domani sera a Monza. Sembra incredibile ripensando al rendimento dei bianconeri fino a qualche settimana fa, eppure i risultati con Empoli, Inter e Udinese hanno stravolto gli scenari: ad oggi parlare di scudetto ha davvero poco senso, tanto che perfino il secondo posto è a rischio. La squadra di Allegri deve ritrovarsi al più presto, per non macchiare il buono fatto sin qui ed evitare un finale di stagione complicato. Va detto che il tecnico ha sempre indicato il quarto posto come obiettivo, ma neanche lui poteva pensare di fare un punto in tre partite, di cui due teoricamente “semplici”. Qualcosa si è inceppato e la trasferta di Verona, più complicata di quanto sembri, ci dirà se si tratta di appannamento o vera crisi: fallire l’appuntamento con la vittoria per la quarta volta di fila, infatti, aprirebbe ufficialmente il processo a squadra e allenatore. L’Hellas di Baroni, alla guida della Primavera juventina nel biennio 2011-13, spera di approfittarne e continuare la rincorsa salvezza, dunque i bianconeri non troveranno tappeti rossi, bensì un Bentegodi piuttosto agguerrito.

Allegri: “Non è un buon momento, dobbiamo migliorare. Il mio futuro? Ho un anno di contratto”

“Sicuramente non siamo in un bel momento – ha confermato Allegri in conferenza stampa -. Aver fatto un punto in tre partite non va bene, soprattutto nelle due in casa con Empoli e Udinese. La gara di Verona è sempre complicata, è un campo difficile e loro non stanno facendo male, anzi Baroni sta facendo un ottimo lavoro nelle condizioni di difficoltà in cui è. Le prestazioni con l’Udinese, Empoli e Inter sono state in linea con il resto della stagione, ma abbiamo pagato nei dettagli che hanno fatto la differenza, bisogna avere maggiore attenzione nella cura dei particolari: non puoi prendere gol su palla inattiva come contro l’Udinese, così come il gol subito a Milano. Il mio futuro? Ho già detto che ho ancora un anno di contratto, stiamo lavorando bene…”.

Verona – Juventus, le formazioni: Vlahovic torna titolare, Yildiz favorito su Chiesa

Il tecnico bianconero deve rinunciare allo squalificato Bremer, ma rispetto alla partita con l’Udinese ritrova Vlahovic, di nuovo abile e arruolato. Gli ultimi risultati non hanno scalfito il credo tattico, dunque anche a Verona sarà 3-5-2 con Szczesny in porta, Gatti, Rugani e Danilo in difesa, Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Vlahovic e uno tra Yildiz e Chiesa in attacco, con il turco favorito. Baroni tenterà il colpaccio con un 4-2-3-1 che vedrà Montipò tra i pali, Tchatchoua, Magnani, Dawidowicz e Cabal nel reparto arretrato, Serdar e Duda in mediana, Folorunsho, Suslov e Lazovic alle spalle dell’unica punta Noslin.

Napoli – Genoa (ore 15, Dazn)

Ad aprire il sabato di campionato sarà il Napoli, atteso dalla delicatissima partita casalinga contro il Genoa. Gli azzurri non possono più sbagliare, altrimenti la qualificazione alla prossima Champions diventerebbe davvero complicata. Atalanta e Bologna, oltretutto, viaggiano forte e anche Roma e Lazio, seppur a tratti, sembrano stare meglio: la squadra di Mazzarri è ancora in corsa, ci mancherebbe, ma deve necessariamente cambiare passo, anche per preparare al meglio la sfida contro il Barcellona. Da qui a metà marzo, oltre ai due impegni di Champions, il Napoli se la vedrà con Genoa, Cagliari, Sassuolo, Juventus e Torino: in ballo ci sono tanti punti e la corsa al quarto posto può prendere una direzione più precisa. La missione prevede una vittoria già oggi, ma non sarà semplice: il Genoa di Gilardino è un cliente scomodo e all’andata sfiorò addirittura il colpaccio. Mazzarri inoltre non potrà contare su Osimhen, lasciato a riposo in vista del Barcellona: scelta consequenziale alle fatiche della Coppa d’Africa, ma anche alle peripezie del viaggio di ritorno (il nigeriano, non per colpa sua, ha perso il volo ed è rientrato in Italia solo giovedì).

Mazzarri: “Il quarto posto è alla nostra portata. Le voci su di me? Non mi toccano”

“Con 45 punti ancora a disposizione credo sia possibile recuperarne 7 per arrivare quarti, faremo di tutto per provarci – ha ribadito Mazzarri -. Questo non vuol dire che ci riusciremo per forza, ma i ragazzi devono assumersi la responsabilità di provarci come faccio io, devono capire che tutte le partite, da ora in poi, saranno delle finali. Le voci su di me? In 23 anni ne ho passate di tutti i colori e non mi toccano proprio, sono concentrato solo sul vincere le partite. Qualcosa mi arriva, alcune cose mi fanno innervosire mentre quando la critica è costruttiva la faccio mia, altrimenti mi faccio una risata. Osimhen? Non è per difenderlo, ma fare dei viaggi lunghi dopo aver giocato tante partite è pesante, potrebbe non essere in condizione”.

Napoli – Genoa, le formazioni: Mazzarri torna al 4-3-3, Osimhen non convocato

Il nigeriano, dunque, verrà lasciato a riposo per poi rientrare in pianta stabile da mercoledì. Mazzarri, dopo il 3-5-2 di San Siro, tornerà a un 4-3-3 più offensivo nel tentativo di mettere il Genoa alle corde, con Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Natan e Mario Rui in difesa, Anguissa, Lobotka e Traoré a centrocampo, Politano, Simeone e Kvaratskhelia in attacco. Classico 3-5-2 invece per Gilardino, che risponderà con Martinez tra i pali, De Winter, Bani e Vasquez nel reparto arretrato, Sabelli, Malinovskyi, Badelj, Frendrup e Messias in mediana, Retegui e Gudmundsson coppia offensiva.

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