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Inter, grosse nubi sul futuro della società. L’Atalanta è in Champions, il Milan perde a Torino e prepara l’addio a Pioli

Imagoeconomica

L’Atalanta è in Champions League, il Milan in vacanza. Gli anticipi del sabato certificano la presenza dei bergamaschi nell’Europa che conta, ma anche la totale inadeguatezza del Diavolo in versione “fine ciclo”: il Torino di Juric ringrazia e tiene vive le speranze di Conference, legate però ai risultati della Fiorentina. La vera notizia della domenica riguarda però l’Inter e non certo per la partita con la Lazio. L’ennesima festa scudetto, infatti, passa in secondo piano rispetto ai problemi societari del club, in grande difficoltà dopo la rottura (non ancora definitiva) tra Suning e Oaktree, che potrebbe stravolgere futuro e prospettive.

Torino – Milan 3-1, Pioli cade ancora: “Si è parlato troppo di me, così è difficile”

Partiamo dal campo e dalle gare di ieri, che hanno visto Torino e Atalanta battere Milan e Lecce. Il comune denominatore è la vittoria degli stimoli su chi non ha più niente da chiedere, ma se il ko dei pugliesi ci sta tutto, lo stesso non si può dire di quello dei rossoneri, poco dignitoso a prescindere dalla classifica. Il Diavolo ha affrontato la sfida senza il giusto mordente ed è stato punito da un Toro affamato e grintoso, anche se agevolato dagli errori dell’avversario. Tomori, in particolare, è stato complice sia sul gol di Zapata (26’) che su quello di Ilic (40’), mentre la rete di Rodriguez (46’) è stata semplicemente un gran pezzo di bravura. Il Milan? Tutto in un paio di giocate di Pulisic, che prima ha colpito la traversa, poi si è procurato il rigore trasformato da Bennacer (55’). E così Pioli, nel giorno in cui Fonseca sembra aver staccato la concorrenza per prendersi la “sua” panchina, chiude con un’altra sconfitta e torna a casa carico di rimpianti. “Il risultato è troppo netto perché abbiamo concesso quattro tiri e subito due gol, ma siamo stati disattenti sui loro traversoni – l’analisi del tecnico rossonero -. Manca l’ultima di campionato, poi si vedrà. È troppi mesi che si parla del mio futuro e la squadra è stata brava perché non è semplice seguire i dettami di un tecnico in questa situazione, sempre in discussione. Non so che emozioni vivrò a San Siro all’ultimo, vedremo. Non ho avuto difficoltà a guidare la squadra perché il gruppo è stato sempre molto coeso e concentrato. Abbiamo fatto un buon campionato, ma il rammarico è per l’uscita dalla Champions in quel modo e soprattutto l’Europa League”.

Lecce – Atalanta 0-2, Gasperini agguanta la Champions ma mette in dubbio il suo futuro

L’altro risultato del sabato è ancora più pesante, perché determina la qualificazione dell’Atalanta alla prossima edizione della “Coppa dalle grandi orecchie”. Ai bergamaschi mancavano solo 3 punti da realizzare in tre partite, ma Gasperini ha chiuso la pratica già al primo tentativo, espugnando Lecce nonostante una formazione rimaneggiata in vista di Dublino. A timbrare il pass per la Champions sono stati De Ketelaere (48’) e Scamacca (53’), per una Dea che potrà ora “godersi” la finale di Europa League senza altri pensieri per la testa, ma solo con la voglia di conquistare quel trofeo che ancora manca nella bacheca di Gasperini. “Per l’Atalanta è il traguardo massimo, non è che possiamo vincere lo scudetto per ora – ha puntualizzato il tecnico nerazzurro -. La Dea ha un futuro radioso che un giorno magari potrà portare anche al tricolore, ma la Champions è un risultato straordinario e devo ringraziare i giocatori, i numeri sono oltre le migliori aspettative. Il Bayer Leverkusen è un caterpillar, ma non abbiamo timore, servirà giocare con coraggio. Il mio futuro? Mercoledì avremo la finale, poi dopo vediamo: la Champions è importante, ma per me conta più la sfida”.

Inter – Lazio (ore 18, Dazn)

Ancora una volta, e questa non è certo una novità, San Siro si vestirà a festa per accogliere l’Inter campione d’Italia, attesa dalla sfida con la Lazio di Tudor. Il risultato, per evidenti motivi, interessa quasi esclusivamente ai biancocelesti, ancora aggrappati al sogno sesto posto: la Roma dista solo un punto e il piazzamento, qualora l’Atalanta vincesse l’Europa League e non si classificasse tra le prime quattro, varrebbe addirittura la Champions League. I nerazzurri però non vogliono salutare il proprio pubblico con una sconfitta, a maggior ragione nella domenica che consegnerà ufficialmente lo scudetto. La squadra di Inzaghi verrà premiata sul palco con l’attesissima Coppa, dopodiché San Siro virerà in “modalità concerto”, con le esibizioni degli interistissimi Ligabue e Tananai. Le celebrazioni proseguiranno anche domani con la festa al Castello Sforzesco, un cocktail dinner con 700 invitati tra cui rappresentanti delle istituzioni e tifosi Vip. La vera partita però si gioca sul fronte societario e lì le notizie sono decisamente meno buone. Domani (o meglio martedì, visto il giorno di festa in Lussemburgo) scadono i termini tecnici per la restituzione del prestito di Oaktree, 375 milioni che Zhang pensava di rifinanziare attraverso il fondo Pimco e su cui invece non c’è nessun accordo. La trattativa con gli americani, infatti, è tramontata per volere di Oaktree e ora non restano che due strade da percorrere: un nuovo prestito con termini decisamente più brevi (sei mesi nei quali Suning dovrà trovare un acquirente), oppure la riscossione immediata del club da parte del fondo, che ne diventerebbe il nuovo proprietario. Scenario che mette a soqquadro la progettualità di Marotta e soci, ma certificato dallo stesso Zhang in una lettera pubblicata sul sito dell’Inter.

Zhang esce allo scoperto: “Comportamento di Oaktree deludente, il futuro del club è a rischio”

“Nel corso dei mesi che hanno condotto alla data di scadenza della struttura di finanziamento con Oaktree, abbiamo fatto ogni tentativo per trovare una soluzione amichevole con il nostro partner, compresa l’offerta di molteplici possibilità per Oaktree di ottenere un ritorno finanziario completo e immediato – le parole del presidente nerazzurro -. Purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree. Tutto ciò è stato molto frustrante e deludente, ma questo comportamento sta ora creando una situazione di rischio per il Club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità. A nome dell’Inter e in qualità di Presidente, voglio rassicurare le centinaia di milioni di tifosi in tutto il mondo che faremo tutto il possibile per proteggere i nostri colori, i nostri valori fondanti e la nostra stabilità. Ci impegniamo a lavorare per una risoluzione pacifica con Oaktree e a continuare la nostra storia di successi per la nostra amata Inter”.

Tudor polemico: “Non si può aspettare il 2 giugno per conoscere la classifica…”

“Servirà una Lazio perfetta perché andiamo a casa della più forte d’Italia che gioca un calcio bello ed efficace – il pensiero di Tudor -. Sono la miglior squadra in assoluto di quest’anno, che fa un grande lavoro nella crescita, a loro vanno fatti i complimenti. Noi andremo a San Siro per fare del nostro meglio, ci sono 6 punti in palio e da stabilire una classifica nell’ottica di quale Europa giocheremo. Non si può finire e aspettare una settimana per sapere il nostro destino. Bisogna pensare prima a queste cose, non è bello per nessuno ma penso che chi decide se ne renda conto”.

Inter – Lazio, le probabili formazioni

Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Thuram

Allenatore: Inzaghi

Squalificati: nessuno

Indisponibili: Acerbi

Lazio (3-4-2-1): Mandas; Patric, Casale, Gila; Marusic, Vecino, Rovella, Pellegrini; Kamada, Zaccagni; Castellanos

Allenatore: Tudor

Squalificati: Romagnoli

Indisponibili: Sepe

Roma – Genoa (ore 20.45, Dazn)

Partita molto delicata anche all’Olimpico, dove la Roma cercherà di blindare (o difendere, a seconda di quanto accadrà tre ore prima a San Siro) il sesto posto. Il quinto, come detto in precedenza, se n’è andato con la vittoria dell’Atalanta a Lecce, ma in realtà le speranze erano già tramontate nello scontro diretto di domenica scorsa, quando i bergamaschi si erano dimostrato ben più superiori del 2-1 finale. Le velleità di Champions dei giallorossi sono ormai ridotte ai minimi termini e passano da una serie di incastri: la squadra di Gasperini, anzitutto, dovrà vincere l’Europa League contro il Bayer Leverkusen, inoltre non dovrà chiudere il campionato tra le prime quattro. Scenari complicati, che passano però da un successo odierno contro il Genoa, altrimenti ai Friedkin non resterà che rassegnarsi a un altro anno senza l’Europa più importante. La partita non dovrebbe presentare insidie particolari, anche se i rossoblu di Gilardino hanno fatto vedere contro Milan e Sassuolo di non essere affatto in vacanza: una bella figura in uno stadio prestigioso come l’Olimpico piace a tutti e i liguri, già vincenti nel precedente di agosto con la Lazio, non fanno eccezione. De Rossi spera che la settimana trascorsa abbia ridato un po’ di smalto a un gruppo apparso in riserva sia fisica che mentale, ma anche lui sa che gli obiettivi non dipendono più dalle proprie forze.

De Rossi pensa già al futuro: “Non chiedo top player, ma ho i miei intoccabili”

“Abbiamo un obiettivo importante da raggiungere, loro giocano bene ma sono senza stimoli – il pensiero di De Rossi -. Bello tutto, ma dobbiamo vincere. Gilardino mi sorprende, è speciale, taciturno, non pensavo diventasse così bravo da allenatore, ha fatto tanta gavetta e ora il Genoa è una realtà delle migliori. Il mio contratto? Abbiamo trovato l’accordo in dieci minuti, manca pochissimo. Con la dirigenza non abbiamo parlato di nessun calciatore, forse è meglio valorizzare i giocatori nostri. Per me nella rosa ci sono degli intoccabili, ma preferisco non dire i nomi al pari della zona del campo da rinforzare. Ognuno ha il suo modo di fare mercato, ma la costante è che siamo sempre arrivati sesti o settimi. Va cambiato qualcosa, l’allenatore forte deve imporsi per farsi comprare chi vuole e la società forte le deve accontentare. Il primo requisito sarà la fame, devono sentirsi a Roma come se fosse la miglior cosa che gli sia mai capitata”.

Roma – Genoa, le probabili formazioni

Roma (4-3-3): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka, Angelino; Cristante, Paredes, Pellegrini; Baldanzi, Lukaku, El Shaarawy

Allenatore: De Rossi

Squalificati: nessuno

Indisponibili: Spinazzola

Genoa (3-5-2): Martinez; Vogliacco, De Winter, Vasquez; Spence, Frendrup, Badelj, Strootman, Martin; Gudmundsson, Retegui

Allenatore: Gilardino

Squalificati: nessuno

Indisponibili: Matturro, Messias

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