L’Inter festeggia ancora. Il successo sull’Atalanta, infatti, fa sì che i nerazzurri siano già matematicamente qualificati alla prossima Champions, per giunta con una giornata d’anticipo. Per raggiungere l’obiettivo sarebbe stato sufficiente anche un pareggio, ma Inzaghi non ha voluto correre rischi e si è preso il preziosissimo pass senza mezze misure. Tre posti sono dunque assegnati, mentre il quarto resta conteso tra Milan e Juventus, che si affronteranno stasera nella super sfida dello Stadium. A Pioli basterebbe non perdere, visto che in quel caso Allegri resterebbe a meno 5 a una giornata dalla fine, inoltre non va dimenticato che la Signora deve ancora vedersela con la giustizia sportiva per il filone stipendi, oltre che con l’inchiesta parallela della Uefa. Escono definitivamente dai giochi, invece, Atalanta e Roma, quest’ultima sconfitta a Firenze e a rischio pure per l’Europa League, a meno che, ovviamente, non vinca la finale contro il Siviglia.
Inter – Atalanta 3-1, Inzaghi: “Vinta la partita più importante, ora dobbiamo recuperare le energie”
Missione compiuta, dunque, per l’Inter di Inzaghi, che potrà ora concentrarsi solo ed esclusivamente sulla finale di Istanbul del prossimo 10 giugno. Niente da fare invece per l’Atalanta di Gasperini, quantomeno a livello Champions: la Dea, infatti, torna comunque in Europa dopo un anno di “purgatorio”, raggiungendo comunque un obiettivo molto importante. Ma i titoli, evidentemente, sono tutti per l’Inter, il cui stato di forma induce a pensare positivo in vista della sfida col City. Gli inglesi di Guardiola partono favoriti, ma i nerazzurri se la andranno a giocare con le loro armi, senza nessuna intenzione di fare le vittime sacrificali. Del resto le nove vittorie ottenute nelle ultime dieci partite confermano come il momento sia molto positivo, a prescindere dal calendario fitto e dalla stanchezza. Se un alieno fosse capitato a San Siro ieri, infatti, avrebbe pensato che fosse l’Atalanta ad avere giocato una finale di Coppa Italia mercoledì, alla luce del clamoroso impatto dell’Inter, in vantaggio di due gol dopo appena 3 minuti di gioco (non le succedeva addirittura dal 1941!) grazie a Lukaku (1’) e Barella (3’). Uno-due tremendo per la Dea, che però ha avuto il merito di non sciogliersi, tanto da riuscire a tornare in corsa con Pasalic già nel primo tempo (36’). L’Inter ha comunque incassato il colpo senza problemi, riuscendo ad affrontare la ripresa alla grande e trovando il gol del 3-1 con Lautaro (77’), prima che Muriel propiziasse l’autorete di Onana in pieno recupero (92’) per il definitivo 3-2. “Sono davvero soddisfatto, ho fatto i complimenti ai ragazzi perché quella con l’Atalanta era la partita più importante di queste 18 in 57 giorni – ha esultato Inzaghi -. Abbiamo dovuto preparare la sfida con la Dea in soli due giorni, giovedì ho dato alla squadra un giorno di riposo perché i miei giocatori erano stanchi dopo la finale, siamo rientrati alle cinque e mezza. Abbiamo ascoltato poco e lavorato tanto, sono soddisfatto, ora dobbiamo riposare, abbiamo speso tanto e bisogna recuperare le energie, oltre a qualche infortunato”.
Fiorentina – Roma 2-1, Jovic e Ikoné ribaltano i giallorossi nel finale
Esce invece dalla corsa la Roma di Mourinho, sconfitta a Firenze in un finale quantomai rocambolesco. I giallorossi, nonostante l’ampio turnover in vista di Budapest, stavano infatti vincendo fino al minuto 85 grazie a un gol di El Shaarawy (11’) e sembravano vicini a prendersi i 3 punti. Poi però la Fiorentina è riuscita a sfondare con Jovic (85’) e l’inerzia è profondamente cambiata, tanto che poco dopo è arrivato addirittura il 2-1 di Ikoné (88’), per un clamoroso ribaltone che mantiene i viola in corsa per l’ottavo posto, escludendo invece la Roma dalla corsa Champions. Ma Mourinho ha ancora un jolly pesantissimo da giocarsi, ovvero la finale di Europa League di mercoledì, a questo punto davvero fondamentale: vincerla, oltre al secondo trofeo internazionale di fila (e alla partecipazione alla Supercoppa Europea), vorrebbe dire qualificazione alla Champions, per giunta in prima fascia, perderla invece lascerebbe i giallorossi al confine tra il sesto e il settimo posto, rendendo la stagione quasi fallimentare. Sarà per questo che lo Special One ha deciso di non presentarsi davanti ai microfoni a fine partita, quasi la testa fosse già a Budapest, per uno di quegli appuntamenti che uno come lui non vuole proprio fallire.
Juventus – Milan (ore 20.45, DAZN)
Questa sera gli occhi dei calciofili saranno focalizzati su Torino, dove Juventus e Milan si affronteranno per un posto in Champions. I bianconeri, infatti, sono rimasti l’unica barriera tra Pioli e il quarto posto, anche se, come dicevamo in precedenza, ci sono troppe dinamiche a mantenere la Signora coi piedi per terra. Tanto per cominciare il Diavolo ha 5 punti di vantaggio a sole due giornate dal termine, ma soprattutto c’è l’incognita della giustizia sportiva, italiana ed europea, a rendere quasi impensabile il sogno quarto posto. Il campo, comunque, sarà il primo “giudice” a stabilire una sentenza, ragion per cui i rossoneri faranno bene a non dare nulla per scontato e a conquistarsi il pass a suon di gol. Difficile ipotizzare che partita sarà, anche perché la Juventus vista a Empoli è stata troppo brutta per essere vera, così come, a parti invertite, è apparso esagerato lo stato di forma del Milan contro la Sampdoria. La verità, probabilmente, sta nel mezzo e questa sera la scopriremo, fermo restando che queste due squadre, quando si affrontano, non offrono mai gare banali.
Allegri: “Possiamo ancora andare in Europa! Veto su Giuntoli? Sono un aziendalista…”
“È stata una settimana difficile e non bella, guardando i risultati dopo la delusione di Siviglia e la sconfitta di Empoli – il pensiero di Allegri -. Contro il Milan sarà una bella serata perché è l’ultima allo Stadium, dobbiamo rialzarci e consolidare la classifica, sul campo abbiamo pur sempre fatto 69 punti e questa partita ci dà ancora speranza di entrare in Europa. Il mio futuro? Ho altri due anni di contratto e mi impegnerò affinché la Juve torni a competere per il campionato, dal 5 giugno in poi bisognerà pianificare la prossima stagione. Se ho messo un veto su Giuntoli? Con la società siamo in linea su tutto, io faccio l’allenatore, non ho mai avuto il potere di metter bocca e soprattutto il veto su qualcuno. Io sono molto aziendalista e tengo molto alla società per cui lavoro e collaboro con tutte le persone che vengono messe a disposizione dalla società”.
Pioli: “Raggiungiamo l’obiettivo Champions, poi faremo i bilanci della stagione”
“La settimana piena di lavoro non ce l’avevamo da tempo e ne abbiamo approfittato per recuperare energie e lavorare per preparare la partita – ha spiegato Pioli -. Juventus-Milan si commenta da sola, troveremo una squadra motivata e concentrata, che in casa ha fatto più punti di tutti. Per noi sarà una gara fondamentale per il nostro obiettivo, che sia il quarto posto o qualcosa di meglio. Entrare in Champions sarebbe la continuazione di un percorso che ha avuto momenti molto felici e qualche delusione, però non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e comunque non sarà la fine di un ciclo. Voto alla stagione? Intanto pensiamo a vincere la partita contro la Juventus, il bilancio lo faremo tra due partite. Qui a Milanello ci siamo sempre divisi equamente meriti e responsabilità, non cerchiamo colpevoli, ma soluzioni per crescere e fare meglio”.
Juventus – Milan, le formazioni: Allegri pensa al tridente Chiesa-Kean-Di Maria, Pioli con la formazione titolare
La settimana “vuota” ha fatto bene a entrambe le squadre, che hanno potuto così recuperare energie fisiche e mentali. È chiaro che Pioli ha più motivazioni, ma pure Allegri ha ottimi motivi per giocarsi la partita al massimo: fermare il Milan, infatti, lo rafforzerebbe di fronte all’opinione pubblica, sempre più schierata contro di lui. Il tecnico bianconero ritrova Vlahovic, anche se solo per la panchina, oltre che Cuadrado e Danilo, di nuovo a disposizione, e sembra orientato a schierare un inedito 3-4-3 con Szczesny in porta, Gatti, Bremer e Danilo in difesa, Cuadrado, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Chiesa, Kean e Di Maria in attacco. Tutti a disposizione per Stefano Pioli, eccezion fatta per i soliti Bennacer e Ibrahimovic, che potrà così affidarsi al 4-2-3-1 “tipo” con Maignan tra i pali, Calabria, Thiaw, Tomori e Hernandez nel reparto arretrato, Krunic e Tonali in mediana, Messias (favorito su Saelemaekers), Diaz e Leao alle spalle dell’unica punta Giroud.
Bologna – Napoli (ore 15, DAZN)
Partita importante anche al Dall’Ara, quantomeno per il Bologna, che si gioca le chance di ottavo posto: in caso di ulteriori penalizzazioni della Juventus, infatti, il posto in Conference scalerebbe di una posizione. Raggiungerlo sarebbe il coronamento di un’ottima stagione, ma i rossoblu, attualmente a meno 3 da Torino e Fiorentina, hanno una sola possibilità per raggiungerlo, ovvero vincere. Di fronte ci sarà un Napoli appagato già da diverse settimane, eppure tutt’altro che in vacanza: se n’è accorta anche l’Inter una settimana fa, perché gli azzurri hanno messo nel mirino il record di punti e possono agguantarlo solo facendo bottino pieno tra oggi e domenica prossima. A caricare la sfida di ulteriori significati ci si mette poi la presenza di Thiago Motta, inserito da De Laurentiis nella lista dei papabili per il post Spalletti: l’italo-brasiliano, pur non essendo in pole position, è uno dei candidati, tanto da essere già stato contattato dal presidente azzurro in persona. Spalletti, ieri in (sospetto) silenzio stampa, lo sa bene ed è probabile che voglia batterlo, anche per togliersi un sassolino nei confronti di chi, a suo dire, non gli ha dato la giusta fiducia nei momenti di difficoltà.
Bologna – Napoli, le formazioni: Thiago Motta conferma Arnautovic, Spalletti punta su Raspadori
Il tecnico rossoblu, a prescindere dalle voci di mercato, vuole chiudere alla grande la sua stagione, anche per onorare il “pienone” del Dall’Ara. Il suo Bologna si affiderà così ad Arnautovic, tornato (con gol) a Cremona e deciso a salutare al meglio il pubblico rossoblu, in previsione di una probabile partenza in estate (si parla del Milan). Il 4-2-3-1 bolognese vedrà così Skorupski in porta, Posch, Bonifazi, Lucumì e Cambiaso in difesa, Dominguez e Schouten a centrocampo, Aebischer, Ferguson e Barrow alle spalle, appunto, di Arnautovic. Turnover al minimo per Spalletti, che risponderà con un 4-3-3 con Meret tra i pali, Di Lorenzo, Ostigard, Kim e Olivera nel reparto arretrato, Anguissa, Lobotka e Gaetano in mediana, Raspadori, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco.
Lazio – Cremonese (ore 18, DAZN)
Nulla da chiudere invece per la Lazio, se non onorare al meglio il sold out dell’Olimpico. Il popolo biancoceleste vuole omaggiare la squadra di Sarri, tornata in Champions con due giornate d’anticipo grazie (anche) alla penalizzazione della Juventus, mentre i grigiorossi hanno ormai un piede e mezzo in Serie B e potrebbero scendere in campo già retrocessi, qualora il Verona facesse almeno un punto nel pomeriggio contro l’Empoli. Il tecnico laziale, a prescindere dalla classifica, vuole chiudere alla grande e dunque si affiderà al miglior 4-3-3 possibile con Provedel in porta, Lazzari, Casale, Romagnoli e Hysaj in difesa, Milinkovic-Savic, Vecino e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni in attacco. Consueto 4-4-2 anche per Ballardini, che risponderà con Carnesecchi tra i pali, Sernicola, Bianchetti, Lochoshvili e Vasquez nel reparto arretrato, Pickel, Meité, Castagnetti e Valeri in mediana, Okereke e Tsadjout coppia offensiva.