Un poker per il primato. Dopo tante vittorie per 1-0, fatte di tanta solidità e poco spettacolo, l’Inter ne ottiene una rotonda e convincente, seppur al netto di un avversario tutt’altro che trascendentale. Il povero Frosinone visto a San Siro si è rivelato, come da previsioni, la vittima perfetta per “sbloccare” la vena offensiva dei nerazzurri, finalmente capaci di regalare un’abbuffata di gol ai propri tifosi. Il 4-0 finale vale la quarta vittoria di fila e, soprattutto, la vetta della classifica in solitaria.
“Siamo felici di essere lassù in cima ma il campionato è ancora lungo – ha glissato Mancini. – Credo ancora ci siano squadre più attrezzate di noi, parlo di Napoli, Roma, Fiorentina e Juventus, certo però che se saremo bravi potremo dire la nostra anche noi”. Non si sbilancia il tecnico nerazzurro, casomai lo farà lunedì prossimo dopo il big match del San Paolo contro il Napoli, vero e proprio test (per entrambe s’intende) con vista scudetto.
Intanto la sua Inter continua a vincere e a non subire gol, un trend positivo che prosegue da 4 partite e che vale la palma di miglior difesa del campionato. Dato fondamentale nel calcio nostrano: guarda caso Napoli e Fiorentina, pur avendo reparti arretrati molto efficienti (Reina ha incassato una sola rete in più di Handanovic), sono costrette a inseguire anche se hanno attacchi molto più prolifici. Da ieri però anche l’Inter ha ritrovato il feeling con il gol.
I 4 segnati al Frosinone rappresentano il punteggio più rotondo della stagione e, forse, non è un caso che siano arrivati con una formazione molto offensiva, ben più di quanto Mancini avesse fatto intendere alla vigilia. Niente 4-3-3 con Brozovic e Perisic bensì 4-2-3-1 con Biabiany, Jovetic, Ljajic e Icardi là davanti. Tante bocche di fuoco = più pericoli: l’equazione “manciniana” si è rivelata esatta. Gli uomini di Stellone hanno retto per una mezzora scarsa, poi sono crollati sotto la valanga nerazzurra.
A sbloccare il match è stato Biabiany, bravo a ribattere in rete una respinta di Leali su tiro di Ljajic (29’), dopodiché tutto è stato più facile. Il gol più atteso da tutto San Siro è arrivato nella ripresa quando Icardi, dopo aver duettato con Ljajic, ha insaccato da pochi passi proprio sotto la Curva Nord (53’). Sotto di 2 reti e con il morale sotto i tacchi, il Frosinone si è sbilanciato senza alcun criterio lasciando all’Inter spazi a volontà.
E così i nerazzurri hanno finalmente potuto regalare un po’ di spettacolo trovando altri due gol: il primo con Murillo (87’, servito benissimo da Jovetic), il secondo con il neo entrato Brozovic (92’, altro assist di Ljajic). “Sono felice per aver segnato più del solito ma lo sono ancor di più per i 3 punti”, dice Mancini, il cui pensiero può ora andare al Napoli di Sarri.
Trasferta delicatissima quella del San Paolo, contro una squadra che non perde da 15 partite e che nell’ultimo mese, tra campionato ed Europa League, non ha incassato nemmeno un gol. Lunedì prossimo assisteremo a un vero e proprio scontro al vertice, tra due squadre che ormai non possono più nascondere le ambizioni tricolore.