Roma e Inter, chi esce dalla crisi? E’ questa la grande domanda che porta in dote il posticipo dell’Olimpico (ore 20.45), big match della 7° giornata di campionato. Giallorossi e nerazzurri si troveranno di fronte in una serata molto delicata, nella quale il rischio di cadere equivale alla possibilità di prendere il volo. Una sorta di “o la va o la spacca”, per due squadre ricche di qualità eppure ancora incapaci di esprimere il loro potenziale.
Difficile dire chi stia meglio: il ruolino del campionato farebbe propendere per l’Inter, quello di coppa per la Roma.
Di sicuro una sconfitta sarebbe pesantissima per entrambe, forse ancor più di una vittoria. Ecco perché, questa sera, il margine d’errore sarà pressoché azzerato. “Dobbiamo stare all’erta, loro sono forti proprio come noi e prima o poi faranno vedere tutto il loro valore – il pensiero di Luciano Spalletti. – Fino ad ora non abbiamo dato segnali precisi di ciò che siamo, è fondamentale far bene e concentrarci su quello che possiamo migliorare. Sono fiducioso perché giovedì abbiamo fatto una buona gara, siamo sulla strada giusta”. Ottimismo anche sul fronte nerazzurro, per quanto l’ultima settimana (pareggio interno col Bologna e sconfitta a Praga) abbia riportato diverse nuvole sul cielo di Appiano. “Non voglio assolutamente vedere l’atteggiamento dell’altra sera – ha spiegato Frank De Boer. – Ho parlato con i ragazzi di questo, le partite non cominciano quando l’arbitro fischia ma molto prima. Questo problema dobbiamo riuscire a risolverlo, ad ogni modo contro la Roma è facile avere concentrazione ma bisogna mantenere lo stesso livello anche nelle altre gare”.
Entrambi i tecnici si giocano molto, ecco perché, infortuni permettendo, metteranno in campo tutto il potenziale a disposizione. Spalletti deve rinunciare ancora a Vermaelen, per il resto potrà schierare il 4-2-3-1 tipo con Szczesny in porta, Bruno Peres, Manolas, Fazio e Juan Jesus in difesa, Strootman e De Rossi a centrocampo, Florenzi, Nainggolan e Perotti sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Salah. Stesso sistema di gioco anche per De Boer, che risponderà con Handanovic tra i pali, Ansaldi, Miranda, Murillo e Santon nel reparto arretrato, Medel e il rientrante Joao Mario in mediana, Candreva, Banega e Perisic a supporto di Icardi.
Partita interessante anche per il Milan, che qualche ora prima (18) riceverà a San Siro il Sassuolo di Di Francesco. La settimana rossonera, celebrazioni per gli 80 anni di Berlusconi a parte, è stata improntata all’insegna della preparazione, quella neroverde invece ha dovuto fare i conti con l’Europa League, peraltro con scarsi risultati. “Non mi fido comunque di loro, restano una delle migliori squadre italiane per gioco espresso – ha glissato Vincenzo Montella. – Non deve passare il messaggio che siamo favoriti perché hanno giocato giovedì, questa per noi è una partita molto importante. E’ fondamentale avere delle basi e accrescere la nostra convinzione, inoltre ci farebbe piacere regalare 3 punti al presidente”. In effetti, in caso di successo, la classifica del Milan si farebbe molto interessante, un passo falso invece avrebbe il sapore di un netto passo indietro, sia a livello di punti che di progetto.
Montella sembra orientato a confermare gran parte della formazione già vista con Lazio e Fiorentina, dunque 4-3-3 con Donnarumma in porta, Abate (favorito su Calabria, potrebbe essere questa l’unica variazione), Paletta, Romagnoli e De Sciglio in difesa, Kucka, Montolivo e Bonaventura a centrocampo, Suso, Bacca e Niang in attacco. Di Francesco, costretto a fare i conti con stanchezza e infortuni (addirittura 7 gli indisponibili, tra cui spiccano Berardi e Cannavaro), tenterà il colpaccio affidandosi a Consigli tra i pali, Antei, Terranova, Acerbi e Peluso nel reparto arretrato, Biondini, Magnanelli e Mazzitelli in mediana, Politano, Defrel e Ragusa nel tridente offensivo.