Impresa Inter, trionfo Napoli. Mercoledì di Champions all’insegna del riscatto per le italiane, con i nerazzurri capaci di fermare il Barcellona sul pareggio a domicilio e gli azzurri di battere l’Ajax e qualificarsi con due turni d’anticipo. Grandi risultati, con una squadra già qualificata e un’altra vicinissima a farlo: grazie al 3-3 di ieri, infatti, all’Inter basterà vincere a San Siro col Viktoria Plzen per staccare il preziosissimo pass. Una grande serata insomma, che lenisce le ferite per quella precedente, molto più avara di soddisfazioni.
Barcellona-Inter 3-3, ai nerazzurri il pari va persino stretto
Il successo sarebbe finito di diritto sui libri della storia nerazzurra, ma anche questo pareggio, come detto in precedenza, ha il sapore dell’impresa. Il Barça aveva promesso fuoco e fiamme, ma in realtà le occasioni migliori le ha avute l’Inter, tanto che il 3-3 finale le sta persino stretto. Non è questione di possesso palla o di tiri verso la porta, bensì di palle-gol nude e crude: i nerazzurri, oltre ai 3 gol fatti con Barella (50’), Lautaro (63’) e Gosens (89’), ne hanno sbagliate almeno altrettante, su tutte quella clamorosa di Asllani in pieno recupero. Il Barcellona, che pure aveva chiuso il primo tempo in vantaggio grazie alla rete di Dembelé (40’), si è così trovato a inseguire per quasi tutta la ripresa, riuscendo ad agguantare il pareggio solo con la doppietta di Lewandowski (82’ e 90+2’), ma non quella vittoria che gli sarebbe servita come l’aria per la qualificazione. Ora l’Inter è totalmente padrona del suo destino, scenario assolutamente inimmaginabile appena 10 giorni fa e diventato invece reale grazie alla reazione avuta dal gruppo, allenatore compreso.
Inzaghi esulta: “Grandissima partita, ma potevamo vincerla”
“Abbiamo fatto una grandissima partita contro un avversario di assoluto valore – ha esultato Inzaghi in conferenza stampa -. Abbiamo creato tanto soffrendo tutti insieme, anche se poteva arrivare una vittoria che ci avrebbe portato a chiudere il girone con due turni di anticipo. Dovevamo avere coraggio e ci siamo riusciti, senza mai rinunciare a giocare. Nel primo tempo eravamo sotto, ma ho detto ai ragazzi di stare tranquilli perché sapevo che avremmo creato tante occasioni anche nel secondo. Ora abbiamo qualche possibilità in più di andare agli ottavi nel girone più difficile”.
Napoli-Ajax 4-2, azzurri matematicamente qualificati agli ottavi
Serata di grande festa anche per il Napoli, seppur con un tasso di adrenalina decisamente inferiore. Del resto gli azzurri non erano di fronte a un dentro o fuori, ma alla possibilità di chiudere i giochi per la qualificazione: missione compiuta, grazie alla solita splendida prestazione di una squadra che sembra immune ai cali di tensione, come dimostrano le nove vittorie consecutive tra campionato e Champions. L’Ajax prometteva battaglia, sia per una questione di classifica (ora il secondo posto è un miraggio) che di orgoglio, visti i 6 gol presi all’andata, ma gli azzurri hanno messo subito le cose in chiaro, trovando l’1-0 con Lozano (4’) dopo una splendida azione corale, con il solito Kvaratskhelia sugli scudi. Poco dopo Raspadori ha raddoppiato (16’) e il Maradona ha capito che sarebbe stata un’altra serata di festa, anche se gli olandesi hanno provato a rovinarla a inizio ripresa con Klaassen (49’), proprio nel momento in cui Spalletti stava per sostituire l’infortunato Anguissa (risentimento alla coscia destra) e far entrare Osimhen, di nuovo in campo dopo un mese e mezzo di stop. Ad ogni modo la paura, se si può definire così, è durata poco perché Kvaratskhelia ha ristabilito le distanze su rigore (62’), chiudendo di fatto l’incontro. Il successivo penalty di Bergwijn (83’), infatti, è arrivato troppo tardi per impensierire il Napoli, ma non abbastanza per impedire a Osimhen di realizzare il quarto e ultimo gol della serata (89’), giusto per ribadire a tutti di essere tornato abile e arruolato.
Spalletti fa festa: “La qualificazione con due turni d’anticipo è una cosa immensa”
“Alleno dei ragazzi che hanno fatto una cosa immensa, abbiamo portato dentro l’orgoglio di un popolo intero e la loro voglia e determinazione di voler stare in questa coppa – le parole cariche d’orgoglio di Spalletti -. Il livello della Champions è altissimo, qui nell’unica distrazione, mentre stavamo cercando di sostituire Anguissa, ci hanno subito segnato e poi ci hanno creato delle difficoltà. Se abbassi il ritmo e non sei continuo, col palleggio e con la qualità che ha, l’Ajax ti arriva subito davanti al portiere… Osimhen? La sua condizione fisica era un’incognita, ecco perché ho scelto Raspadori con cui abbiamo palleggiato meglio”.