Vittorie dovevano essere e vittorie sono state. Napoli e Inter sfruttano i passi falsi di Roma e Milan e si riavvicinano in classifica, seppur con posizioni decisamente diverse. Perché se gli uomini di Sarri possono ormai considerarsi fuori dalla crisi e di nuovo in piena bagarre Champions, quelli di Pioli sono ancora lontani dalle aspettative d’inizio stagione e necessitano di ulteriori conferme.
La copertina della domenica se la prende di diritto Dries Mertens, autore di un poker che ha letteralmente annichilito il povero Toro di Mihajlovic. Il belga è in condizioni fiammanti, come dimostrano i 7 gol segnati nelle ultime due partite: e pensare che fino a qualche settimana fa era proprio la sua interpretazione da “falso nueve” a destare dubbi e perplessità.
“È un giocatore straordinario ma è tutta la squadra che lo facilita con il gioco – ha spiegato Sarri. – Abbiamo fatto molto bene ma dobbiamo ancora crescere sotto il profilo della mentalità, questa era una partita strachiusa e invece l’abbiamo riaperta con tre stupidaggini che potevano evitare”.
Nel 5-3 del San Paolo, in effetti, c’è tanto di positivo ma anche qualcosina da rivedere. Perché se è vero che gli azzurri hanno dominato e avrebbero potuto segnare almeno altrettante reti, è vero anche che là dietro è stato concesso qualcosa di troppo, soprattutto nella ripresa. Questione mentale appunto, un problema superabile se l’obiettivo è la zona Champions, decisamente pericoloso se si vuole provare a infastidire la Juventus.
Oltre a Mertens, comunque, vanno segnalati i gol di Chiriches (70’) per il Napoli e quelli di Belotti (58’), Rossettini (76’) e Iago Falque (84’) per il Toro: un vero e proprio festival del calcio spettacolo, anche se a divertirsi sono stati solo i tifosi azzurri.
Molte meno reti invece a Reggio Emilia ma a Pioli non interessa: l’Inter doveva vincere e lo ha fatto, seppur al termine di una partita tirata e sofferta. Il povero Sassuolo infatti, decimato dagli infortuni, ha tenuto testa ai nerazzurri per tutto il match, rischiando anche di trovare il clamoroso pareggio.
Il grosso delle occasioni, però, l’ha avuto l’Inter e solo l’imprecisione di Perisic e Brozovic ha impedito di arrotondare il risultato. A decidere è stato Candreva, che dopo aver sfiorato il gol in due occasioni (tiro dalla distanza parato da Consigli e palo) lo ha trovato alla terza con un tap-in ravvicinato, dopo che lo stesso portiere neroverde aveva salvato in mischia (47’).
“Abbiamo lottato con lo spirito giusto, ho visto tanto sacrificio e questo, per un allenatore, è un bel segnale – il pensiero di Pioli. – Parlare di Champions però è decisamente prematuro, dobbiamo solo correre e vivere ogni gara come se fosse quella della svolta. Peccato solo non averla chiusa prima, dopo il vantaggio potevamo gestire meglio le cose ma stiamo lavorando duro per migliorare anche in questo”.
Da segnalare, oltre al già citato gol-partita di Candreva, l’espulsione di Felipe Melo (doppio giallo, il secondo in pieno recupero) e l’ingresso in campo di Gabigol, inserito da Pioli negli ultimi 4’, proprio nel momento di maggior sofferenza della sua squadra. Il brasiliano s’è fatto notare solo per uno sciocco cartellino giallo, a sua discolpa però va detto che non è facile (eufemismo) lasciare il segno giocando solo pochi minuti, per giunta 3 mesi dopo l’ultima volta.
Ma il tecnico interista, al momento, ha altre priorità: su tutte battere la Lazio mercoledì sera e rilanciarsi davvero nella zona alta della classifica.