Vietato fermarsi. Inter e Milan vengono da una settimana di soddisfazioni europee e vogliono proseguire anche in campionato, consapevoli che due vittorie, oltre a garantire una sosta tranquilla, sarebbero importantissime per la classifica. I nerazzurri, in particolare, sono reduci da tre successi consecutivi con Sampdoria, Fiorentina e Cagliari e vedono nella Spal (ore 20.30) un ottimo viatico per agguantare anche il quarto, i rossoneri invece hanno appena iniziato la risalita e dunque, a maggior ragione, devono battere il Chievo (ore 15) per dare continuità al loro percorso. Domenica importante, insomma, nella quale ogni risultato diverso dalla vittoria verrebbe vissuto decisamente male. “Dobbiamo completare il recupero di quanto abbiamo perso nel periodo iniziale – ha confermato Luciano Spalletti in conferenza stampa. – Sappiamo che troveremo delle insidie contro la Spal, ma sono sicuro che la squadra sarà pronta da un punto di vista mentale. Sentirò la musica della Champions anche domani nello spogliatoio, se i miei giocatori non la sentono, se la mettano sul telefonino…”. Questione di stimoli e testa, del resto i primi passi falsi stagionali coincisero proprio con le cosiddette “partite facili”, quelle che le grandi squadre, per potersi considerare tali, non possono permettersi di fallire. Il tecnico nerazzurro sperava di andare a Ferrara con tutta la rosa a disposizione, invece il forfait di Brozovic (problema muscolare) lo costringerà a rimescolare nuovamente le carte. Il suo 4-2-3-1 vedrà Handanovic in porta, Vrsaljko, De Vrij, Skriniar e Asamoah in difesa, Borja Valero e Vecino a centrocampo, Keita, Nainggolan e Candreva sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Icardi. Classico 3-5-2 per Semplici, che proverà a fermare l’Inter affidandosi a Gomis tra i pali, Cionek, Vicari e Felipe nel reparto arretrato, Lazzari, Missiroli, Schiattarella, Valoti e Fares in mediana, Antenucci e Petagna in attacco. Vittoria imprescindibile anche per il Milan, chiamato a un impegno ancora più agevole in quel di San Siro contro il fanalino di coda Chievo. Sulla carta non dovrebbe esserci storia ma il campo, si sa, può prendere direzioni diverse rispetto ai pronostici, ecco perché Gattuso non si fida e pretende dai suoi la massima concentrazione.
Oltretutto, dopo la sosta, il campionato ripartirà con il derby meneghino e un passo falso finirebbe per condizionare anche quello. “La vittoria è l’unico obiettivo, dobbiamo portare a casa i tre punti – ha ribadito il tecnico. – Sulla carta sembra una gara facile, ma non è così. Il Chievo non sta attraversando un bel momento, ma a livello tattico è messo bene in campo ed è pericoloso sui calci piazzati. Abbiamo dei difetti da correggere ma non siamo lontani dalle altre big, queste ultime due vittorie ci hanno sbloccato a livello mentale”. E allora urge trovare la terza, senza se e senza ma. Gattuso, dopo il 4-4-2 visto in Europa League, tornerà al solito 4-3-3 con Donnarumma in porta, Abate, Musacchio, Romagnoli e Laxalt in difesa, Kessie, Biglia e Bonaventura a centrocampo, Suso, Higuain e Calhanoglu in attacco. Missione molto complicata per D’Anna, ancora a meno 1 in classifica per via della penalizzazione subita in estate: il Chievo necessita punti e il suo allenatore proverà a farli affidandosi a un 4-3-2-1 con Sorrentino tra i pali, Cacciatore, Bani, Rossettini e Barba nel reparto arretrato, Rigoni, Radovanovic e Leris in mediana, Birsa ed Hetemaj a supporto dell’unica punta Stepinski. Spettatrice interessata delle partite in questione sarà la Roma di Di Francesco, che grazie alla vittoria di Empoli può considerarsi a tutti gli effetti fuori dalla crisi. Gli indizi erano già tanti ma il successo di ieri, il quarto consecutivo, è la prova che serviva: i giallorossi sono tornati e la classifica, infatti, sorride proprio come nelle previsioni estive. Certo, tutto ciò è figlio del risultato, non del gioco. Fosse quello l’elemento più importante (e, al di là delle ipocrisie, non lo è) bisognerebbe dire altre cose, tipo che l’Empoli avrebbe potuto tranquillamente pareggiare e che la fortuna, questa volta, ha giocato un ruolo determinante. Perché la Roma ha iniziato sottotono e anche dopo il gol di Nzonzi (36’, colpo di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato) ha sofferto non poco la squadra di Andreazzoli, fermata solo da un palo (Bennacer) e un rigore calciato malamente alle stelle (Caputo). Gol sbagliato gol subito: la più antica legge del calcio non ha sbagliato neanche questa volta e così, nel momento di maggior forcing dei toscani, ecco il raddoppio giallorosso con Dzeko, freddo nel battere Terracciano e sbloccarsi anche in campionato (85’). “Sicuramente potevamo fare meglio, a conti fatti l’Empoli avrebbe meritato qualcosa in più – l’onesta analisi di Di Francesco. – Ci teniamo stretto questo risultato perché spesso abbiamo portato a casa poco giocando meglio di così, ora però non dobbiamo fermarci ma continuare a vincere”.