Una poltrona per due. Non si tratta del celebre film natalizio con Eddie Murphy e Dan Aykroyd ma della storia di questa lotta Champions, che vede ben quattro squadre impegnate in una corsa destinata a fare felici soltanto la metà di loro. Roma, Lazio, Inter e Milan, in rigoroso ordine di classifica, si giocano un bel pezzo dei rispettivi programmi futuri, ecco perché, con il campionato pronto ad entrare nella sua fase più calda, nessuna può più permettersi errori. Saranno i nerazzurri di Spalletti i primi a scendere in campo in questa domenica, peraltro in quella che è la partita più interessante del turno. Sampdoria-Inter (ore 12.30) si presta a ogni tipo di pronostico e può condizionare non poco la classifica, tanto più che anche i blucerchiati, frenati solo dall’ultimo stop di Crotone, hanno ancora ambizioni europee. “Non possiamo più sbagliare – il pensiero, espresso senza mezzi termini, da Luciano Spalletti. – Saremo in apnea da qui alla fine del campionato, dovremo avere la forza di fare 11 partite ad alto livello.
Le motivazioni devono essere a duemila, l’imperativo è schiacciare il pedale e spingere a più non posso”. Il tecnico nerazzurro sa bene che molto della corsa Champions passa dalla trasferta di Marassi, ecco perché vuole tornare a vincere in trasferta (l’ultima volta risale al 25 novembre in casa del Cagliari) per lanciare un bel segnale a tutte le concorrenti. Per farlo si affiderà al consueto 4-2-3-1 con Handanovic in porta, Cancelo, Skriniar, Miranda e D’Ambrosio in difesa, Gagliardini e Vecino a centrocampo, Candreva, Borja Valero e Perisic sulla trequarti, Icardi in attacco. Sistema abituale anche per Giampaolo, che proverà a cancellare la figuraccia di Crotone con un 4-3-1-2 che vedrà Viviano tra i pali, Bereszynski, Silvestre, Ferrari e Murru nel reparto arretrato, Barreto, Torreira e Praet in median, Ramirez alle spalle della coppia offensiva Zapata-Quagliarella. Nel pomeriggio (ore 15) invece sarà la volta di Milan e Roma, impegnate rispettivamente contro Chievo (a San Siro) e Crotone (allo Scida). Sulla carta il match più semplice sembra essere quello dei rossoneri, un po’ per il pessimo momento degli avversari (una sola vittoria nelle ultime 13), un po’ per quell’entusiasmo che ha trasformato un campionato pessimo in uno ancora in grado di regalare emozioni.
“E’ una partita trappola – ha ringhiato Gattuso. – Loro si trovano in una posizione di classifica pericolosa ma che non gli appartiene, mi preoccupa sapere che giocano insieme da anni e che non hanno mai vinto a San Siro contro di noi. Dovremo dare tutto per vincere, farlo prima della sosta sarebbe cruciale”. Il tecnico rossonero, consapevole che la rincorsa Champions richiede un filotto di vittorie quasi continuo, pretende lo spirito di una finale, ragion per cui ha lasciato a casa Kalinic, non convocato non per infortunio ma per una scelta tecnica vera e propria, motivata da allenamenti, si dice, non proprio in linea con il mantra da lui lanciato. Il suo 4-3-3 vedrà dunque Donnarumma in porta, Borini, Bonucci, Zapata (Romagnoli ha un problema muscolare) e Rodriguez in difesa, Kessie, Biglia e Bonaventura a centrocampo, Suso, Cutrone e Calhanoglu in attacco. 4-3-1-2 d’ordinanza anche per Maran, che risponderà con Sorrentino, Cacciatore, Tomovic, Bani, Jaroszynski, Castro, Radovanovic, Hetemaj, Birsa, Giaccherini e Inglese. Più complicata, almeno sulla carta, la partita della Roma, attesa dalla trasferta in casa del Crotone.
Non c’è dubbio che i giallorossi abbiano doti tecniche nettamente maggiori, i calabresi però tendono a rendere la vita difficile a tutti tra le mura amiche dello Scida, inoltre l’impegno europeo contro lo Shakhtar potrebbe aver lasciato scorie sia dal punto di vista fisico che mentale. “Stiamo bene e siamo carichi, vogliamo mantenere il terzo posto in classifica – ha ribattuto Di Francesco. – In molti ci invidiano, del resto a breve affronteremo il Barcellona e questo deve essere vissuto con orgoglio. Prima però abbiamo il Crotone, dovremo dare tutto perché questo è un campo difficile”. Un successo allo Scida sarebbe fondamentale e il tecnico lo inseguirà affidandosi a un 4-3-3 con Alisson in porta, Bruno Peres, Manolas, Fazio e Kolarov in difesa, Nainggolan, Gonalons e Strootman a centrocampo, Gerson, Dzeko ed El Shaarawy in attacco. Stesso sistema anche per Zenga, che tenterà l’impresa con Cordaz tra i pali, Faraoni, Ceccherini, Capuano e Martella nel reparto arretrato, Stoian, Mandragora e Benali in mediana, Ricci, Trotta e Nalini nel tridente offensivo.