Milano c’è. Inter e Milan rispondono presente alla chiamata per l’Europa e si candidano a un finale di stagione da protagonisti, pronti a giocarsi il tutto per tutto da qui alle prossime giornate. Non avevano altra scelte nerazzurri e rossoneri, se non quella di prendersi i 3 punti: lo hanno fatto con due vittorie tanto sofferte quanto importanti, forse addirittura decisive.
La domenica di Milano è iniziata con la vittoria dell’Inter sul campo del Bologna, uno 0-1 tirato che vale però tantissimo in chiave Champions. Solo con i 3 punti, infatti, lo scontro diretto di domenica prossima con la Roma avrebbe mantenuto un senso, ecco perché sbagliare al Dall’Ara sarebbe stato quasi imperdonabile.
I nerazzurri hanno ottenuto l’obiettivo nonostante una prestazione sottotono, condizionata dalla giornata storta di alcuni titolari (su tutti Candreva, Eder e Palacio) e dalla voglia di riscatto del Bologna, desideroso di uscire dalla crisi di fronte al proprio pubblico.
E così la partita è rimasta bloccata sullo 0-0 quasi fino alla fine, tanto che ormai in molti consideravano il pareggio come logica conseguenza di quanto si stava vedendo in campo. Poi però è salito in cattedra Banega: l’argentino, inserito da Pioli al posto di uno spento Palacio, ha trovato il pertugio giusto per lanciare D’Ambrosio e l’esterno ha così potuto regalare a Gabigol la palla perfetta per dare un senso alla sua stagione interista, ma soprattutto per portare a casa una vittoria pesantissima (81’).
“È sempre una buona notizia sapere di avere una squadra che ci crede fino alla fine – il commento di Pioli – Abbiamo fatto fatica, trovando un Bologna che si è chiuso bene e che ci ha impedito di trovare il giusto ritmo. Però siamo stati bravi a non mollare e alla fine questa perseveranza ha pagato. Gabigol? Sono contento per lui, ha trovato delle difficoltà ma ora comincerà a togliersi delle soddisfazioni. E nello spogliatoio sentivo parlare di una cena brasiliana offerta da lui…”.
Non sappiamo se anche in casa Milan siano in programma serate di festa, certo però che il successo sulla Fiorentina vale tanto, anzi tantissimo. I rossoneri hanno vinto quello che era un vero e proprio spareggio per la zona Europa League, restando così in scia a Inter, Atalanta e Lazio, sperando magari di rosicchiare qualcosa con i prossimi scontri diretti altrui. Serata tesa quella di San Siro, l’ultima casalinga, a meno di clamorosi colpi di scena, di Berlusconi proprietario del club.
“Io e la squadra vogliamo dedicare a lui e a Galliani questo successo – le parole di Montella – È una vittoria che ci riempie di orgoglio perché ci lascia in scia per l’Europa, finora non abbiamo mai perso contro le nostre dirette concorrenti ma il cammino è ancora lungo, sappiamo che ci sarà da soffrire fino alla fine”.
Partita combattutissima, decisa sostanzialmente nel primo tempo. A sbloccarla ci ha pensato Kucka con un preciso colpo di testa sugli sviluppi di una punizione di Sosa (17’), poi la Fiorentina ha saputo trovare il pareggio con una zampata sottoporta di Kalinic su assist di Chiesa (21’, partito però in leggera posizione di fuorigioco).
Il gol decisivo lo ha trovato infine Deulofeu con un pregevole destro a giro dal limite dell’area, regalandosi così il primo “scalpo” in maglia rossonera ma anche, se non soprattutto, 3 punti d’oro. Nella ripresa, nonostante il possesso palla viola, il risultato non è più cambiato, e il Milan ha dunque potuto festeggiare la vittoria. Milano vuole l’Europa e, dopo tanti anni, è pronta a tornarci in tutte le sue componenti.