Il momento della verità. Per Milan e Inter è arrivata l’ora decisiva, quella in cui non si può più sbagliare, pena compromettere (per non dire salutare) la Champions League. Il discorso vale soprattutto per i rossoneri, ancora a zero punti dopo la doppia sconfitta con Liverpool e Atletico Madrid, ma anche i nerazzurri, fermi a quota uno assieme allo Shakhtar, non occupano certo una posizione di forza. Insomma, le partite con Porto e Sheriff (entrambe alle 21) hanno già il sapore del dentro o fuori, peraltro solo in chiave negativa: vincerle, infatti, non vorrebbe dire mettere a posto le cose, ma solo restare in vita.
“Questa doppia sfida sarà decisiva per il futuro in Europa – ha confermato Pioli, allargando il discorso anche al ritorno – Dovremo essere concentrati per 90’ ed evitare quelle distrazioni che abbiamo pagato caro nelle prime due gare. Il Porto è molto solido e organizzato, con giocatori offensivi di qualità, inoltre ha un allenatore come Conceiçao abituato alla Champions League. Sarà una partita difficile, ma noi abbiamo studiato il da farsi già durante la sosta: la nostra strategia è chiara, speriamo dia i suoi frutti”.
I rossoneri sanno di aver già esaurito tutti i bonus, per quanto la sconfitta con l’Atletico sia dipesa quasi interamente dall’arbitraggio di Cakir, sciagurato nel concedere un rigore inesistente agli spagnoli in pieno recupero. Ad ogni modo recriminare non serve a nulla, meglio concentrarsi sui portoghesi, a loro volta costretti a far punti dopo il pesantissimo KO contro il Liverpool (1-5). Lo strapotere degli uomini di Klopp, paradossalmente, tiene però in vita l’intero girone, ragion per cui Milan e Porto sperano che continui anche stasera al Wanda Metropolitano, dove andrà in scena l’altro match del Gruppo B contro gli spagnoli di Simeone.
Pioli avrebbe voluto arrivare al Dragao con una rosa al completo, invece dovrà fare i conti con il solito lungo elenco di indisponibili, addirittura arricchitosi rispetto a sabato con l’infortunato Rebic e lo squalificato Kessié. Il 4-2-3-1 di stasera è pressoché obbligato con Tatarusanu in porta, Kalulu, Tomori, Kjaer e Calabria in difesa, Tonali e Bennacer a centrocampo, Saelemaekers, Krunic e Leao sulla trequarti, Giroud in attacco, con Ibrahimovic pronto a subentrare in corso d’opera.
“Sarà una serata molto importante, decisiva per il passaggio del turno – ha ammesso Sergio Conceiçao – Affrontiamo un club tra i più titolati al mondo, speriamo di fare una buona partita e ottenere un buon risultato, noi puntiamo a vincere”. Il suo Porto si schiererà con un sistema speculare a quello del Milan, dunque 4-2-3-1 con Diogo Costa tra i pali, Corona, Cardoso, Marcano e Zeidu nel reparto arretrato, Uribe e Sergio Oliveira in mediana, Otavio, Martinez e Diaz alle spalle dell’unica punta Taremi.
Punti pesantissimi in palio anche a San Siro, dove l’Inter riceverà il piccolo ma terribile Sheriff Tiraspol, sin qui sorpresa per eccellenza dell’intera Champions. Il club moldavo, fondato da due ex funzionari del KGB e fiore all’occhiello di una regione, la Transnistria, non riconosciuta dall’ONU, doveva essere la vittima sacrificale del girone, invece, dopo aver battuto lo Shakhtar, si è ripetuto anche al Bernabeu contro il Real Madrid. Insomma, guai a pensare che possa essere una partita facile, tanto più che l’Inter, dopo la sconfitta di sabato a Roma, non attraversa certo un momento di forma scintillante.
“In questi giorni ho visto tutti arrabbiatissimi e la cosa mi ha fatto molto piacere, i miei ragazzi sono dei vincenti – ha tuonato Inzaghi in conferenza stampa – Ora però vogliamo invertire il trend europeo, loro non hanno vinto le prime due per caso, dunque ci serviranno intelligenza e lucidità, con la consapevolezza che questa sarà una gara fondamentale per il nostro cammino”.
L’Inter, rispetto alla sfida con la Lazio, ritrova i sudamericani a pieno regime, ragion per cui il tecnico nerazzurro potrà tornare a schierare il 3-5-2 tipo con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Perisic a centrocampo, Lautaro Martinez e Dzeko in attacco. Vernydub non avrebbe mai immaginato di venire a San Siro da capolista, ma ora che c’è non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione e tenterà l’ennesima impresa con un 4-2-3-1 che vedrà Athanasiadis tra i pali, Costanza, Arboleda, Dulanto e Cristiano nel reparto arretrato, Thill e Addo in mediana, Traoré, Kolovos e Castaneda alle spalle dell’unica punta Jakhshibaev.