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Inter e Milan frenano, il Napoli gode, Roma-Juve e Atalanta-Lazio al cardiopalma per un posto in Champions

FIRSTonline

Milano frena. I pareggi di Inter e Milan complicano i piani di entrambe, anche se è evidente come sia impossibile paragonare gli obiettivi delle due. I nerazzurri, infatti, si stanno giocando lo scudetto e il 2-2 di Parma può costare caro, per quanto molto dipenderà da Bologna-Napoli di domani. Il pari di San Siro, invece, certifica la fine dei sogni Champions di Conceiçao, per cui anche l’Europa League sembra decisamente complicata: la strada più plausibile, a questo punto, è la Coppa Italia, mentre alla Fiorentina non resta che mangiarsi le mani per aver gettato al vento il doppio vantaggio. In attesa della sfida tra Italiano e Conte, oggi la scena se la prenderà la corsa Champions, con due scontri diretti delicatissimi come Roma-Juventus (ore 20.45) e Atalanta-Lazio (18).

Parma – Inter 2-2: Inzaghi si fa rimontare due gol di vantaggio, il Napoli può andare a -1

Serata amara al Tardini per l’Inter, che si fa rimontare dal Parma e perde due punti cruciali nella corsa scudetto. I campanelli d’allarme, nonostante il doppio vantaggio, erano già scattati nel primo tempo, visto che i ducali avevano avuto due occasioni clamorose con Bonny e Man. La squadra di Inzaghi, però, non ha colto il pericolo e ha gettato al vento il 2-0 in soli 9’. Un pareggio amaro che rischia di minare le certezze del gruppo, anche se molto passerà dalla sfida tra Bologna e Napoli di domani sera. Al Tardini è andato in scena un primo tempo vivace e ricco di emozioni, con i nerazzurri a fare la partita e il Parma ad aspettare, senza però rinunciare a pericolose ripartenze. Su una di queste è arrivata la prima grande occasione del match, letteralmente divorata da Bonny, anche grazie all’ottima parata di Sommer.

La legge del “gol sbagliato, gol subito” si è concretizzata al 15’ quando Darmian, innescato da Dimarco (e da un rimpallo fortuito su Hernani), ha battuto Suzuki con un sinistro ravvicinato. Al 20’ la seconda grande chance per il Parma, questa volta con Man, fermato da uno strepitoso Sommer. Sembra una giornata positiva per i nerazzurri, che al 45’, dopo aver sfiorato il raddoppio con Lautaro (bravo Suzuki), lo hanno trovato con Thuram, fortunatissimo nel segnare nonostante il tiro svirgolato. Il doppio svantaggio ha indotto Chivu a cambiare il Parma già all’intervallo e a sbilanciarlo ulteriormente al 54’ con l’ingresso di Ondrejka. Il coraggio è stato premiato tra il 60’ e il 69’: prima Bernabé ha accorciato le distanze con un bel sinistro nell’angolino, poi il giovane svedese, arrivato a gennaio dall’Anversa, ha fatto letteralmente esplodere il Tardini con un tiro deviato da Darmian, che non ha lasciato scampo a Sommer. L’Inter non è più riuscita a reagire, anzi ha addirittura rischiato di perdere quando Pellegrino, in pieno recupero, ha fallito il tap-in del 3-2 in scivolata. Forse sarebbe stato troppo, ma anche così c’è poco da salvare, a meno che il Bologna, nel posticipo di domani, trasformi i due punti persi in uno guadagnato.

Farris, vice-Inzaghi: “Siamo delusi, ma ancora padroni del nostro destino”

È chiaro che siamo delusi, eravamo avanti 2-0 e tutti i risultati sono importantissimi – il commento amaro di Farris, presentatosi in sala stampa al posto dello squalificato Inzaghi -. La squadra non è riuscita a trovare le energie fisiche, ma anche mentali, per contenere il Parma. Non bisognava concedere quelle situazioni per riaprire la partita, la prova è che una volta presi i due gol la squadra si è buttata avanti in maniera generosa, anche se non molto lucida. Dovevamo essere più bravi negli episodi in area, non concedendo e palleggiando un po’ meglio, ma restiamo ancora padroni del nostro futuro: adesso metteremo la testa sulla Champions e poi ci concentreremo sul campionato. Il grande merito che ha questa squadra è che riesce a focalizzarsi di partita in partita, c’è rammarico ma continuiamo la nostra corsa. Ora focus sul Bayern Monaco, ci siamo meritati di giocare questa partita e cercheremo di fare il meglio possibile”.

Milan – Fiorentina 2-2: solita altalena a San Siro, ma il Diavolo rimonta solo in parte

Un pari divertente, ma che non serve a nessuno. Milan e Fiorentina avevano bisogno di vincere, invece hanno finito per annullarsi a vicenda, raccogliendo un punto che complica i sogni d’Europa di entrambe. Gli ospiti sono partiti col piede premuto sull’acceleratore e dopo appena 7’ erano già in vantaggio: follia di Musah che ha perso un pallone sulla propria trequarti e ha spalancato la strada all’affondo di Gudmundsson. Il cross dell’islandese era destinato a un liberissimo Kean, ma sul pallone è intervenuto Thiaw che, nel disperato tentativo di fermarlo, lo ha fatto rotolare nella propria porta, per il più classico degli autogol. Milan in bambola e Fiorentina sugli scudi, tanto da raddoppiare al 10’ col solito Kean, ben servito da Dodò.

Sembrava il preludio all’ennesima serataccia rossonera, ma la squadra di Conceiçao, evidentemente, ama trovarsi sotto di uno o più gol, per poi iniziare a giocare. Al 23’ ecco il gol di Abraham ad accorciare le distanze, prima che il tecnico togliesse il pessimo Musah (uscito furibondo) per inserire Jovic e puntare sul doppio centravanti. Al 43’ la Fiorentina ha trovato l’1-3 sugli sviluppi di un corner con un gioiello di Ranieri, ma Ayroldi ha annullato per un netto fallo di Parisi su Pulisic subito prima del tiro. Nella ripresa, il Milan ha provato a premere subito alla ricerca del pareggio, scoprendo però il fianco agli affondi viola. Le occasioni sono piovute copiosamente da ambo le parti: Abraham, Reijnders, Pulisic e Gimenez per il Diavolo, Beltran e Kean per la Viola.

La pressione dei padroni di casa è stata ripagata al 64’, quando un pallone in verticale di Fofana ha colto in controtempo la difesa della Fiorentina e ha spalancato la strada a Jovic, per il classico gol dell’ex. Emozioni finite? Nemmeno per sogno. Al 69’ Kean è andato vicinissimo alla doppietta, ma Maignan è stato ancora strepitoso in uscita e ha salvato i suoi. Al francese ha risposto al 74’ De Gea, che ha negato il gol a Theo Hernandez con l’ennesima grande chiusura. Nel finale, San Siro ha dovuto trattenere il fiato, prima su un destro di Kean potentissimo, su cui è stato ancora super Maignan, poi in occasione del gol di Dodo, annullato dal Var per fuorigioco. Gli ultimi sussulti di una partita davvero spettacolare, finita però nel peggiore dei modi per entrambe.

Conceiçao: “Facciamo errori da ragazzini, il responsabile sono io”

“Parliamo tra di noi e prepariamo bene le partite, ma poi non riusciamo a fare quello su cui abbiamo lavorato in settimana – l’analisi di Conceiçao -. Contro l’Inter però non è andata così, siamo stati concentrati per novanta minuti ed equilibrati. Io dico sempre che la qualità è un insieme di caratteristiche che i giocatori devono avere e questa mentalità e personalità per entrare in partita forte deve essere sempre presente. Ci sono alcuni errori individuali, ma non solo in difesa. Abbiamo fatto errori non forzati dall’avversario e continuiamo ad avere comportamenti che stiamo cercando di migliorare. Anche a Napoli abbiamo preso un gol così, ma sono movimenti che si imparano da ragazzini. Però sbagliamo anche tanti gol e dobbiamo migliorare anche davanti. I primi 25′ sono stati brutti e il responsabile sono io, perché sono l’allenatore. Musah? Mi aveva dato dei segni positivi, perché in allenamento aveva fatto molto bene e non c’erano motivi per cui non dovesse giocare. Poi durante la partita ho visto che non stava facendo bene e ho dovuto cambiarlo, ma lui è un bravissimo ragazzo e ha capito il motivo per cui è andata così. Se mi riconfermerei? Sono veramente deluso, ma adesso mi è venuto da ridere…”.

Roma – Juventus (ore 20.45, Dazn)

Lo scontro diretto che non ti aspetti. Nessuno, fino a poche settimane fa, avrebbe immaginato che Roma-Juventus potesse valere addirittura per un posto Champions, invece sarà così e il merito (o le colpa, a seconda dai punti di vista) va dato a entrambe. Dopo un inizio difficile, l’arrivo di Ranieri ha portato i giallorossi al sesto posto, a soli tre punti dai bianconeri, che hanno subìto invece un netto calo di rendimento. Messa così non sembrerebbe esserci partita, ma in realtà non ci sono certezze: la Roma, nonostante una striscia di imbattibilità che dura dal 15 dicembre, ha pareggiato contro Milan, Bologna e Napoli e subìto eliminazioni nelle coppe da Athletic Bilbao e ancora Milan, mostrandosi decisamente fragile al cospetto delle big. Ora, a sole otto giornate dal termine, Ranieri dovrà affrontare ben sei scontri diretti con Juventus, Lazio, Inter, Fiorentina, Atalanta e Milan, il che alza parecchio l’asticella. Per i bianconeri di Tudor vale esattamente l’opposto, visto che dopo Roma arriveranno tre gare più ‘morbide’ con Lecce, Parma e Monza. L’andamento stagionale non autorizza a dare nulla per scontato, ma è giusto dire che un risultato positivo oggi (pareggio compreso) renderebbe la missione Champions più alla portata.

Tudor ha già fatto vedere buone cose all’esordio contro il Genoa, schierando una Juve solida e compatta, senza però rinunciare alla qualità dei tanti giocatori offensivi a disposizione. Yildiz, dopo la grande prova dello scorso weekend, è chiamato a ripetersi con un avversario superiore, così come Vlahovic, rimesso al centro del villaggio dal tecnico croato. Non sarà del match, almeno all’inizio, Koopmeiners, l’unico a non giovare minimamente della cura Tudor. Igor ha deciso di lasciarlo fuori, perché la posta in palio necessita giocatori pronti sotto tutti i punti di vista, a cominciare da quello mentale.

Ranieri: “Attenzione alla Juve, ma sarà una gara difficile per entrambe”

“La Juventus ha cambiato filosofia di gioco, sarà una squadra più verticale e determinata – ha avvisato Ranieri -. Ogni partita fa storia a sé, ma dentro una gara ce ne sono tante e bisogna saperle leggere. La Juventus è una grande squadra, era partita benino ma sta comunque lassù. Sarà una bella sfida, abbiamo un calendario difficile ma anche chi affronta noi non può dire che sia semplice. Noi vogliamo fare di tutto per rendere la vita difficile a tutti. Io ex dal dente avvelenato? Tra me e la Juve non fu una separazione traumatica, io e i due uomini che erano al comando sappiamo la verità. Se un giorno farò un libro dirò la mia, ma non c’è un senso di rivalsa, è solo una grande partita tra due squadre che vogliono lottare per qualcosa di più. Ci sono le stesse possibilità di arrivare in Champions League, voglio che i nostri tifosi siano orgogliosi di noi e finora ci stiamo riuscendo. Se sto facendo calcoli in vista del derby? Non li ho fatti nemmeno con le coppe. Faccio sempre giocare chi è più in forma, conosco i calciatori abbastanza bene quindi so le loro condizioni fisiche”.

Tudor: “Sarà una partita importante per la Champions, ma non decisiva”

“È una gara importante, ma non decisiva – il pensiero di Tudor -. I punti sono sempre meno, è vero, inoltre andremo all’Olimpico contro una squadra che sta facendo molto bene. Ci aspettiamo una partita molto difficile, ma dobbiamo pensare a noi stessi e ai dettagli su cui stiamo lavorando. Bisogna pensare gara dopo gara, lavorare bene in settimana su tutti fronti, sulla struttura, sullo stile, sulla fase difensiva e offensiva. Bisogna essere compatti, ma aggressivi, la Juve non deve rinunciare a niente. Si mettono spesso delle etichette anche agli allenatori, ma non è giusto. Anche a me ne hanno messe, ma non voglio parlarne: di certo Ranieri ha fatto la differenza, è evidente. Penso che sarà un match difficile come tutti quelli in Serie A. Non si fanno calcoli nel calcio, in ogni partita si dà il massimo. Non si va all’Olimpico dicendo che si va per vincere, ma preparandosi per andare a vincere. La preparazione è quello che conta, la squadra deve avere un obiettivo preciso”.

Roma – Juventus, le probabili formazioni 

Roma (3-4-2-1): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; El Shaarawy, Koné, Paredes, Angelino; Soulé, Pellegrini; Dovbyk 

In panchina: Gollini, De Marzi, Hummels, Nelsson, Salah-Eddine, Baldanzi, Pisilli, Cristante, Sangaré, Gourna-Douath, Shomurodov  

Allenatore: Ranieri 

Indisponibili: Abdulhamid, Dybala, Rensch

Squalificati: Saelemaekers 

Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Veiga, Kelly; Weah, Locatelli, Thuram, McKennie; Nico Gonzalez, Yildiz; Vlahovic

In panchina: Pinsoglio, Daffara, Costa, Cambiaso, Rouhi, Savona, Douglas Luiz, Weah, Koopmeiners, Mbangula, Kolo Muani

Allenatore: Tudor

Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Gatti, Perin

Squalificati: Nessuno

Atalanta – Lazio (ore 18, Dazn e Sky)

La gara a chi sta peggio può diventare una competizione su chi si rialza per primo. L’Atalanta ha perso le ultime due partite senza segnare, mentre la Lazio, nelle ultime sei, ha vinto solo contro il Milan, con quattro pareggi e una sconfitta. La crisi della Dea è improvvisa, mentre quella della Lazio è più strisciante, con dubbi anche sulla gestione tecnica futura. Gasperini ha annunciato l’addio, ma ora si concentra sul presente: il terzo posto è a rischio, però gli scontri diretti con Lazio e Bologna potrebbero valere la ripartenza. L’Atalanta non può essere diventata improvvisamente sterile in zona gol, dato che aveva il miglior attacco della Serie A, ora secondo. La Lazio, invece, dovrà fare a meno di Guendouzi, squalificato, una perdita forse “necessaria” vista l’usura sua e di Rovella. Il centrocampo a due è fondamentale per Baroni, ma soffre quando i suoi protagonisti sono affaticati, e l’intero sistema ne risente. In mezzo ci sarà Vecino, uomo di rottura contro Ederson, ma la chiave potrebbe essere il recupero di Tavares, sfruttando così la doppia opzione di sfondamento con Zaccagni.

A dicembre, la Lazio ospitò l’Atalanta a soli quattordici giorni dalla sconfitta per 6-0 contro l’Inter. La preoccupazione era altissima, ma la squadra di Baroni si mostrò spavalda e determinata: il popolo laziale si augura che la storia si ripeta. Tra i migliori in campo quella sera ci fu Dele-Bashiru, che sbloccò il risultato prima che Brescianini pareggiasse per la Dea. Ora, ripresosi dal problema alla caviglia, il centrocampista nigeriano punta al posto da titolare, nonostante il suo impiego sia stato anche fonte di tensione tra società e allenatore (Lotito e Fabiani lo avrebbero voluto in campo molto più spesso). Questioni superate, almeno stando alle ultime voci da Formello, che vorrebbero Baroni pronto a rinnovare fino al 2027: un bell’assist in un momento difficile, che il tecnico dovrà però trasformare in gol con un finale di stagione all’altezza delle aspettative.

Gasperini: “Nessun crollo, mancano ancora otto giornate e siamo terzi in classifica”

A Firenze si può perdere, io faccio fatica a vedere questo crollo, appena due partite fa avevamo vinto con la Juventus – ha sottolineato Gasperini -. Mi sembra che si stia esagerando con certe definizioni, ora giochiamo la prima di otto partite, di cui cinque in casa, e siamo ancora terzi in classifica…Non sono d’accordo su ciò che viene descritto. Ci sono otto partite da giocare, non ci siamo mai trovati in una situazione di classifica tanto positiva. In tutta la stagione si è creata un’aspettativa, resta da capire se quella sia la normalità o una cosa straordinaria. La Lazio è una squadra forte, che ha tante soluzioni,sta facendo bene anche in Europa League. Stanno attraversando degli alti e bassi a seconda di quello è il calendario. Domani è una partita non definitiva, è una gara importante – ha proseguito il tecnico della Dea parlando del prossimo avversario -. La Lazio ha diverse soluzioni, è una squadra che conosciamo. All’andata abbiamo avuto difficoltà nel primo tempo, poi abbiamo reagito nella ripresa. Sono due squadre vicine nei valori, penso sarà una bella partita”.

Atalanta – Lazio, le probabili formazioni 

Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta; De Ketelaere, Lookman; Retegui

In panchina: Rui Patricio, Rossi, Ruggeri, Samardzic, Sulemana, Pasalic, Cuadrado, Brescianini, Maldini, Vlahovic 

Allenatore: Gasperini

Indisponibili: Kossonou, Scalvini, Scamacca, Posch, Palestra, Toloi

Squalificati: Nessuno

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Lazio (4-2-3-1): Provedel; Lazzari, Gigot, Gila, Tavares; Vecino, Rovella; Tchaouna, Dele-Bashiru, Zaccagni; Dia

In panchina: Mandas, Furlanetto, Hysaj, Romagnoli, Provstgaard, Marusic, Pellegrini, Belahyane, Basic, Isaksen, Pedro, Noslin, Castellanos 

Allenatore: Baroni

Indisponibili: Ibrahimovic, Patric

Squalificati: Guendouzi

Categories: Sport