Chi per andare agli ottavi, chi per evitare l’eliminazione. Notte di Champions con prospettive decisamente diverse per le milanesi, con l’Inter che potrebbe già staccare il pass con un turno d’anticipo (serve battere lo Shakhtar e sperare che il Real Madrid faccia lo stesso con lo Sheriff) e il Milan costretto a vincere a Madrid, pena salutare definitivamente la Coppa. È evidente che la sfida dei rossoneri contro l’Atletico sia più accattivante, ma anche molto più complicata: i rossoneri, del resto, sono ultimi nel girone con un solo punto raccolto ed è già un miracolo che siano ancora in corsa, almeno a livello teorico.
Già, perché espugnare il Wanda Metropolitano, oltre che difficilissimo di suo, da solo non basta, visto che poi servirebbe ripetersi anche con il Liverpool e sperare che il Porto non raccolga più di 1 punto con le stesse avversarie. Situazione ampiamente compromessa insomma, ma questo non vuol dire che il Diavolo non ci proverà, anche perché la sconfitta di Firenze brucia ancora parecchio e Pioli vorrebbe proprio cancellarla con una notte da sogno.
“Il mio compito di motivatore per questa partita è semplice, sappiamo tutti benissimo che è l’ultima occasione per provare a rimanere in corsa, dovremo dare il 100% in termini di concentrazione e qualità di gioco – ha confermato il tecnico rossonero – La squadra è costruita per essere competitiva in entrambe le competizioni, è chiaro che per molti è la prima esperienza europea e che abbiamo incontrato avversari di altissimo livello. Sicuramente siamo stati all’altezza, però ci è mancato qualcosina che stavolta dovremo avere”.
Servirebbe un’impresa, inutile girarci attorno, ma al di là della qualificazione il Milan cerca una bella notte europea, che possa far da slancio in vista del campionato. Rispetto a Firenze Pioli recupera Romagnoli, mentre per Tomori se ne parlerà solo domenica contro il Sassuolo, magari assieme a Maignan, il cui recupero procede a passi più spediti che mai. Il 4-2-3-1 del Wanda Metropolitano vedrà così Tatarusanu in porta, Kalulu, Kjaer, Romagnoli e Hernandez in difesa, Kessié e Tonali a centrocampo, Saelemaekers, Diaz e Leao sulla trequarti, Ibrahimovic in attacco.
Atletico Madrid d’assalto per Simeone, visto che anche qui i 3 punti sono necessari per puntare agli ottavi: Oblak tra i pali, Savic, Gimenez e Hermoso nel reparto arretrato, Vrsaljko, Koke, De Paul e Carrasco in mediana, Griezmann e Correa alle spalle dell’unica punta Suarez.
Obiettivo ottavi molto più alla portata per l’Inter di Inzaghi, che spera anzi di poter chiudere i giochi già stasera, quando a San Siro arriverà lo Shakhtar di De Zerbi. Avversario che evoca brutti ricordi, vista l’eliminazione dell’anno scorso e, se vogliamo, anche lo 0-0 di questa stagione; questa volta però i nerazzurri sanno di avere il coltello dalla parte del manico, inoltre sono reduci dall’ottima vittoria contro il Napoli e non vogliono assolutamente fermarsi.
“Domenica abbiamo fatto una grande gara contro il Napoli dei record, che ha la miglior difesa in Europa, dando prova di grande carattere – ha sottolineato Inzaghi – Dopo le vittorie con lo Sheriff siamo lì, ora è tutto nelle nostre mani. Affrontiamo una squadra che gioca bene a calcio con un bravo allenatore, che all’andata ci ha messo in difficoltà, dovremo essere bravi a preparare questa partita”.
Una vittoria, unita a una del Real Madrid in quel di Tiraspol, chiuderebbe ogni discorso, trasformando la sfida del Bernabeu in una sorta di amichevole di lusso e, soprattutto, permettendo ai nerazzurri di concentrarsi solo sul campionato fino a febbraio. Sarebbe un risultato non da poco, ragion per cui Inzaghi proverà a ottenerlo a tutti i costi affidandosi all’ormai consueto 3-5-2 con Handanovic in porta, Skriniar, Ranocchia e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Perisic a centrocampo, Dzeko e Lautaro in attacco.
De Zerbi, ultimo con un punto e costretto a vincere per evitare l’eliminazione, risponderà con un 4-2-3-1 con Trubin tra i pali, Dodo, Marlon, Matvienko e Ismaily nel reparto arretrato, Stepanenko e Maycon in mediana, Tete, Alan Patrick e Mudryk alle spalle dell’unica punta Fernando.