Inter e Lazio s’abbuffano di gol, la Roma si ferma. Il sabato di campionato conferma la grande crescita dei nerazzurri, riporta i biancocelesti alla vittoria e ribadisce i problemi di continuità dei giallorossi, gli unici a non vincere nel “triangolo” che si gioca la zona Champions. Verona e Benevento escono con le ossa rotte dalle trasferte di San Siro e Olimpico, il Bologna invece, dopo lo scherzetto alla squadra di Inzaghi pre-sosta, ne fa un altro anche a quella di Di Francesco.
Inevitabile partire però dall’Inter, tornata a vincere e a convincere proprio come nella prima parte del campionato, quando era arrivata addirittura a contendere i primi posti a Juventus e Napoli. Prestazione maiuscola quella di ieri, sulla falsa riga di quella di Genova, ancora una volta (e non è un certo un caso) targata Icardi e Perisic.
Il primo, dopo i 4 gol di Marassi, ne ha fatti altri due (1’ e 49’), il secondo s’è accontentato di una sola rete (13’) condita però da un assist al bacio per il capitano-bomber. I nerazzurri si riportano così in scia alla Roma, il tutto con un derby da giocare (mercoledì, ore 18.30) che potrebbe valere addirittura il sorpasso al terzo posto.
“Sarà una partita importantissima e ovviamente proveremo a vincerla ma guai a pensare che siamo guariti – le parole di Spalletti – A volte ci perdiamo un po’, invece dobbiamo rimanere vogliosi e lavorare giorno dopo giorno. Contro il Verona abbiamo avuto un impatto forte e così siamo riusciti poi a gestire al meglio la gara”.
Chi perde terreno è invece la Roma, per quanto la sua classifica le dia ancora un margine di sicurezza dalla zona rossa. Di Francesco aveva assicurato che la testa sarebbe stata solo sul Bologna e non sul Barcellona, la scelta di tenere in panchina Dzeko è andata nel senso opposto.
E così Donadoni ne ha approfittato per passare in vantaggio (18’ Pulgar) e gestire gran parte del match, prima che il bomber bosniaco venisse scongelato dalla panchina al posto dell’evanescente Schick e trovasse il gol dell’1-1 con un colpo di testa ravvicinato (76’).
A conti fatti sono due punti persi, peraltro con l’aggravante dell’infortunio di Nainggolan, fermato da un risentimento ai flessori e in forte dubbio per la trasferta di Barcellona.
“Dire che non abbiamo vinto per colpa di Schick è assurdo, abbiamo pareggiato tutti, mica solo lui – la replica di Di Francesco – Abbiamo trovato un avversario che ha pensato solo a difendersi, al Camp Nou sarà diverso. Mi spiace per Radja, se uno come lui chiede il cambio vuol dire che qualcosa è successo”.
Sorride invece l’altra faccia della Capitale, con la Lazio di nuovo vincente a spese del fanalino di coda Benevento. Il 6-2 finale però non deve ingannare: per un’ora i biancocelesti hanno tremato, tanto che i giallorossi, nonostante l’inferiorità numerica (espulso Puggioni al 9’), erano addirittura in vantaggio grazie ai gol di Cataldi (23’) e Guilherme (51’), che avevano ribaltato l’1-0 iniziale del solito Immobile (19’).
Poi però è arrivato il pari di Caicedo (60’) e da lì la squadra di Inzaghi s’è sciolta tanto da dilagare: De Vrij (66’), Immobile (68’), Lucas Leiva (83’) e Luis Alberto (91’) hanno reso il risultato quasi tennistico.
“Avevo detto ai ragazzi che non sarebbe stata una partita facile – l’analisi del tecnico laziale – Avremmo dovuto evitare di prendere due gol, poi però siamo stati bravi a restare lucidi e a vincere una partita molto importante”.