Primo posto, la corsa ricomincia. Inter e Juventus si rituffano nel campionato dopo la parentesi Champions, finita bene per i bianconeri e decisamente peggio per i nerazzurri. In Serie A però i ruoli sono all’opposto, con la squadra di Conte a comandare a quota 38 e quella di Sarri a inseguire con 2 punti di ritardo. Il turno odierno, almeno sulla carta, sembrerebbe sorridere a quest’ultimo, impegnato in casa contro l’Udinese (ore 15), mentre la capolista dovrà superare l’insidiosa trasferta di Firenze (20.45). Il nervosismo post Champions inoltre potrebbe giocare una sua parte nell’eterno duello, tanto più che ieri se n’è avuta una prima avvisaglia.
L’Inter, stizzita per una lettera di un tifoso anti-Conte pubblicata dal Corriere dello Sport, con tanto di risposta di Italo Cucci, ha deciso di annullare la conferenza stampa della vigilia, nel tentativo, si legge nel comunicato del club, di dare un segnale ai media “che devono garantire il rispetto delle persone”. Tralasciando la sterilità di tale polemica, è evidente però che Conte non stia passando una bella settimana, segnata da un’eliminazione in Champions che fa male, specialmente a chi, come lui, vive la sconfitta come un dramma quasi personale. E visto che anche a Firenze non si ride di certo, ecco che la partita odierna assume un significato molto importante, forse più di quanto non sarebbe lecito attendersi.
Il discorso vale soprattutto per l’Inter, forte di una posizione di classifica ben al di sopra di ogni aspettativa, mentre per Montella si tratta davvero di un’ultima spiaggia. Commisso, dopo la fiducia espressa a più riprese sin da quest’estate, ultimamente si è molto raffreddato sul suo tecnico, consapevole che solo un miracolo potrebbe evitargli il fastidioso (anche economicamente) esonero. Prandelli è lì che aspetta, nel frattempo però c’è una partita da giocare e una piazza, forse, da riconquistare. “Quando vieni da 4 sconfitte qualcosa ti devi rimproverare ma nelle rivoluzioni, come quella che ha fatto la Fiorentina in questa stagione, ci sono varie fasi, e questa è quella della difficoltà – ha ribattuto il tecnico. – Fa parte del percorso, ma tutti noi dobbiamo fare di più. Adesso arriva la prima della classe e le motivazioni non mancano, Firenze ci capisce e ci aiuterà”.
Indipendentemente dalla Champions, insomma, è l’Inter ad arrivare meglio a questa sfida anche se le assenze continuano a dare il tormento. Conte non ha recuperato nessuno dei suoi infortunati e dunque, nel catino del Franchi, sarà ancora una volta costretto a schierare un 3-5-2 d’emergenza con Handanovic in porta, Bastoni, De Vrij e Skriniar in difesa, D’Ambrosio, Vecino, Borja Valero, Brozovic e Lazaro a centrocampo, Lautaro Martinez e Lukaku in attacco. Emergenza anche per Montella, che in settimana ha perso Ribery per almeno due mesi (operazione alla caviglia, rientrerà a febbraio) e che dovrà dunque rinunciare al suo uomo migliore. Il 3-5-2 viola vedrà Dragowski tra i pali, Milenkovic, Pezzella e Caceres nel reparto arretrato, Lirola, Pulgar, Badelj, Castrovilli e Dalbert in mediana, Chiesa e Vlahovic coppia offensiva.
La Juve sarà spettatrice interessata, nella speranza di godersi il posticipo in vetta alla classifica, seppur in attesa della risposta altrui. La vittoria contro l’Udinese è pressoché obbligatoria, specialmente dopo le ultime uscite che hanno fruttato un solo punto, con la logica conseguenza di aver perso il comando del campionato. A Leverkusen è arrivata una risposta di carattere soprattutto dagli uomini di maggior qualità, ragion per cui, nei giorni successivi, si è parlato tantissimo del “Dygualdo”, vale il dire il tridente Dybala-Higuain-Ronaldo che fa impazzire i tifosi. Sarri però, nonostante una campagna mediatica non indifferente, non sembra aver cambiato idea su una soluzione da lui stesso, in tempi non sospetti, bollata come “da bar”.
“Per fare giocare insieme Ronaldo, Higuain e Dybala ci vogliono determinate condizioni – ha ribadito in conferenza stampa. – L’Udinese inoltre è una squadra pericolosa, dovremo avere grande attenzione. Le partite di Champions portano via energie soprattutto dal punto di vista mentale, ci è già successo tre volte di pagarle. Bisogna fare un passo in avanti da questo punto di vista”. Questa volta però, complice una classifica che non la vede più al comando, la Juventus non dovrebbe avere cali di concentrazione, anche perché il calendario non ammette errori: mercoledì sarà già tempo di pensare alla Sampdoria dopodiché l’anno si chiuderà con la finale di Supercoppa contro la Lazio di Inzaghi.
Sarri deve rinunciare agli squalificati Cuadrado e Pjanic, dunque si affiderà a un 4-3-1-2 diverso dal solito con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro in difesa, Emre Can, Bentancur e Matuidi a centrocampo, Bernardeschi sulla trequarti, Dybala e Ronaldo in attacco. Gotti risponderà con un 3-5-2 che vedrà Musso tra i pali, De Maio, Troost-Ekong e Nuytinck nel reparto arretrato, Ter Avest, Fofana, Mandragora, De Paul e Larsen in mediana, alle spalle della coppia offensiva composta da Okaka e Lasagna.