Adesso è vera fuga. L’Inter scappa a +9 sulla seconda e si ritrova lanciatissima verso lo scudetto, a questo punto totalmente nelle sue mani. Merito della vittoria di Torino, ma anche della sconfitta del Milan, incapace di mantenere il passo spedito della capolista: con quello di ieri i successi consecutivi salgono a 8, una striscia importantissima che vale il meritato vantaggio.
A 11 giornate dalla fine sembra difficile che il campionato possa sfuggirle, a meno che la Juventus non infili un clamoroso filotto. Senza la Champions la squadra di Pirlo è sicuramente più pericolosa, tanto più con il Ronaldo visto ieri: CR7, stimolato dalle feroci critiche post Porto, ha sbranato il Cagliari, dando un assaggio di quello che potrebbe essere il suo finale di stagione.
La zona alta della classifica però, in attesa del recupero col Napoli del 7 aprile, è spaccata in due, con l’Inter in testa da sola con un grande vantaggio e tutte le altre ammucchiate in cerca di un piazzamento Champions. In questo senso il passo più importante l’hanno compiuto gli azzurri, che con la vittoria di Milano rientrano pienamente in corsa, mentre il peggiore è sicuramente quello della Roma, sconfitta a sorpresa dal Parma e ora a forte rischio fallimento.
La certezza dunque è sempre l’Inter di Conte, capace di fare bottino pieno anche nelle giornate che sembrano storte, in cui le gambe girano poco e le idee pure. Poi però, come accaduto ieri a Torino, ci pensano i campioni con le loro giocate: il gol di Lautaro (85’) rientra di diritto nella categoria, anche perché arrivato in un momento difficile, in cui il pareggio (alla rete su rigore di Lukaku aveva risposto Sanabria) sembrava ormai il risultato più probabile.
Al Milan invece, complici gli infortuni, questo non riesce più e così, dopo la bella prestazione di Manchester, ecco la caduta contro il Napoli. I rossoneri sono apparsi sin dall’inizio stanchi e poco lucidi e così gli azzurri, alla prima settimana vuota dopo mesi di emergenza, ne hanno approfittato.
L’episodio decisivo è arrivato a inizio secondo tempo quando Politano, lanciato in contropiede da Zielinski, ha trovato il pesantissimo gol dell’1-0 (49’), prima di un finale thrilling condizionato dalle proteste rossonere per un possibile rigore non concesso (contatto tra Bakayoko e Theo Hernandez), culminate con l’espulsione di Rebic (92’). “Abbiamo fatto una buona partita, che però non può bastare contro un avversario ottimo – il commento di Pioli -. Abbiamo perso un’occasione dopo due grandi risultati, ora però dobbiamo solo guardare avanti. Quando hai tante assenze inevitabilmente finisci per pagare, e poi l’Europa League ti toglie molte energie: comunque non vogliamo giustificazioni, dobbiamo ripartire già contro il Manchester”.
La testa fa sempre la differenza, come si è visto ieri a Cagliari, dove Cristiano Ronaldo è entrato in campo davvero indemoniato. Forse anche troppo, visto che al 14’, dopo aver già timbrato il cartellino con lo splendido stacco di testa dell’1-0 (10’), ha seriamente rischiato l’espulsione per un’entrata molto brutta su Cragno. Poi però, dopo aver rimediato solo il giallo, il portoghese ha continuato a sfogare la sua rabbia con il rigore del 2-0 (25’) e, soprattutto, con il missile del 3-0 (32’), con tanto di esultanza polemica verso le telecamere. Il Cagliari, frastornato da cotanta furia, ha poi provato a rientrare in partita, ma gol di Simeone a parte (61’) non ci è riuscito.
La Juve resta così a 10 punti dall’Inter, ma con una gara in meno: la rimonta, per quanto difficile, non è impossibile, a patto però di non sbagliare più nulla. “Siamo qui per cercare di fare un’impresa – ha confermato Pirlo -. Sappiamo che dovremo provare a vincerle tutte da qui alla fine e sperare che l’Inter perda qualche punto per strada. Abbiamo avuto il giusto approccio alla gara, era fondamentale partire bene dopo la delusione della Champions. Ronaldo? Era arrabbiato, proprio come tutti noi…”.
Chi invece è apparsa stanca e svuotata è stata la Roma, sconfitta a Parma proprio nella domenica che poteva rilanciarla in classifica. E invece i giallorossi, al pari del Milan, hanno probabilmente pagato le fatiche europee, finendo per perdere anzitutto sul piano delle motivazioni. I ducali, a secco di vittorie dal 30 novembre, hanno così riaperto il discorso salvezza grazie ai gol di Mihaila (9’) e Hernani (rigore al 55’), spedendo la Roma al sesto posto.
“Siamo entrati bene in partita e abbiamo avuto un’occasione con Dzeko, ma la prima volta che loro sono arrivati in porta hanno fatto gol, una squadra che vuole andare in Champions non può subire così – le parole di Fonseca, che si è poi scagliato contro l’arbitro per alcune decisioni dubbie -. Voglio lo stesso trattamento delle altre grandi squadre, in questo momento non c’è. Io sono stato sempre in silenzio, rispetto il lavoro degli arbitri, quelli italiani tra l’altro sono i migliori, eppure sbagliano tanto…”.
Ora un giorno di pausa, poi da domani sarà nuovamente tempo di coppe con la seconda tornata degli ottavi di Champions (Real Madrid-Atalanta e Bayern Monaco-Lazio) ed Europa League (Milan-Manchester United e Shakhtar-Roma).