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Inter, due sogni: finale di Europa League e Messi

Conte nuovo allenatore del Napoli

Obiettivo finale. L’Inter di Antonio Conte ha messo da tempo Colonia nel proprio mirino, con l’idea di andarsi a giocare il primo trofeo dopo tanti anni di magra. Tra lei e il Siviglia (qualificatosi battendo il Manchester United 2-1, gol di Suso e De Jong a ribaltare l’iniziale vantaggio inglese di Bruno Fernandes) c’è però lo Shakhtar Donetsk di Castro, deciso a dare tutto per agguantare lo stesso sogno. A Duisburg (ore 21) insomma andrà in scena una semifinale avvincente e combattuta, che vede i nerazzurri partire favoriti ma non abbastanza per considerarsi fuori pericolo.

“Mi aspetto una partita difficile contro un ottimo avversario – ha spiegato Conte in conferenza stampa -. Abbiamo lavorato molto per arrivare fino in fondo all’Europa League e ora deve esserci tanto entusiasmo, mentre la paura non deve far parte del vocabolario dei miei calciatori. Rispettiamo l’avversario, ma venderemo cara la pelle per arrivare in finale”. A caricare l’ambiente ci ha pensato anche Steven Zhang, giunto a Duisburg per stare vicino alla squadra e, soprattutto, all’allenatore, come dimostra l’abbraccio di ieri al momento dei saluti.

Un atto significativo, perché le dichiarazioni del tecnico dopo la vittoria di Bergamo avevano complicato i rapporti, tanto da far pensare (e qualcuno lo fa ancora) a un addio a fine stagione. Al momento non si possono avere certezze assolute in merito, ma di certo i risultati europei sembrerebbero aver messo a posto le cose, sia da una parte che dall’altra. A questo però si penserà solo a Coppa conclusa, scenario che l’Inter si augura avvenga solo venerdì sera, data della finale. 

“Non ci consideriamo i salvatori della patria, abbiamo fatto il nostro cammino senza guardare gli altri – ha proseguito il tecnico, sottolineando come la sua sia la sola italiana rimasta in corsa in Europa -. Abbiamo onorato tutte le competizioni arrivando fino in fondo, il nostro obiettivo è quello di migliorarci sempre, se poi dovesse arrivare un successo europeo sarei contento per il club non per me stesso. Non penso alla bacheca personale, ma a quella del club che decide di assumermi”. 

“Per arrivare in finale bisogna fare una partita migliore di quelle già fatte, perché il livello si alza costantemente – gli ha fatto eco capitan Handanovic -. Siamo in semifinale, il livello è cresciuto e lo Shakhtar è superiore a Getafe e Leverkusen, noi però stiamo insieme da un anno e la squadra cresce giocando: vincendo si trova più equilibrio e l’atmosfera sale”. Ad aumentare l’adrenalina, poi, le notizie in arrivo da Barcellona, dove aumentano i rumors su un possibile addio di Messi: tutto da verificare, sia chiaro, ma è logico che le pretendenti (tra cui spiccano Inter e Manchester City) ci sperino sempre di più.

A questo però si penserà solo da domani, perché prima c’è una semifinale da vincere e una finale da conquistare. Per farlo Conte dovrebbe confermare la formazione già vista contro il Bayer Leverkusen, anche se il dubbio Eriksen resiste: in quel caso il tecnico dovrebbe però cambiare sistema di gioco e affidarsi al 3-4-1-2. Più probabile che, almeno in partenza, sia invece 3-5-2 classico con Handanovic in porta, Godin, De Vrij e Bastoni in difesa, D’Ambrosio, Barella, Brozovic, Gagliardini e Young a centrocampo, Lukaku e Lautaro Martinez in attacco.

“Sono tranquillo in vista di questa partita, dovremo affrontare molto seriamente questa gara visto che vogliamo arrivare in finale – ha ringhiato Luis Castro -. Conte ha una mentalità di gioco molto complessa, sappiamo che si tratterà di una partita difficile ma anche l’Inter sa di dover affrontare una squadra tosta. Abbiamo consapevolezza di chi siamo, dovremo dimostrare il nostro dna sul campo: sono convinto che riusciremo a fare del nostro meglio”. Il tecnico dello Shakhtar, proprio come il suo dirimpettaio interista, dovrebbe confermare in blocco la formazione che ha sconfitto il Basilea con un netto 3-0, dunque 4-2-3-1 con Pyatov tra i pali, Dodo, Kryvtsov, Matviyenko e Bondar nel reparto arretrato, Marcos Antonio e Stepanenko in mediana, Marlos, Alan Patrick e Taison alle spalle dell’unica punta Junior Moraes.  

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