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Inter di nuovo in testa: verso un derby d’Italia da brividi con la Juve. Napoli flop e Garcia via. Solo pari tra Lazio e Roma

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L’Inter si riprende il primato e lancia la sfida alla Juve. Il 26 novembre, subito dopo la sosta per le Nazionali, ci sarà lo scontro diretto dello Stadium e capiremo di più sui rapporti di forza di questa lotta Scudetto, intanto però i nerazzurri hanno dato l’ennesima prova di non soffrire la pressione, neanche con i bianconeri di mezzo. Ma la notizia della domenica riguarda il Napoli, battuto dall’Empoli e ormai prossimo a cambiare allenatore: Garcia, di fatto, è stato esonerato, ora non resta che vedere chi prenderà il suo posto, con Tudor favorito su Cannavaro. Pareggio senza gol, infine, nel derby della Capitale tra Lazio e Roma, con due squadre che hanno preferito un punto “sicuro” a una possibile sconfitta.

Inter – Frosinone 2-0, un eurogol di Dimarco e Calhanoglu riportano Inzaghi in vetta

La Juve aveva lanciato il guanto, l’Inter lo ha raccolto e se lo è messo in tasca. Il 2-0 sul Frosinone vale il controsorpasso sui bianconeri, importantissimo considerando lo scontro diretto del 26 novembre, che Inzaghi potrà giocare con due punti di vantaggio in classifica. Non che i ciociari di Di Francesco nutrissero molte possibilità, ma il rischio di un calo psicofisico c’era, tanto più contro una squadra motivata e offensiva. In questi casi però fanno la differenza i campioni e l’Inter ne ha parecchi, alcuni più pubblicizzati e altri meno: Dimarco fa parte della seconda categoria, ma ieri ha deciso di prendersi la copertina con un gol che rischia di diventare il più bello del campionato. Il tiro da 56 metri, peraltro dalla fascia laterale, è un vero e proprio gioiello, perfino superiore (per coefficiente di difficoltà, s’intende) a quelli di Recoba (a Empoli nel 1998) e Stankovic (Genoa e Schalke 04 nel 2009 e nel 2011). Il primo tempo si stava concludendo sullo 0-0 e l’Inter avrebbe anche potuto innervosirsi, ma il colpo di genio ha avuto cambiato l’inerzia del match, tanto che il raddoppio è arrivato a inizio ripresa con un rigore di Calhanoglu (48’, fallo di Monterisi su Thuram). La contesa è sostanzialmente finita lì, anche perché il Frosinone ha sbattuto sul palo (Cheddira) e Lautaro, per una volta, s’è preso una serata di riposo, permettendosi pure il lusso di sbagliare un gol fatto.

Inzaghi risponde ad Allegri: “Noi favoriti per lo Scudetto? Di sicuro non siamo i più ricchi”

Dimarco ha fatto un eurogol che starà facendo il giro del mondo, se lo merita – ha sottolineato Inzaghi -. Era un momento equilibrato del match, avevamo creato qualcosa sbagliando la rifinitura di poco, poi è arrivato questo gran gol che ha aperto la partita e nella ripresa il 2-0 che ci ha regalato un finale tranquillo. Noi favoriti per lo Scudetto? No, le griglie non mi piacciono. Noi promettiamo ai tifosi di cercare di fare più partite possibili, come l’anno scorso, poi ci sono tante squadre attrezzate: non siamo i più ricchi perché nelle ultime campagne acquisti abbiamo fatto utili per 120, 30 milioni e zero nonostante la finale di Champions”.

Napoli – Empoli 0-1, Garcia al capolinea: Tudor in pole, Cannavaro l’alternativa

Disastro totale invece per il Napoli, sconfitto dall’Empoli al termine di una brutta prestazione, in linea con le ultime al Maradona. Il gol di Kovalenko in pieno recupero (91’) mette fine all’era Garcia, con un mese di ritardo rispetto alla volontà di De Laurentiis. Il presidente azzurro, infatti, avrebbe voluto esonerarlo già nella sosta precedente, ma il rifiuto di Conte lo costrinse a cambiare programma e ad andare avanti con lui, nella speranza che il calendario agevole lo aiutasse a rimettere in sesto la situazione. La fiducia però non c’è mai stata davvero, come dimostra la presenza quasi fissa a Castelvolturno e allo stadio, per una sorta di “commissariamento” che però, alla luce dei risultati, non ha pagato. Il tecnico francese sapeva di non poter più sbagliare, forse per questo ha scelto di affrontare l’Empoli con un inedito 4-2-3-1 con Kvaratskhelia e Zielinski in panchina. Mossa disperata, una sorta di ultimo ballo che ha finito per costargli molto caro, anche se è giusto dire che i titolari, al momento del gol di Kovalenko, erano tutti in campo. All’intervallo ADL è piombato nello spogliatoio come una furia, per poi fuggire via al fischio finale, non prima di aver imposto ai suoi tesserati il silenzio stampa: l’esonero è sicuro, tanto che al tecnico è già stato comunicato che non guiderà i prossimi allenamenti. Quel che è certo è che la squadra verrà affidata a un traghettatore con Igor Tudor in pole position, anche se è spuntata la candidatura di Fabio Cannavaro, ieri in tribuna al Maradona. Nelle prossime ore sapremo di più, ma l’era Garcia può considerarsi (tristemente) archiviata.

Lazio – Roma 0-0, la paura di perdere regna sul derby della Capitale

Tanto rumore per nulla. Il derby della Capitale prometteva scintille, sia per quanto era accaduto in settimana tra Sarri e Mourinho che per i risultati di Milan, Napoli e Atalanta, fermate da Lecce, Empoli e Udinese. Invece Lazio-Roma ha regalato davvero poco dal punto di vista dello spettacolo, confermando la sua pesantissima posta in palio: le due squadre, nonostante la ghiotta possibilità di avvicinare la zona Champions, hanno preferito non perdere che tentare (sul serio) di vincere. Certo, qualche occasione c’è stata ed entrambe, con un pizzico di fortuna in più, avrebbero anche potuto prendersi il bottino pieno, ma il risultato, a conti fatti, è giusto così. Meglio la Roma agli albori dei due tempi, in particolare nel primo con due occasioni di Karsdorp, mentre la Lazio è cresciuta alla distanza, finendo per creare le palle gol più nitide, una con Luis Alberto (palo), l’altra con Romagnoli (grande parata di Rui Patricio). Poco da segnalare invece sul fronte dei bomber, visto che sia Immobile che Lukaku hanno girato soprattutto a vuoto, così come Dybala e i due esterni offensivi laziali Felipe Anderson e Pedro. Non è stata partita per palati fini, ma solo ed esclusivamente per gli amanti dell’agonismo: in quel senso il derby di Roma, si sa, non delude mai.

Sarri: “Io e Mourinho siamo due rompic…, ma ci vogliamo bene”

Sono soddisfatto, la squadra mi sembra in crescita, dobbiamo ritrovare solo la pericolosità offensiva dello scorso anno – l’analisi di Sarri -. Poi questa è una partita particolare, è il derby più sentito d’Italia e se non lo puoi vincere allora non devi perderlo. Rispetto all’anno scorso stiamo perdendo l’aspetto di saltare l’uomo, però la squadra sotto l’aspetto difensivo sta facendo bene. Anche Immobile sta meglio, speriamo che nelle prossime due settimane possa crescere di più e penso che il gol in Champions gli abbia fatto bene. Cosa ci siamo detti io e Mourinho? Che siamo due rompic…, ma ci vogliamo bene. A me piace meno quando fa il personaggio, ma la persona è di alto livello”.

Mourinho: “È stato un pareggino, ma è sempre meglio di una sconfitta”

È stato un pareggino, un punto è positivo ed è meglio di una sconfitta – il pensiero di Mourinho -. Meglio un pareggio di niente, soprattutto quando si gioca contro una squadra con gli stessi obiettivi, inoltre non abbiamo perso terreno contro un avversario diretto. L’arbitro? Ha ammonito i nostri centrali in 25’ con un criterio che usa solo con noi: Pedro poi si butta in modo fantastico, potrebbe fare nuoto… Sarri? Lui è sempre ultra-simpatico con me. Abbiamo parlato prima della partita e scherzato con quello che ci siamo detti durante la settimana. Comunque ci vogliamo bene e gli ho detto che nelle prossime due settimane nessuno di noi ride, però neanche piange…”.

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