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Inter di nuovo in testa: 1 a 0 sulla Roma di Mou e Lukaku. Il Milan frena la rimonta del Napoli e la Juve è seconda

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L’Inter mette la freccia. Il successo sulla Roma vale il primo posto in classifica con un punto di vantaggio sulla Juventus e tre sul Milan, fermato sul pareggio dal Napoli: un 2-2 che lascia l’amaro in bocca, visto il doppio vantaggio e le tante occasioni sprecate per chiudere la partita e che dà il via al duello tra nerazzurri e bianconeri. Inzaghi e Allegri, infatti, non hanno ancora preso il largo, ma nelle ultime due giornate hanno recuperato tantissimo sul Diavolo, al punto di lasciarlo addirittura indietro.

Inter – Roma 1-0, Inzaghi batte Mourinho (e Lukaku) grazie a Thuram

Successo pesantissimo dunque per l’Inter, che grazie torna al comando del campionato grazie all’1-0 sulla Roma. Risultato bugiardo, nel senso di stretto: i nerazzurri hanno dominato dall’inizio alla fine e avrebbero meritato di trovare il gol molto prima. Basti pensare che i giallorossi, per la prima volta dalla stagione 2004/05, hanno chiuso il primo tempo senza tirare nemmeno una volta verso Sommer, a fronte delle 12 conclusioni degli Inzaghi’s. Vittoria meritata, insomma, ed è singolare che a deciderla sia stato Thuram Jr sotto gli occhi di papà Lilian, ma soprattutto di Lukaku, spettatore non pagante per tutti i 97’. Big Rom, evidentemente frastornato dai fischi di San Siro, ha giocato il suo peggior match da quando veste i colori della Roma, anche se è giusto dire che l’atteggiamento tattico di Mourinho non lo ha aiutato. Lo Special One è andato a Milano con l’intento di non prendere gol e il piano, paradossalmente, stava pure funzionando, visto che il match si è sbloccato solo all’81: decisiva la discesa sulla sinistra di Dimarco e il taglio di Thuram, per l’1-0 Inter. Prima tante occasioni (traversa di Calhanoglu su tutte) e buon ritmo, con la Roma pericolosa solo una volta con Cristante, bravo a staccare di testa su Bastoni e a costringere Sommer alla parata decisiva.

Inzaghi cancella Lukaku: “Ha fatto le sue scelte, così come le mie per il bene del gruppo”

“Abbiamo trovato un avversario che difende bene, ma siamo stati pazienti, maturi e lucidi – l’analisi soddisfatta di Inzaghi -. La speranza è che il tempo e il campo diano le risposte giuste, in queste prime partite però faccio un plauso ai ragazzi perché hanno fatto molto bene. Abbiamo tanti obiettivi, per ora è quello di giocare tutte le partite possibili. Vogliamo migliorarci, dobbiamo recuperare sempre energie fisiche e mentali per poter continuare così. Lukaku? Non ci siamo visti, il mio pensiero su di lui l’ho già espresso. Tutti sanno cosa avrei fatto per lui, per riaverlo, poi nel calcio e nella vita si prendono delle decisioni, la sua è stata quella di andare da un’altra parte e io me ne sono fatto una ragione. Non l’ho incontrato, ma se fosse capitato l’avrei salutato senza problemi. L’anno scorso abbiamo fatto un gran percorso e le scelte che ho fatto sono per il bene del gruppo, non del singolo”.

Napoli – Milan 2-2: Giroud lancia il Diavolo, Politano e Raspadori lo riprendono

Molto più pirotecnica la sfida del Maradona, tra due squadre che si sono divise la posta in palio con un tempo a testa. Il 2-2 finale, tutto sommato, fotografa un match dominato dal Milan nel primo tempo e ripreso dal Napoli nel secondo, proprio quando molti preparavano già l’epitaffio sull’era Garcia. Invece il tecnico francese s’è salvato grazie a una reazione importante, figlia però degli errori del Diavolo, troppo tenero e sprecone nel fallire diverse occasioni per segnare il terzo gol. Gli azzurri sono così rimasti in vita e nella ripresa, complici gli infortuni di Kalulu e Pulisic (al loro posto sono entrati Pellegrino e Romero e il livello, evidentemente, s’è abbassato parecchio), hanno rimesso in piedi una partita che sembrava ormai persa. I rossoneri, infatti, erano riusciti a portarsi sullo 0-2 grazie a Giroud, autore di una doppietta di testa (22’ e 31’), dominando il primo tempo e sfiorando a più riprese il terzo gol con Reijnders (due volte), Leao e Theo Hernandez. Nell’intervallo Garcia passava a uno spregiudicatissimo 4-2-4 con Kvaratskhelia, Raspadori, Simeone e Politano in campo contemporaneamente e la mossa, inizialmente bollata come quella della disperazione, finiva per pagare. Un errore di Pellegrino spalancava la porta al gol di Politano (50’), quello di Maignan consentiva a Raspadori di fare 2-2 su punizione. Nel finale Pioli sostituiva Giroud e Leao con Jovic e Okafor, incassando la rabbia di entrambi (specialmente del portoghese) ed esponendosi alle critiche di stampa e tifosi, ma sfiorava la vittoria con Calabria, il cui colpo di testa finiva a lato di poco. L’ultima occasione invece era del Napoli, che accarezzava il clamoroso ribaltone con Kvaratskhelia, fermato solo dal piede di Maignan, nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Natan (89’).

Pioli: “C’è rammarico per non aver vinto. Il cambio di Leao? Gli darò le spiegazioni che ha chiesto”

“L’errore che abbiamo fatto è stato concedere il primo gol rimettendo in partita un avversario che fino a quel momento avevamo controllato – il commento amaro di Pioli -. Per quello che abbiamo creato anche i due gol fatti sono troppo pochi, dispiace uscire con un punto perché la prestazione è stata ottima. Continuiamo a concretizzare poco e mi auguro sia solo un periodo, quello che conta è riuscire a creare tanto. Abbiamo riempito meglio l’area perché costruivamo meglio dal basso, ma dobbiamo continuare a migliorare per essere competitivi. I cambi di Leao e Giroud? Venivamo da tre partite in una settimana, li ho visti stanchi e ho cambiato per provare a vincere. Leao ha chiesto spiegazioni e gliele darò, com’è giusto che sia”.

Garcia: “Mi è piaciuta la reazione, ma per vincere ci vuole anche fortuna”

“Sempre meglio tornare da 0-2 a 2-2 che vincere 2-0 e pareggiare, è ovvio – ha confermato Garcia -. Ad ogni modo mi sembra un pari giusto, il primo tempo è stato loro mentre il secondo nostro: mi sono piaciute la reazione e l’intensità, il fatto di credere nelle nostre qualità e di avere riaperto la partita, poi per vincere ci vuole anche fortuna perché in 10 contro 11 abbiamo avuto l’occasione con Kvara. Dico bravi ai ragazzi, volevamo vincerla ma ci sta anche il pari, il Milan è una grande squadra. Nell’intervallo ho cambiato il modulo, non esiste solo il 4-3-3, non abbiamo solo una punta ma anche un giocatore come Raspadori che si muove tra le linee. Peccato per Natan, ingenuo sul secondo giallo, questa squadra comunque ha voglia e orgoglio”.

Lazio – Fiorentina (ore 20.45, Dazn e Sky)

A completare la decima giornata Empoli-Atalanta (ore 18.30, Dazn) e Lazio-Fiorentina, Monday night con vista sull’Europa. Entrambe le squadre vogliono vincere per cancellare gli ultimi passi falsi e, soprattutto, agganciare la zona nobile della classifica. I biancocelesti di Sarri credevano di aver trovato un po’ di continuità con Atalanta e Sassuolo, poi però è arrivata la trasferta di Rotterdam e il clima è tornato teso. Ancor più inatteso lo scivolone viola in casa con l’Empoli, medicato solo in parte dall’abbuffata di gol in Conference League contro il modesto Cukaricki: Italiano vuole riprendere immediatamente a correre, anche perché domenica prossima affronterà la Juventus e 3 punti darebbero un’enorme iniezione di fiducia. Partita che si preannuncia divertente, alla luce di due squadre offensive e ben organizzate, per quanto le fatiche europee possano incidere: i precedenti però ci dicono che è soprattutto la Lazio a soffrire i post Champions, anche per via di un maggior dispendio rispetto alla Conference.

Lazio – Fiorentina, le formazioni: Sarri sceglie Castellanos, Italiano risponde con Beltran

La sfida tra i bomber Immobile e Nzola non ci sarà, almeno non dall’inizio. Le ultime indicazioni, infatti, hanno visto le quotazioni dei due in enorme ribasso, specialmente quelle di Ciro, sempre più l’ombra dell’attaccante che fu. Sarri punterà così su Castellanos, in un 4-3-3 con Provedel in porta, Lazzari, Patric, Romagnoli e Marusic in difesa, Guendouzi, Rovella e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, l’argentino e Zaccagni in attacco. Anche Italiano sembra aver cambiato le gerarchie là davanti: la doppietta in Conference regala una chance a Beltran, pronto a giocare dall’inizio nel 4-2-3-1 viola con Terracciano tra i pali, Parisi, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi nel reparto arretrato, Arthur e Duncan in mediana, Ikoné, Bonaventura e Nico Gonzalez alle spalle dell’unica punta Beltran.

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