Chi per avvicinarsi all’obiettivo, chi per non perderlo definitivamente. Una cosa è certa: Napoli e Inter non possono proprio permettersi di non vincere. Gli azzurri, di scena a Cagliari nel “lunch match” delle 12.30, hanno l’occasione di accorciare su Roma e Milan, prima che le stesse si sfidino nello scontro diretto di domani sera. I nerazzurri invece hanno l’obbligo di prendersi i 3 punti contro il Genoa (20.45), altrimenti la zona Europa, già di per sé difficile da raggiungere, diventerebbe quasi una chimera. “Per noi è una partita importantissima, per la classifica e per il morale – ha ammesso Pioli senza troppi giri di parole. – Questo per noi sarà un mese corto ma intenso, giocheremo 3 gare in 15 giorni e possiamo sfruttarle per rimetterci in carreggiata. Io però credo che sia un errore guardare troppo presto la classifica, c’è ancora tanto tempo per risalire la china. Pensiamo al presente, con concentrazione e determinazione”. Il tecnico sta cercando di risollevare i suoi in tutti i modi, a cominciare dall’aspetto psicologico. Se l’Inter si convincesse a fare, finalmente, il suo dovere, ecco che allora gli 8 punti che la separano dalla zona Europa League (più difficile, invece, rimontare in chiave Champions) non sarebbero poi così tanti, non con più di metà campionato ancora da giocare. E’ chiaro però che questo scatto mentale deve avvenire il prima possibile, e in questo senso il mese di dicembre rischia di essere molto indicativo: Genoa, Sassuolo e Lazio ci diranno davvero se i nerazzurri possono realisticamente ambire a una piazza europea. Ma Pioli non vuole agire solo sull’aspetto motivazionale: in questi giorni ha lavorato su un 3-4-3 che potrebbe davvero rivoluzionare la squadra.
“Non so ancora se giocheremo così, abbiamo lavorato su tante soluzioni – ha glissato il tecnico. – Ad ogni modo non è questione di modulo ma di atteggiamento, i principi di gioco, in fondo, sono gli stessi”. Dubbio reale o pretattica? Più probabile la seconda, dunque dovremmo vedere davvero un’Inter schierata col 3-4-3 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, Miranda e Murillo in difesa, Biabiany, Brozovic, Joao Mario e Nagatomo a centrocampo, Candreva, Icardi e Perisic in attacco. Juric, già capace di fermare il Napoli e di “giustiziare” Milan e Juventus, risponderà con un 3-4-1-2 con Perin tra i pali, Izzo, Burdisso e Munoz nel reparto arretrato, Lazovic, Rincon, Veloso e Laxalt in mediana, Rigoni, Simeone e Ocampos nel tridente offensivo. Domenica delicatissima, come detto in precedenza, anche per il Napoli, che ha l’occasione per rientrare davvero nella parte più nobile della classifica. Dopo un periodo di appannamento che era costato punti e posizioni, gli azzurri sembrano essersi ritrovati proprio nel momento più importante. Ora però, dopo aver battuto Inter e Benfica, è tempo di confermarsi anche a Cagliari, contro una squadra che tra le mura amiche del Sant’Elia ha costruito 16 dei suoi 20 punti. Sarri deve fare i conti con la stanchezza post Champions, ecco perché, rispetto al match del Da Luz, vedremo qualche modifica un po’ in tutti i reparti. Il 4-3-3 azzurro vedrà Reina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Strinic in difesa, Zielinski, Diawara e Hamsik a centrocampo, Callejon, Mertens e Insigne in attacco. Rastelli, rinfrancato dai 4 punti raccolti nelle ultime 2 gare, se la giocherà a viso aperto con il solito 4-3-1-2, composto da Storari tra i pali, Isla, Ceppitelli, Bruno Alves e Pisacane nel reparto arretrato, Dessena, Tachtsidis e Padoin in mediana, Farias sulla trequarti alle spalle della coppia offensiva Borriello-Sau.