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Inter, con l’Udinese finisce l’agonia

L’agonia è finita. L’Inter chiude nel peggiore dei modi una stagione disastrosa, la peggiore (numeri alla mano) dell’era di Massimo Moratti. Mai i nerazzurri avevano perso tante partite in campionato (16), e anche i punti di distacco dalla Juventus campione d’Italia (33) rappresentano un’onta difficile da accettare. Di sicuro non lo ha fatto la Curva Nord, che ha chiuso la sua stagione con uno striscione inequivocabile: “Morale: vogliamo una società seria con un progetto serio!!! Non siamo più disposti ad accettare un altro anno buttato così”. Gli ultras (ma in generale tutti i tifosi interisti) hanno dato fondo a tutta la loro pazienza e si aspettano una programmazione estiva senza errori, a cominciare dalla scelta dell’allenatore. Confermare Stramaccioni o puntare su qualcun altro? Il dilemma è questo, e l’addio di Mazzarri al Napoli (diventato ufficiale ieri sera) non fa che aumentare il vortice di voci e indiscrezioni. 

“Non posso sostituirmi a Moratti, è giusto che parli lui – ha ribadito Strama. – Io so cosa mi ha detto, adesso la cosa più importante è non sbagliare nulla nella costruzione di questa Inter, ma tutto è nelle parole e nella testa del nostro presidente. E’ importante non dare elementi inconfutabili per il futuro in questi momenti così negativi, ma credo che Moratti abbia le idee molto chiare per ricostruire e da domani si lavorerà”. Il tecnico nerazzurro sembra sicuro di restare, ma certo il finale di stagione non lo aiuta. Anche ieri l’Inter ha offerto una prestazione imbarazzante, per il risultato (2-5 in casa), per gli errori commessi (addirittura comico il gol di Muriel), per il gioco espresso. 

Va bene che le motivazioni erano tutte dell’Udinese (che ha scavalcato la Lazio garantendosi i preliminari di Europa League), ma se ti chiami Inter non puoi fare certe figure. I gol di Juan Jesus e Rocchi leniscono appena le ferite aperte da Pinzi (dopo appena un minuto di gioco), Domizzi, Di Natale (splendido il suo destro a giro), Gabriel Silva e Muriel. “Questa è una partita difficilmente giudicabile, perché non si può giudicare una squadra che aveva tantissime assenze al centro della difesa – si è difeso Stramaccioni. – L’Udinese ha sfruttato un paio di errori in questo senso e poi è una squadra che è difficile da riprendere. Ora voltiamo pagina, gli ultimi due mesi sono stati difficilissimi. Non ci siamo mai nascosti, ma è stata dura. Abbiamo chiuso una stagione molto negativa, in cui ci è successo di tutto. Nel calcio contano i risultati e noi abbiamo fatto male negli ultimi due mesi, ma non riesco a scindere quello che ci è successo dalla valutazione della squadra”. 

La posizione del tecnico è chiara, ora non resta che capire quella della società. E’ vero che Massimo Moratti ha più volte confermato Strama, ma allora perché tutti questi contatti con l’entourage di Walter Mazzarri? A breve sapremo, dopo di che sarà tempo di lavorare sul mercato. Una partita che l’Inter deve vincere, costi quel che costi, perché l’ambiente non potrà sopportare un’altra stagione così. 

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Tags: InterSerie A