Ancora 48 ore, poi nascerà l’Inter dei cinesi. La trattativa per il passaggio dei nerazzurri al Gruppo Suning è ormai in dirittura d’arrivo, come dimostra il viaggio di Thohir, Zanetti e altri dirigenti di spicco in quel di Nanchino, sede operativa del colosso orientale. Domenica dovrebbero arrivare le firme e lunedì, in perfetto tempismo con l’apertura delle borse, la tanto attesa ufficialità. E allora sì che scatterà il via libera per il mercato, fin qui in stand-by per ovvi motivi logistici. “Aspettiamo di vedere l’evolversi della trattativa – ha glissato il ds Ausilio. – Dovremo comunque rispettare i parametri del Fair Play Finanziario ma questo non vuol dire che non costruiremo una squadra competitiva. Mancini resterà con noi al 100%, ci siamo già incontrati e abbiamo stabilito il da farsi” La strada dunque è tracciata, sia in entrata che in uscita. “Brozovic dice di non essere sicuro di restare? Non mi risulta sia in scadenza di contratto, dunque sarà l’Inter a decidere il suo futuro e non lui. Icardi resterà sicuramente, è un giocatore da cui ripartire. Yaya Touré? Piace molto al nostro allenatore ma prima dobbiamo aspettare il cambio di proprietà”. Meno certezze in casa Milan, dove Silvio Berlusconi continua a tergiversare riguardo alla trattativa con la cordata cinese. “Non è detto che l’affare si concretizzerà – ha spiegato durante l’ennesima intervista di questi giorni. – Ho chiesto delle garanzie riguardo agli investimenti da fare anno dopo anno e non ho ancora avuto risposte. La condizione per cedere la società è questa”. In realtà le operazioni proseguono serrate e la sensazione diffusa è che il tutto verrà chiarito solo dopo i ballottaggi elettorali di metà giugno, guarda caso dead-line posta anche da Fininvest. Dovesse concretizzarsi il passaggio di proprietà ecco che il Milan potrebbe finalmente muoversi sul mercato, a cominciare dall’allenatore. Il nome più caldo sul taccuino dei cinesi è quello di Unai Emery, fresco vincitore della terza Europa League consecutiva. Lo spagnolo è sotto contratto col Siviglia fino al 2017 ma ha una clausola rescissoria di 2 milioni: scoglio abbordabile per chi, come la cordata in questione, vorrebbe presentarsi in grande stile. Nel castello delle ipotesi rossonere è sempre vivo anche il nome di Ibrahimovic ma parlarne, al momento, non ha molto senso. Da chi ha poche certezze a chi invece ne ha tante, per quante ne possa dare il pazzo mondo del calciomercato. La Juventus si prepara ad accogliere Dani Alves, ormai a tutti gli effetti giocatore bianconero.
“A giorni verrò a Torino per firmare – ha rivelato a Sportitalia. – Ho vinto tanto in Spagna ma ora è arrivato il momento di cambiare e non vedo l’ora di andare alla Juventus. Il mio obiettivo è quello di aiutarla a vincere anche in Europa”. Il suo arrivo però mette a rischio la permanenza di Lichtsteiner, anche perché sullo svizzero è piombato il Paris Saint Germain. “E’ un grande onore essere accostato a un club del genere – ha ammesso durante un’intervista. – Non chiudo le porte a nessuna possibilità ma al momento sono un giocatore della Juventus”. A giorni poi verrà definita la questione Morata, meno scontata di quanto non si potesse pensare fino a qualche ora fa. Lo spagnolo infatti è sempre meno convinto di tornare a Madrid, consapevole di essere considerato una pedina di scambio e non un giocatore importante per lo scacchiere di Zidane. Il suo destino è legato anche alle decisioni di Perez ma certo la sua volontà potrebbe rivelarsi determinante: ecco perché Marotta non ha ancora perso le speranze di trattenerlo a Torino. Mercato caldo anche in casa Roma, sia per quanto riguarda le entrate che le uscite. Sono queste però a fare più rumore: Pjanic piace molto al Barcellona, più che disposto a pagare la clausola rescissoria da 38 milioni, Rudiger invece è nel mirino del Chelsea, arrivato a offrire 20 milioni più bonus. Sabatini intanto cerca un terzino destro (Van der Wiel e Caceres i prescelti), in attesa di incassare i soldi delle cessioni per dar via al valzer degli acquisti. Movimenti vivi anche per il Napoli, pronto ad assecondare i desideri di Sarri. Dopo Tonelli il tecnico vorrebbe un altro fedelissimo dei tempi di Empoli come Zielinski, però di proprietà dell’Udinese. E siccome la bottega dei Pozzo si conferma molto cara, ecco che Giuntoli potrebbe giocarsi la carta Zapata, in prestito ai friulani dalla scorsa stagione e molto apprezzato dalla società bianconera.