E alla quinta l’Inter si ferma. O meglio rallenta, visto che anche a Bologna finisce per mantenere l’imbattibilità nonostante una serata di grande sofferenza, nella quale l’1-1 va sicuramente più stretto ai rossoblu. Qui si tratta di scegliere da che parte stare: tra i buonisti, che si attaccano ai 13 punti in classifica, gli 11 gol fatti e i due soli subiti, o tra i “cattivi”, che invece sottolineano gli enormi limiti di gioco della squadra di Spalletti.
La verità, come spesso accade, sta nel mezzo: non tutto il raccolto può essere solo frutto del caso, certo però che gli episodi (e Handanovic) sin qui sono girati decisamente a favore e hanno avuto un bel peso nell’attuale imbattibilità. Quel che è sicuro è che al Dall’Ara l’Inter ha offerto la peggior prova della stagione, ancor più di quella già piuttosto grigia di Crotone, e che il punto ottenuto è molto generoso.
“Siamo andati più piano del solito – ha ammesso Spalletti – e abbiamo dato al Bologna la possibilità di chiudere su tutti i passaggi. Mi è piaciuta la reazione del secondo tempo, ma dobbiamo fare di più. Avessero vinto loro non ci sarebbe stato nulla da dire”. Analisi onesta quella del tecnico nerazzurro, perché effettivamente il Bologna ha espresso un gioco migliore e occasioni decisamente più nitide.
Verdi, in serata di grazia, ha sfiorato il gol almeno tre volte prima di trovarlo con uno splendido tiro dalla distanza che ha battuto l’incolpevole Handanovic (32’). L’Inter, sino a quel momento inguardabile, ha continuato sulla stessa china: lenta, prevedibile, quasi svogliata, come se il primato in classifica l’avesse improvvisamente svuotata di stimoli e fame.
Il trend è proseguito identico anche nella ripresa, poi, al 77’, un’ingenuità di Mbaye ha consentito a Icardi di evitare dal dischetto la prima sconfitta della stagione. L’Inter conserva così la propria imbattibilità, certo però che servirà molto di più per mantenerla ancora a lungo.
Questa sera invece la Milano del calcio vestirà il rossonero: a San Siro infatti arriverà la Spal per un match che Montella vuole vincere a tutti i costi. Il successo sull’Udinese ha sì rasserenato gli animi dopo la brutta sconfitta di Roma, fermarsi ancora però aprirebbe nuovamente il processo sulla reale consistenza del Milan, oltre che allontanare il club dagli obiettivi di vertice fissati in estate.
“La Spal gioca con grandissimo ordine e compattezza, ne approfitto per fare i complimenti a Semplici – ha spiegato il tecnico rossonero – Mi aspetto una partita complicata che si risolverà soprattutto sulle giocate dei singoli, dovremo essere pronti mentalmente e senza frenesia”. Montella proseguirà con lo strano turnover di questo inizio di stagione, che vede chi segna accomodarsi in panchina nel match successivo.
E così, dopo Calhanoglu e Silva, in gol a Vienna ma fuori contro l’Udinese, sarà il turno di Kalinic, che osserverà i compagni da bordocampo nonostante la doppietta di domenica. “Siamo alla quarta gara in pochi giorni, è inevitabile dosare le energie – ha proseguito il tecnico. – Contro la Spal toccherà ad André, anche se deve ancora crescere e migliorare. Da lui mi aspetto più cinismo, se vuole diventare davvero grande deve “inzaghiarsi” un po’”.
Paragone illustre, che di certo caricherà il giovane portoghese, alla prima da titolare in campionato. Montella insisterà sul 3-5-2 con Donnarumma in porta, Musacchio, Bonucci e Romagnoli in difesa, Abate, Kessie, Biglia, Calhanoglu e Rodriguez a centrocampo, Suso e Silva in attacco.
Semplici, reduce da due sconfitte consecutive con Inter e Cagliari, proverà a evitare la terza con lo stesso sistema di gioco del rivale, puntando su Gomis tra i pali, Salamon, Vicari e Felipe nel reparto arretrato, Lazzari, Grassi, Viviani, Schiattarella e Mattiello in mediana, Antenucci e Borriello coppia offensiva.