Un pareggio e qualche rimpianto. L’Inter esce dal Nereo Rocco di Trieste con un buon punto, ma viste la prestazione e il numero di occasioni create, porta a casa anche una buona dose di rammarico. Mazzarri temeva molto il match col Cagliari, sia per la forza dell’avversario che per i possibili strascichi del post Fiorentina. Non a caso, alla vigilia, aveva polemizzato con le istituzioni, ree di aver collocato la partita di domenica pomeriggio, a sole 64 ore dall’ultima fatica. Di conseguenza, ecco il primo vero turnover della stagione, con ben 4 volti nuovi rispetto al solito. Oltre a Pereira e Kovacic, ampiamente previsti da tutti, sono scesi in campo dal primo minuto anche Rolando e Belfodil, al posto del fedelissimo Campagnaro e del “irrinunciabile” Palacio. Chi temeva ripercussioni è però rimasto spiazzato, perché l’Inter ha mantenuto le stesse ottime trame di gioco espresse nelle altre partite. Un altro punto a favore di Mazzarri, che sta evidentemente lavorando al meglio con tutta la rosa.
“Hanno fatto tutti una grandissima partita, sia chi ha giocato poche ore fa, sia chi è sceso in campo dopo diverso tempo” l’elogio del tecnico, soddisfatto a metà per il pareggio. “I ragazzi sono partiti oltre quelle erano le mie aspettative. Il campo era pesante, ma abbiamo fatto tante belle trame – ha spiegato – meritavamo di passare in vantaggio prima, la partita si sarebbe messa in altro modo. Spiace perché abbiamo creato molto, ma abbiamo trovato un portiere in gran forma. Siamo stati un po’ leziosi e imprecisi sottoporta, al di là di questo però abbiamo fatto una grande partita, un po’ come col Sassuolo”. A convincere è stato soprattutto l’approccio, ma anche la tenuta atletica è notevole. Nonostante le poche ore di riposo (“Penso che il minimo fosse giocare di domenica sera, non capisco perché la Fiorentina ha potuto giocare lunedì e noi no” ha ribadito Mazzarri), i nerazzurri hanno retto fino alla fine, rischiando addirittura di vincere proprio nei minuti conclusivi.
E’ nel primo tempo però che si sono viste le cose migliori. Dopo neanche un minuto Nagatomo, dirottato a destra in virtù di Pereira, ha sfiorato il gol con un gran destro da fuori area, e poco dopo Guarin ha fatto lo stesso, trovando nuovamente Agazzi sulla sua strada. L’occasione più ghiotta l’ha senza dubbio avuta Belfodil, che si è fatto respingere un colpo di testa ravvicinato dall’ottimo portiere del Cagliari. I sardi hanno contenuto l’avversario, rendendosi pericolosi solo con una zuccata di Pinilla. Nella ripresa poi, quando i ritmi stavano calando, Mazzarri ha giocato le carte Palacio e Icardi, traendone immediatamente beneficio. E così, al 75°, ecco arrivare il gol che poteva valere la vittoria: apertura geniale di Palacio per Nagatomo, cross del giapponese col contagiri a pescare l’ex puntero sampdoriano per la più facile delle reti. Il Cagliari ha avuto il merito di non mollare, ma soprattutto la fortuna di pescare il jolly. Il tiro di Nainggolan infatti sarebbe finito comodamente tra le mani di Handanovic, ma la deviazione di Rolando lo ha spedito direttamente in porta. Il risultato non è più cambiato, anche se l’Inter ha sfiorato la vittoria con un batti e ribatti in area nei minuti di recupero. Le emozioni si sono protratte anche nel post gara, con Mazzarri che ha risposto per le rime a un attacco di Montella. “Lui è molto bravo a fare i complimenti all’avversario prima della partita, mentre dopo fa molta fatica” aveva dichiarato il viola in conferenza stampa, “Parla senza essere sicuro di quello che dice, probabilmente è un po’ disattento e gli piace parlare di cose di cui potrebbe anche fare a meno” la replica del nerazzurro. Schermaglie tra rivali, in tutto e per tutto. Perché l’Inter ha voglia di giocarsela fino in fondo, sempre e comunque.