Lo scontro Champions che non ti aspetti. In pochi infatti, anche solo qualche settimana fa, pensavano che Inter-Atalanta (ore 18) potesse mettere in palio l’Europa più importante, eppure è proprio così. La sconfitta del Milan poi rende il match di San Siro ancor più delicato: se vincono i nerazzurri di Spalletti il terzo posto è praticamente blindato, se i 3 punti, invece, dovessero prendere la strada di Bergamo, ecco che Gasperini sarebbe quarto da solo, per giunta a sole due lunghezze da Spalletti. Insomma, la posta in palio è alta e riguarda anche le romane: la Lazio, che in virtù della gara da recuperare con l’Udinese può ancora dire la sua e la Roma, tornata a vincere nel “dentro o fuori” di Marassi con la Sampdoria.
“È una gara massiccia per quanto riguarda l’importanza di classifica, contro una concorrente diretta – le parole di Spalletti. – L’Atalanta non è una squadra d’alta classifica solo da quest’anno, è una realtà di livello su cui ormai hanno messo gli occhi tutti quanti anche in Europa. Ha le carte in regola per puntare in alto ma i miei hanno dimostrato di avere potenzialità e di poter fare risultato con chiunque”. Il tecnico nerazzurro spera di dare un seguito alla vittoria di Genova, anche perché questo vorrebbe dire mettersi in una posizione di grande forza. Il “set-point Champions”, come definito ieri, è una chance da non sbagliare e l’Inter, come spesso in questa stagione, potrà contare sull’aiuto del suo pubblico, pronto a riempire in massa San Siro per spingere la squadra alla vittoria. I giocatori potranno beneficiarne, tutti meno uno: per Icardi infatti si prevede una serata difficile, almeno da parte della Curva Nord, che ieri ha ribadito la sua posizione contro l’ormai ex capitano.
“Mi aspetto che ci sia volontà di andare ad aiutare la squadra, il gruppo e i colori per fare risultato” il messaggio di Spalletti, che comunque non rinuncerà al numero 9, indipendentemente dai problemi ambientali. L’argentino sarà l’unica punta del 4-2-3-1 nerazzurro, che vedrà Handanovic in porta, D’Ambrosio, Skriniar, Miranda e Asamoah in difesa, Brozovic e Gagliardini (favorito su Vecino) a centrocampo, Politano, Nainggolan e Perisic sulla trequarti, Icardi, appunto, in attacco. “Per noi diventa un esame di maturità – l’analisi di Gasperini. – Se uscissimo da questo tipo di partite con delle prestazioni importanti, al di là del risultato, ne guadagneremmo per il futuro del nostro campionato”.
Anche lui, sin qui rimasto prudentemente nel ruolo di outsider, sa bene che una vittoria a San Siro gli darebbe lo slancio per credere sul serio alla Champions, e dunque tenterà di ottenerla con tutte le sue forze. A disposizione s’intende, perché la squalifica di Zapata lo priverà del suo attaccante principe: un bel problema che il Gasp dovrebbe ovviare col giovane Barrow, in rampa di lancio per una maglia da titolare. Per il resto sarà Atalanta tipo, quindi 3-4-1-2 con Gollini tra i pali, Palomino, Djimsiti e Mancini nel reparto arretrato, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens in mediana, Gomez alle spalle della coppia offensiva composta da Ilicic e, appunto, Barrow. In contemporanea toccherà anche alla Lazio, chiamata a cancellare la sconfitta con la Spal per non allontanarsi di nuovo dalla zona Champions.
Il match casalingo col Sassuolo non dovrebbe creare troppi problemi, a patto che le scorie di Ferrara non abbiano lasciato il segno. “Noi facciamo scuola, siamo stati i primi a subire un rigore con l’avversario che diceva che non c’era nulla – ha tuonato Inzaghi. – Non vogliamo fattori esterni che complichino il nostro cammino ma che sia il campo, e solo quello, a parlare. Non voglio soffermarmi troppo sul VAR ma finora lo abbiamo subito con situazioni davvero uniche”. In casa biancoceleste c’è tensione e solo una vittoria col Sassuolo metterebbe a posto le cose. Inzaghi è pronto a confermare il 3-5-2 a trazione anteriore delle ultime partite, dunque Strakosha in porta, Luiz Felipe, Acerbi e Bastos in difesa, Marusic, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Lulic a centrocampo, Caicedo e Immobile in attacco. De Zerbi, rinfrancato dalla vittoria sul Chievo di giovedì, risponderà con il classico 4-3-3 che vedrà Consigli tra i pali, Lirola, Demiral, Ferrari e Rogerio nel reparto arretrato, Locatelli, Sensi e Duncan in mediana, Berardi, Babacar e Boga nel tridente offensivo.
Spettatrice interessata della domenica anche la Roma, tornata alla vittoria proprio nella notte dell’ultima chiamata. Espugnare Marassi era la conditio sine qua non per continuare a sperare nella Champions e non è un caso che la missione sia riuscita grazie a un gol di De Rossi, l’anima di una squadra sempre sull’orlo del burrone ma anche con grandi valori tecnici. La sua zampata a un quarto d’ora dalla fine ha regalato a Ranieri tre punti d’oro, fondamentali per sfruttare il passo falso del Milan e non perdere terreno da quel quarto posto ritenuto imprescindibile da Pallotta. “È l’anima della squadra, un condottiero, un leader, uno che si gasa e gasa la squadra – il commento del tecnico giallorosso. – La Samp ha giocatori di qualità, è difficile pressarla ma abbiamo fatto un’ottima prestazione, la migliore da quando sono qui. Ora però mi aspetto di rivedere questa mentalità anche nelle prossime partite”.