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Inter, Atalanta e Lazio: medaglia d’argento al fotofinish

Conte nuovo allenatore del Napoli

Secondo posto e salvezza. Saranno questi gli obiettivi ancora in bilico nella trentottesima giornata, con Inter, Atalanta e Lazio a contendersi la medaglia d’argento e Genoa e Lecce l’ultimo posto per restare in Serie A. Il resto dei giochi invece è già deciso, compreso il quinto posto che dà l’accesso diretto all’Europa League: se l’è preso ieri la Roma, che grazie alla vittoria sul Torino ha vanificato quella del Milan a Genova. Non contava nulla invece la partita della Juventus a Cagliari, ma il ko bianconero fa rumore lo stesso, tanto più con una Champions alle porte.

Iniziamo proprio da qui il racconto del mercoledì di campionato, dunque dalla brutta figura degli uomini di Sarri, apparsi svuotati sia di testa che di gambe. Intendiamoci, una sconfitta a scudetto appena conquistato è ampiamente perdonabile, ma i segnali in vista del Lione continuano a non essere buoni. Il 2-0 di Cagliari (8’ Gagliano, 45’ Simeone), tanto per cominciare, porta a 40 il totale dei gol subiti in stagione, una vera e propria anomalia per chi, negli anni passati, faceva della fase difensiva il fiore all’occhiello, inoltre denota un grosso deficit atletico che non può lasciare indifferenti.

“Questi problemi ce li ha creati la Lega facendoci giocare 5 partite in 12 giorni – ha replicato Sarri – Vediamo in che condizioni saremo, ma contro la Roma potrei anche schierare l’Under 23 per recuperare la condizione. I gol subiti ci possono preoccupare, questa sconfitta no: abbiamo appena vinto il campionato, ci sta avere un calo di motivazioni”.

A secco anche Cristiano Ronaldo, in campo per 95’ alla ricerca di gol validi per la classifica cannonieri e invece costretto, suo malgrado, ad arrendersi a Immobile. Già, perché il numero 9 della Lazio ha segnato ancora, arrivando a quota 35: sabato sera potrà dare l’assalto al record di Higuain (36) proprio nella sua Napoli. Al di là di questo però il 2-0 sul Brescia (in rete anche Correa) ha una valenza importante anche sulla classifica, che ora vede i biancocelesti a quota 78 punti assieme all’Atalanta, uno in meno dell’Inter. Vincere al San Paolo, in virtù dello scontro diretto tra i nerazzurri di Conte e Gasperini, varrebbe un posto sul podio, impreziosendo ulteriormente una stagione già ottima di suo.

“I ragazzi hanno fatto un record di 78 punti unico nella storia della Lazio, li devo ringraziare per questo – il commento di Inzaghi – Immobile capocannoniere e nuovo recordman della Serie A? È quello che ci auguriamo tutti, sarebbe un grande traguardo per Ciro ma anche per tutta la squadra che lavora per lui”.

Tanta soddisfazione pure in casa Roma, dove si festeggia la qualificazione diretta all’Europa League. La testa di Fonseca però, al di là di questo 3-2 in casa del Toro (gol di Dzeko, Smalling e Diawara per i giallorossi, Berenguer e Singo per i granata), è già proiettata sulla sfida col Siviglia: inutile ricordare infatti che, in caso di successo europeo, la sua squadra otterrebbe un preziosissimo pass per la Champions.

“Vogliamo provarci anche se sappiamo che non è facile – ha ammesso il tecnico portoghese – Ci sono tante avversarie forti, sarà dura, però il nostro obiettivo è quello: ora abbiamo la Juve ma cominciamo già a pensare agli spagnoli”.

Nulla da fare quindi per il Milan, che sarà costretto a giocare tre turni preliminari per entrare in Europa. I rossoneri comunque hanno mostrato per l’ennesima volta di essere in grande condizione, andando a vincere a Genova con un netto 4-1. La Sampdoria di Ranieri infatti non ha potuto nulla contro Ibrahimovic e Calhanoglu, in stato di grazia come in tutto questo post-lockdown. Lo svedese, autore di una doppietta (4’ e 58’), ha ribadito di poter essere ancora molto utile alla causa (“sono come Benjamin Button, non invecchio mai”, ha scherzato, ma non troppo, subito dopo il match), il turco (gol al 52’ e assist) di essere il lontano parente del giocatore timido e impacciato di qualche mese fa. A festeggiare pure Leao (sua la quarta rete al 92’) e Donnarumma, al secondo rigore parato consecutivo dopo quello di venerdì (questa volta a sbagliare è stato Maroni, anche se poi la Samp ha comunque trovato il gol con Askildsen).

“La cosa importante era giocare bene e vincere, potevamo pensare solo alla nostra partita – le parole di Pioli – Abbiamo vinto una gara che potevamo chiudere anche prima, ma abbiamo fatto bene: finalmente siamo squadra. Ibra? Ha dimostrato di poter essere ancora determinante, ci sono tutte le condizioni e le intenzioni per andare avanti”.

Da segnalare poi, in questa penultima di campionato, la serrata lotta salvezza tra Genoa e Lecce. I rossoblù potevano chiuderla già ieri ma sono stati seppelliti dal pokerissimo del Sassuolo, inoltre i giallorossi sono andati a vincere a Udine, riportandosi così a un solo punto di distanza. I giochi si decideranno domenica sera, con gli uomini di Nicola a Marassi contro il Verona e quelli di Liverani al Via del Mare con il Parma, mentre sabato sarà il giorno delle big, tutte impegnate in contemporanea (Atalanta-Inter, Napoli-Lazio, Juventus-Roma e Milan-Cagliari) per un’altra serata di passione. L’ennesima di questo campionato estivo quantomai anomalo, eppure divertente ed emozionante proprio come speravamo.

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