Un brodino scialbo, per non dire indigesto. Nella domenica che doveva rilanciarla in zona Europa, l’Inter ha raccolto solamente un grigio 0-0 contro l’Atalanta. Il punto è l’unica cosa da salvare in un pomeriggio triste, privo di gol e giocate degne di nota, tutto all’insegna di un clima da “vorrei ma non posso”, che sta contraddistinguendo la stagione nerazzurra. L’Europa è sempre più lontana, anche se resta vivo un lumicino di speranza, visto che chi sta davanti (vedi la Lazio) continua a perdere colpi. Ma l’Inter vista ieri non dà adito a sogni di nessun tipo. Se le cose stanno così, sarà meglio che Moratti si concentri già sulla prossima stagione, perché a questa è meglio non pensare più.
LA PARTITA
Il clou è avvenuto al 20° del primo tempo, quando Milito si è fatto parare un calcio di rigore da Consigli. Poteva essere l’episodio spacca-partita, è stato invece l’ennesimo segnale di una stagione davvero storta. Altro da segnalare? Un rigore (clamoroso!) non dato all’Atalanta, per un fallo di Lucio su Gabbiadini al 34° del secondo tempo, ma evidentemente il Dio del calcio (impersonato dall’arbitro Gava), ha avuto pietà. Difficile trovare qualcos’altro che valga la pena di essere raccontato, meglio dunque concentrarsi sui perché dell’ennesimo flop nerazzurro. Sul banco degli imputati finisce ancora una volta Claudio Ranieri, incapace di motivare a sufficienza un gruppo scarico e svuotato. Alla fine del campionato però mancano ancora 10 giornate e la classifica è molto corta: ha senso scendere in campo con questo spirito? Inspiegabile poi la scelta di puntare di nuovo su Cambiasso: l’argentino è ai minimi storici, con lui in campo l’Inter si ritrova con un uomo in meno. Evidentemente il tecnico sta cercando di salvare il salvabile puntando tutto sulla vecchia guardia, visto che quella nuova non sembra proprio seguirlo. Emblematico quanto avvenuto con Forlan al 20° del secondo tempo: Ranieri gli ha chiesto di entrare e giocare sulla fascia, lui ha “declinato” l’invito, costringendo il tecnico a ripiegare su Faraoni. Episodio grave, per nulla sminuito dalle spiegazioni dell’allenatore.
LE REAZIONI
“Ho chiesto a Forlan se ce la faceva a fare quel gioco, mi ha detto di no. E’ stato sincero nel dirmelo e lo ringrazio. Volevo un uomo in grado di saltare l’avversario e di entrare nella difesa dell’Atalanta, lui non se l’è sentita”. Spiegazione quantomeno singolare quella di Claudio Ranieri, che ha addirittura ringraziato (!) un giocatore che si è rifiutato di entrare in campo. L’episodio poi segue quello di martedì scorso, quando Forlan, richiamato in panchina durante Inter-Marsiglia, ha abbandonato il campo senza dare la mano al suo allenatore. Ranieri ha poi commentato la prestazione dei suoi: “Inutile negarlo, c’è delusione. Vogliamo fare bene e non ci riusciamo. Il Presidente al termine del primo tempo è venuto negli spogliatoi, ci ha caricati, ma quest’anno non va bene nulla. Sapevamo che avremmo sofferto nella ripresa le fatiche del match di martedì, inoltre abbiamo sbagliato il rigore e non ci voleva. Adesso prepareremo le partite di settimana in settimana…”. A cominciare dalla prossima, a Torino contro la Juventus, che sulla carta si presenta come una sfida impossibile. “Noi scenderemo in campo per vincere, proveremo a fare risultato”.