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Inter a un passo dallo scudetto, la Juve insegue la Champions a Firenze

Conte nuovo allenatore del Napoli

Altro giro, altra corsa. Archiviato il turno infrasettimanale è già tempo di occuparsi della 33esima giornata, iniziata ieri con le vittorie di Sassuolo, Genoa e Crotone su Sampdoria (1-0), Spezia (2-0) e Parma (4-3).Il clou però arriverà tra oggi e domani, quando scenderanno in campo le big per gli obiettivi più prestigiosi come scudetto e Champions. Allerta massima a partire dal pomeriggio con Inter-Verona e Fiorentina-Juventus (entrambe alle 15), con i nerazzurri sempre più vicini a cucirsi il tricolore sul petto e i bianconeri alle prese con la sempre insidiosa trasferta del Franchi. Per Conte è ormai tempo di mettersi a fare qualche calcolo: lo scudetto potrebbe arrivare già sabato prossimo a Crotone, ma solo se Milan, Atalanta e Juventus non andassero oltre i 4 punti, oppure, più probabilmente, nel turno successivo contro la Sampdoria, a patto però di vincerle tutte.

“Abbiamo la fortuna di non dover guardare quelle dietro, possiamo pensare solo a noi stessi – ha glissato il tecnico -. Dobbiamo pensare a vincere, non metterci a fare le tabelle. Ci aspetta una gara dura, tosta, contro una squadra che sta facendo benissimo in campionato e che ha perso alcuni punti immeritatamente. Anche noi però nelle ultime partite abbiamo raccolto meno di quanto fatto sul campo, ora ci serve l’ultimo step dopodiché potremo festeggiare”. Una volta raggiunto l’obiettivo sarà anche tempo di sedersi attorno a un tavolo e parlare, perché se è vero che le notizie finanziarie raccontano che il peggio è passato (Zhang è vicino a chiudere un accordo con il fondo americano Oaktree Capital Group, che verserà nelle casse societarie 250 milioni per una quota di minoranza), lo è anche che a Conte non sono piaciute tante cose, a cominciare dai (tanti) mesi di silenzio e incertezza, nei quali si è sentito abbandonato dalla proprietà. “Se Zhang è stato un supporto in questa stagione? Preferisco non rispondere…” ha tagliato corto in conferenza stampa, lasciando intendere che la sua permanenza a Milano, indipendentemente dallo scudetto, è tutt’altro che certa.

Di questo però si parlerà solo tra qualche tempo, perché prima c’è un titolo da vincere e quello, evidentemente, passa anche dalla partita odierna, che il tecnico affronterà con il 3-5-2 tipo con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen e Perisic a centrocampo, Lautaro e Lukaku in attacco. 3-4-2-1 d’ordinanza anche per Juric, che risponderà con Silvestri tra i pali, Dawidowicz, Magnani e Ceccherini nel reparto arretrato, Faraoni, Ilic, Tameze e Lazovic in mediana, Barak e Zaccagni alle spalle dell’unica punta Lasagna. La sfida più vibrante del pomeriggio però è sicuramente Fiorentina-Juventus, tra due squadre che, oltre ad avere una rivalità storica, hanno assoluto bisogno di punti. I bianconeri sono in piena bagarre Champions e dunque non possono fallire la vittoria, anche i viola però non possono certo dirsi tranquilli, visto il vantaggio di soli 5 punti sul Cagliari terzultimo. Per la Signora poi questa non è stata certo una settimana serena, con Agnelli al centro delle polemiche sia per il discorso Superlega che per quello relativo alla sua presidenza, secondo molti sempre più traballante.

Anche il campo, nonostante la vittoria sul Parma, ha lasciato qualche scoria, alla luce di un Ronaldo a secco da quattro partite e apparso molto nervoso, troppo perfino per uno come lui. “Ho visto il presidente sereno e concentrato sull’obiettivo Champions – ha spiegato Pirlo -. Con Cristiano poi ho un ottimo rapporto, lui ha sempre voglia di vincere, anche nelle partitelle d’allenamento. La Fiorentina lotta per non retrocedere, ma ricordiamo l’andata: è stata la nostra prima sconfitta, abbiamo grande spirito di rivalsa. Prima della partita con il Parma ci sono state tante voci, ma il nostro obiettivo è quello di qualificarci in Champions League. Sappiamo quello che dobbiamo fare…”. Ovvero vincere, perché l’attuale classifica (4 squadre in 3 punti) non permette passi falsi. Il tecnico bianconero, costretto nuovamente a rinunciare a Chiesa, si affiderà a un 4-4-2 con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Cuadrado, Bentancur, Rabiot e Ramsey a centrocampo, Dybala e Ronaldo in attacco. Classico 3-5-2 anche per Iachini, che risponderà con Dragowski tra i pali, Milenkovic, Pezzella e Martinez Quarta nel reparto arretrato, Caceres, Amrabat, Pulgar, Castrovilli e Biraghi in mediana, Ribery e Vlahovic coppia offensiva.

Spettatrice interessata sarà sicuramente l’Atalanta, che scenderà in campo nel posticipo contro il Bologna (ore 20.45) conoscendo già il risultato del Franchi. Gasperini spera in un aiuto della Fiorentina per provare a staccare nuovamente la Juve e dare l’assalto al secondo posto, in attesa che Lazio, Milan e Napoli facciano le loro mosse nelle gare di domani, ma tutto questo avrà un senso solo in caso di successo contro i rossoblu. “Non sono arrabbiato per il pareggio di Roma, preferisco pensare ai 65 punti fatti e non a quelli persi – ha spiegato il tecnico nerazzurro -. Ora dobbiamo puntare al secondo posto, se da qui alla fine non sbagliamo ce la faremo visto che la matematica non è un’opinione”. Obiettivo prestigioso ma assolutamente alla portata, a patto di non commettere passi falsi nelle cosiddette partite “facili”, come può apparire quella di stasera. Gasperini, costretto a fare a meno dello squalificato Gosens, potrebbe tornare al 4-2-3-1 con Gollini in porta, Toloi, Romero, Palomino e Djimsiti in difesa, De Roon e Freuler a centrocampo, Malinovskyi, Pessina e Miranchuk sulla trequarti, Muriel in attacco. Nessun dubbio invece sul 4-2-3-1 di Mihajlovic, che tenterà il colpaccio con Skorupski tra i pali, De Silvestri, Antov, Soumaoro e Mbaye nel reparto arretrato, Schouten e Svanberg in mediana, Skov Olsen, Soriano e Barrow alle spalle dell’unica punta Palacio.

A completare il quadro della domenica il match tra Cagliari e Roma (ore 18), tra due squadre con motivazioni diametralmente opposte. I rossoblu infatti, dopo le due vittorie consecutive con Parma e Udinese, sono tornati in piena corsa per la salvezza e si avvicinano alla sfida con il sangue agli occhi, al contrario dei giallorossi, ormai concentrati solo sulla semifinale di Europa League contro il Manchester United. “Scendere in campo ogni tre giorni, a questo punto della stagione, è molto pesante per i calciatori che hanno giocato di più – ha confermato Fonseca -. Questo non succede solo a noi, basta vedere il Villarreal che ha perso due delle ultime tre o l’Arsenal che è tra il nono e il decimo posto in Premier. L’Europa League toglie energie, ma abbiamo pagato soprattutto i tanti infortuni: ne avessimo avuti meno avremmo potuto fare meglio anche in campionato”.

È chiaro che il Manchester catalizza tutte le energie, tanto più che i giallorossi, se vogliono andare in Champions, possono farcela solo attraverso il cammino europeo, ma la partita di Cagliari va affrontata al meglio e non solo per una questione di sportività: arrivare a giovedì con una sconfitta, infatti, non farebbe certo bene al morale della squadra. Fonseca comunque farà turnover, affidandosi a un 3-4-2-1 con Pau Lopez in porta, Mancini, Cristante e Fazio in difesa, Reynolds, Villar, Diawara e Bruno Peres a centrocampo, Carles Perez ed El Shaarawy alle spalle dell’unica punta Mayoral. 3-5-2 tipo invece per Semplici, che andrà a caccia di punti salvezza con Vicario tra i pali, Ceppitelli, Godin e Carboni nel reparto arretrato, Nandez, Marin, Duncan, Deiola e Lykogiannis in mediana, Joao Pedro e Pavoletti in attacco.

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