Prove di fuga. L’Inter inaugura la 18esima giornata, la penultima del girone d’andata prima della sosta natalizia, con l’obiettivo di battere la Salernitana (ore 20.45) e godersi poi Milan-Napoli di domenica, con la certezza di guadagnare punti su qualcuno, magari su entrambe. L’obiettivo sembra piuttosto fattibile, visto che l’avversario odierno, oltre a essere ultimo con appena 8 punti, attraversa un periodo di incertezza davvero totale dal punto di vista societario.
Certo, quanto avvenuto ieri nell’assemblea di Lega (18 voti e un astenuto, Lotito, per far sì che il club abbia una proroga fino a fine campionato) sembrerebbe garantire il termine della stagione, ma le prospettive restano comunque nere: chi garantirà, per esempio, il mercato di gennaio, ritenuto indispensabile per tentare la salvezza? Insomma, la squadra di Colantuono ha ben altri pensieri rispetto all’Inter, che comunque non può e non vuole farsi impietosire, visto che questo turno, come detto in precedenza, appare fatto apposta per lei. Ma Inzaghi, ieri assente in conferenza stampa (chissà poi perché?), non vuole commettere l’errore di sottovalutare nessuno, consapevole che solo un passo falso a livello mentale potrebbe creargli dei problemi.
Va anche detto che la squadra, sin qui, non lo ha mai deluso in questo senso, come dimostrano le prove con Venezia, Spezia e Cagliari, giusto per restare alle ultime: i numeri parlano per lui, autore di uno score addirittura migliore di quello di Conte. Un anno fa, di questi tempi, l’attuale tecnico del Tottenham aveva 3 punti e una posizione in meno in classifica, preso più gol (23 a 15) e, soprattutto, fallito la qualificazione in Champions. Inzaghi invece, nonostante le cessioni di Hakimi e Lukaku e la perdita di Eriksen, ha saputo mantenere la barra dritta, guadagnando peraltro dal punto di vista del gioco, molto più divertente e spettacolare del precedente.
I presupposti per chiudere al meglio il 2021, insomma, ci sono tutti, a patto di iniziare già stasera in quel di Salerno. Il tecnico sembra orientato a confermare gran parte del 3-5-2 già visto contro il Cagliari, limitando il turnover a un paio di uomini, dunque Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Dimarco a centrocampo, Dzeko e Sanchez in attacco.
Colantuono sa di essere di fronte a una missione quasi impossibile, ma anche di fronte a un Arechi tutto esaurito, in barba alle tristi vicende societarie, dunque ci proverà con un 4-3-1-2 che vedrà Belec tra i pali, Veseli, Gyomber, Gagliolo e Ranieri nel reparto arretrato, Kechrida, Coulibaly e Di Tacchio in mediana, Kastanos alle spalle della coppia offensiva composta da Ribery e Simy. Ad aprire la 18esima giornata saranno però Lazio e Genoa, attese dal match “aperitivo” delle 18.30. Anche qui sembrerebbe trattarsi di una sfida impari, per quanto i biancocelesti di Sarri non abbiano certo la solidità dell’Inter. Anzi, si può dire che, almeno sin qui, sono stati una delle grandi delusioni, alla luce delle aspettative che c’erano sull’arrivo del Comandante.
Ci si aspettavano punti e calcio champagne, invece la Lazio naviga tristemente al nono posto in classifica, a meno 11 dal Napoli quarto e dietro pure all’Empoli di Andreazzoli. “Questa squadra si allena bene e si applica a buon livello, ma l’Europa League ci sta tritando – ha ribattuto Mau -. Dopo le gare di coppa abbiamo una media molto più bassa, non riusciamo a gestire partite così ravvicinate e questa è una colpa, il nostro limite. Detto ciò non vorrei si esagerasse nel parlare di obiettivo Champions, è capitata una volta in un momento storico in cui non c’erano né Inter né Milan, ora è tutto più complicato: voglio che i miei giocatori puntino anzitutto a correggere certi difetti”.
Per i sogni di gloria, dunque, ci sarà tempo più avanti, ma ora servono i punti, perché sbagliare con Genoa e Venezia sarebbe davvero imperdonabile. Sarri però rischia di dover fare a meno di Immobile, colpito da una gastroenterite e fortemente in dubbio, il che indebolirebbe non poco la Lazio, da sempre aggrappata al suo bomber per eccellenza. Se Ciro dovesse farcela sarà titolare, viceversa toccherà a Muriqi comporre l’attacco assieme a Pedro e Felipe Anderson, in un 4-3-3 che vedrà poi Strakosha in porta, Hysaj, Luiz Felipe, Acerbi e Marusic in difesa e il terzetto Milinkovic-Savic, Cataldi e Basic a centrocampo. Shevchenko, rinfrancato dalla vittoria in Coppa Italia sulla Salernitana, proverà il colpaccio con un 3-5-2 con Sirigu tra i pali, Vanheusden, Masiello e Criscito nel reparto arretrato, Ghiglione, Sturaro, Badelj, Hernani e Cambiaso in mediana, Pandev e Destro coppia offensiva.