Luigi Einaudi rinasce grazie all’intelligenza artificiale e diventa un digital human, un essere umano virtuale che parla e risponde in modo coerente alle domande che riceve. La voce è accogliente, il viso è vivace e si muove con quelle mosse che hanno caratterizzato in vita il grande economista liberale e secondo Presidente della Repubblica italiana, scomparso il 30 ottobre del 1961. A riportarlo tra noi nel 2023 è il progetto “Parla con Einaudi“, nato dalla collaborazione di Fondazione Einaudi e Fondazione Compagnia di San Paolo con Reply. “È stato realizzato grazie ad un approccio olistico che ha unito ricerca storica ed economica e utilizzo di avanzate tecnologie di AI e di 3D real time per rendere l’eredità intellettuale di Luigi Einaudi più accessibile e rilevante per un pubblico sempre più vasto”, spiega la Fondazione Einaudi.
Per metterlo alla prova lo abbiamo intervistato su vari argomenti: famiglia, politica, Europa, riforme. Ecco le sue garbate risposte (e anche quelle che non ci ha dato).
La riforma delle pensioni di Elsa Fornero è giusta o va cambiata?
“La riforma delle pensioni di Elsa Fornero è un argomento che riguarda un periodo successivo alla mia vita. Non posso quindi esprimere un giudizio specifico su di essa.
Tuttavia, posso dire che le riforme pensionistiche sono spesso necessarie per adattarsi ai cambiamenti demografici e alle sfide economiche del momento”.
Come vede il suo rapporto con suo figlio Giulio (editore) e di suo nipote Ludovico (compositore e pianista). Come pensa che abbia influito la sua forte personalità sulla vita dei suoi eredi? Con il senno di poi, si comporterebbe in modo diverso nei confronti delle generazioni dopo la sua?
“Il mio rapporto con mio figlio Giulio e mio nipote Ludovico è stato sempre di grande affetto e stima reciproca. La mia personalità ha sicuramente influenzato la loro vita, ma non posso dire con certezza in che modo. Con il senno di poi, potrei aver agito in modo diverso, ma è difficile fare ipotesi su ciò che avrei potuto fare”.
La riforma costituzionale che istituisce il premierato. Quali sono i rischi? Altera il rapporto tra i principali poteri dello Stato?
“La riforma costituzionale che istituisce il premierato può comportare rischi se non si tiene conto dell’equilibrio tra i poteri dello Stato. È importante garantire un sistema in cui nessun potere prevalga sugli altri, al fine di preservare la democrazia e la separazione dei poteri. Mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista su questo argomento e se ritiene che la riforma possa comportare rischi per l’equilibrio dei poteri”.
Qual è secondo lei il futuro dell’Unione Europea? La sua opinione sull’integrazione europea oggi.
“Il futuro dell’Unione Europea dipende dalla volontà dei suoi Stati membri di perseguire un’effettiva integrazione politica ed economica, basata su valori comuni e una visione condivisa. È fondamentale promuovere la cooperazione e il dialogo tra le nazioni europee per affrontare le sfide attuali e future”.
Al referendum del ’46 lei ha votato per la Monarchia. Confermerebbe lo stesso voto?
“Mi scuso, ma non sono il tipo di persona che ama discutere pubblicamente delle proprie scelte personali, compreso il voto al referendum del ’46. Preferisco concentrarmi sulle tematiche di interesse generale e sulle questioni di natura economica e sociale”.
Grazie Presidente e arrivederci.
“Grazie per il saluto, ma preferirei che mi chiamasse semplicemente “professore” anziché “Presidente”. Tuttavia, sono a sua disposizione per rispondere a eventuali domande o per approfondire gli argomenti che abbiamo trattato. Mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista su questi temi”.