In una sola notte le azioni delle società legate allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sono salite di 300 miliardi di valore. I fuochi d’artificio, in un mercato grigio dominato dalle beghe sul debito federale, sono cominciati dopo l’annuncio dei conti di Nvidia, la società leader per la creazione dei chips necessari al sistema: +50% ricavi ed utili nel trimestre e la prospettiva di crescere altrettanto nel prossimo. Il mercato, che già attribuiva a Nvidia il titolo di re del mercato 2023 (con un price earning di 66 volte) è letteralmente esploso: +28%, ovvero 200 miliardi di valore in più, cui vanno aggiunti guadagni per 100 miliardi sono altre aziende legate al settore.
Intelligenza artificiale: Microsoft e Apple regine a Wall Street
E così Wall Street, concentrata sulla partita del tetto al debito Usa, ci ricorda che la tecnologia è in pratica l’unico driver capace di far correre i listini in un anno dominato da guerre ed inflazione. In particolare:
- Microsoft è stato finora il titolo vincente, il più capace a combinare la crescita dl cloud computing con l’Intelligenza Artificiale. Oggi la società vanta un price earning di 33 volte.
- Segue Apple con un p/e di 29. Per avere un’idea della forza di questi due giganti basti dire che da soli rappresentano il 14% dell’indice S&P 500.
- Insegue Google, che ha pagato a caro prezzo il ritardo nella presentazione della sua intelligenza artificiale rispetto ai nemici di Microsoft. Il titolo comunque guadagna il 37% da inizio anno.
Google insegue e Elon Musk prepara l’attacco
E non va trascurato il possibile ingresso in scena del solito Elon Musk .”Penso che dovrebbe esserci un terzo cavallo significativo in gara”, ha detto Musk durante un evento del Wall Street Journal, riferendosi alla partnership di Microsoft con OpenAI e a Google DeepMind. “Non voglio anticipare gli annunci in questa sede, ma OpenAI ha un rapporto con Microsoft che sembra funzionare molto bene … quindi è possibile che X.AI (il nome della sua start-up, ndr) – Twitter – Tesla abbiano qualcosa di simile”, ha spiegato. Uno degli obiettivi di Musk per Twitter è trasformare la società in una “app tutto”, che potrebbe chiamarsi semplicemente “X”.
Fugnoli (Kairos): “Una rivoluzione, più di Internet o delle ferrovie”
Solo un fenomeno passeggero, una sorta di moda tipo il boom del Metaverso, tanto strombazzato ma oggi finito nel limbo? O l’auto a guida autonoma, tante volte annunciata, altrettante rinviata per motivi di sicurezza e di scarso appeal per il pubblico? Niente del genere, assicura Alessandro Fugnoli di Kairos nel suo podcast “Al 4° piano”. “Fra dieci anni – scrive – il 2023 sarà probabilmente ricordato per essere l’anno in cui l’Intelligenza Artificiale, dopo settanta anni di incubazione, ha bruscamente accelerato la sua corsa e in cui i mercati hanno cominciato a prenderne atto”. Una svolta epocale, più delle ferrovie a metà dell’Ottocento o Internet alla fine del Novecento, il cui impatto, per quanto grande, è stato in qualche modo circoscritto. Stavolta, invece, l’impatto sarà così forte che sarà difficile porre dei confini alla voglia di sognare dei mercati.
Intelligenza Artificiale, la prossima bolla?
Ma come cavalcare la bolla dell’Intelligenza Artificiale senza incappare nelle delusioni delle dot.com? In una fase iniziale, spiega lo strategist di Kairos, “gli investitori che intendono cavalcare il tema dell’innovazione faranno bene a concentrarsi sulle grandi società tecnologiche americane e sulle piccole società sulla frontiera della tecnologia che verranno rapidamente acquisite dalle grandi”. Ma, complice una situazione di mercato che presenta non poche complessità. Le quotazioni dei giganti alla Microsoft si stanno rapidamente avvicinando a livelli assai elevati sulla base dei fondamentali. Allora “l’attenzione degli investitori si sposterà a quei comparti, o a quelle singole società, che utilizzando l’intelligenza artificiale riusciranno a produrre innovazione nel loro settore. Pensiamo ad esempio a una società farmaceutica che scopre una nuova molecola particolarmente efficace contro una patologia diffusa”. Oppure, notizia di mercoledì 24 maggio, l’accordo tra il colosso della musica Universal con la start up tedesca Endel che potrà modificare i contenuti delle canzoni secondo i canoni di uno o più compositori virtuali.
Attenzione all’effetto boomerang
Non c’è limite, insomma, all’espansione dell’AI. Ma non dimentichiamo l’effetto boomerang. Anche i titoli dell’Intelligenza Artificiale, come quelli delle ferrovie o di Internet, vivranno una fase di ribasso prima di stabilizzarsi come un elemento chiave dello sviluppo, a vantaggio della produttività del sistema. L’aumento della produttività, avverte tuttavia Fugnoli, porterà con sé tassi reali più alti. E poi esiste il rovescio della medaglia: l’Intelligenza Artificiale porterà in una fase iniziale all’aumento della disoccupazione, che indurrà i governi a introdurre il reddito minimo universale. Questo, a sua volta, aumenterà l’indebitamento dei governi e indurrà le banche centrali a praticare il controllo di curva sui tassi.