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Intelligenza artificiale: Axelera, la startup a guida italiana, raccoglie altri 68 milioni. Sarà la nuova Nvidia? Da Milano al Nasdaq

Pixabay

La chiamano già la Nvidia italiana. La startup Axelera AI, sede in Olanda, ma anima in Italia, ha appena messo a segno una nuova operazione record con cui ha raccolto 68 milioni di dollari: il più grande round di finanziamento di serie B in Europa nel settore dei semiconduttori fabless. Il totale dei finanziamenti ottenuti in poco più di un anno sale a quota 120 milioni.

Tra gli investitori anche Cdp e Samsung

La startup fondata e guidata dall’italiano Fabrizio Del Maffeo, con sede principale a Eindhoven nei Paesi Bassi e uffici anche a Milano e Firenze e nella Silicon Valley, continua ad attrarre risorse e investitori di peso nel capitale. Tra questi ci sono la Bei tramite il Fondo del Consiglio europeo per l’innovazione (EIC-A), il fondo sovrano olandese del deep tech, Invest NL Deep Tech Fund, che si è unito a Cdp Venture Capital (già presente nel capitale e attiva anche in questo round) e al fondo di investimento belga. “Ha partecipato anche il fondo pensione olandese MN, che è un fondo da 170 miliardi e che entra tramite un veicolo insieme a Innovation Industries, un investitore storico” ha detto Del Maffeo a Repubblica. Il nuovo capitale si aggiunge ai fondi ottenuti in precedenza dal credito per l’innovazione di RVO (l’agenzia Olandese per le aziende) e gli investimenti precedenti di Bitfury, CDP Venture Capital, Federal Holding and Investment Company of Belgium (SFPIM), imec, imec.xpand e Innovation Industries.

La cosa più importante in assoluto però, secondo Del Maffeo, “è che è entrata Samsung tramite il suo fondo di investimento strategico”, il Samusung Catalys Fund. “Axelera sta introducendo un approccio veramente innovativo per l’accelerazione dell’intelligenza artificiale ad alte performance nell’edge computing”, spiega in una nota Marco Chisari, head of Samsung Semiconductor Innovation Center e vicepresidente esecutivo di Samsung Electronics.

Vogliamo essere alternativi a Nvidia

Con le risorse raccolte verrà implementata, già a partire da luglio, la produzione di massa del prodotto Metis, lanciato lo scorso settembre, il processore AI più potente al mondo per dispositivi edge, che offre un aumento di 3/5 volte in termini di efficienza e prestazioni, raccogliendo interesse da clienti di tutto il mondo per progetti con un valore superiore ai 100 milioni di dollari.

Verrà poi accelerata l’espansione in altri segmenti di business, come quello dei chip applicati al settore automotive. “Stiamo poi pensando a una nuova linea di prodotti per l’intelligenza artificiale generativa”, dice Del Maffeo. “Vogliamo entrare in questo settore: essere in grado di occuparci dell’infrastruttura per tutti i player che verranno, e che finora si appoggiano a Nvidia. Pensiamo di poter diventare fornitori di soluzioni alternative”. Qualche giorno fa Nvidia ha superato colossi come Microsoft e Apple, conquistando il titolo di società che vale di più al mondo.

In meno di 3 anni Axelera ha raggiunto i 180 collaboratori, di cui oltre 60 in possesso di un dottorato di ricerca, in 15 paesi Europei e “puntiamo ad arrivare a 250 collaboratori nei prossimi 12 mesi” dice Del Maffeo. “In questo breve lasso di tempo abbiamo già sviluppato 3 chip di cui la versione finale è al momento in produzione e sarà consegnata ai clienti dopo l’estate. Abbiamo iniziato a consegnare i primi campioni di chip lo scorso settembre e ora collaboriamo con più di 30 aziende selezionate (di cui oltre 300 hanno richiesto il chip)”.

Il ruolo dell’Italia. Un nuovo centro di ricerca a Bologna

L’Italia riveste un ruolo centrale nelle strategie del gruppo. La startup “sta per aprire un centro di ricerca a Bologna e iniziare una collaborazione con il professore Luca Benini delle università di Bologna e Zurigo, dove abbiamo già 30 persone». Il manager crede “fortemente che in Italia si possa creare un polo di ricerca di eccellenza: dobbiamo solo convincere le persone a rimanerci. La maggioranza relativa del nostro personale è italiana”. Del Maffeo ha studiato a Milano, ha detto a Repubblica. “Milano è una città altamente competitiva, a mio parere molto più di Parigi, dove ho vissuto, o alle città Olandesi dove vivo tutt’ora. A Milano ho imparato a correre, a cercare di fare sempre di più, a essere ambizioso, a essere internazionale, a guardare oltre confine. Credo fortemente che l’Italia abbia grandi scuole e grandissimi talenti ed è per questo che ci puntiamo molto. Da italiano voglio poter aiutare il mio Paese a ricoprire un ruolo importante nel futuro dei semiconduttori e dell’intelligenza artificiale”.

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