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Intel perde 7 miliardi di dollari per produrre chip. Il pareggio? Non prima del 2027. Ecco perché

Imagoeconomica

Il colosso Usa Intel ha visto una perdita operativa di 7 miliardi di dollari per la sua divisione Foundry, l’attività di produzione di chip che è stata progettata per l’era dell‘Intelligenza artificiale. Ma le brutte notizie non sono finite: le previsioni dicono che il rosso raggiungerà il picco quest’anno. Le perdite del 2023 si aggiungono a quelle del 2022 quando erano state di 5,2 miliardi. Inoltre, i ricavi sono scesi del 31% a 18,9 miliardi nel 2023. In Borsa, il titolo Intel, che da inizio anno ha già perso il 12,5%, ha lasciato sul terreno un altro -1,30% a Wall Street (oltre -4% nel trading after-hours).

Il peso della scelta di produrre in casa i chip: pareggio nel 2027

Ma quali sono i motivi alla base della maxi perdita della divisione Foundry di Intel? Intel ha deciso di scavalcare i suoi competitor nel mercato dei chip, producendoli da sola: l’azienda sta anche cercando di diventare una fonderia per altri produttori di semiconduttori, riconquistando la leadership tecnologica persa negli ultimi anni a favore di Taiwan Semiconductor Manufacturing. L’Impresa è ardua, tanto che Pat Gelsinger, il ceo dell’azienda ha detto che il 2024 sarà l’anno che registrerà la peggiore perdita operativa per l’attività di produzione di chip e che il pareggio a livello di margini operativi è atteso solo nel 2027.

Gelsinger: “Decisioni sbagliate sull’uso delle macchine”

Gelsinger ha spiegato che alla base della maxi perdita dell’attività di fonderia ci sono decisioni sbagliate, tra cui quella di non utilizzare, un anno fa, le macchine a ultravioletti estremi dell’azienda olandese Asml. Sebbene queste macchine possano costare più di 150 milioni di dollari, sono più convenienti rispetto alle precedenti per la produzione di chip. Ora Intel è passata all’utilizzo di questi strumenti che copriranno un numero sempre maggiore di esigenze produttive man mano che le macchine più vecchie saranno eliminate.

Intel, gli aiuti dalla Casa Bianca

Il gigante Usa conta anche di spendere 100 miliardi per la costruzione o l’espansione di fabbriche di chip in quattro Stati americani. Un piano per il quale ha ricevuto 8,5 miliardi di sovvenzioni e fino a 11 miliardi di finanziamenti dalla Casa Bianca che vuole potenziare la produzione nazionale.

Intel, risultati di produzione “unità a sé stanti”

Nell’ambito di questo piano, il gruppo ha comunicato che inizierà a riportare i risultati delle sue attività di produzione come unità a sé stanti. A partire dal primo trimestre, infatti, separerà le performance delle divisioni Client Computing Group, Data Center e intelligenza artificiale, Rete ed Edge, Intel Foundry, Altera e Mobileye, con l’obiettivo di garantire risparmi significativi sui costi e maggiori efficienze operative. “La situazione di fondo qui è che l’azienda ha preso la decisione di gestire il settore della fonderia in modo leggermente separato dal settore dei chip, con la fonderia che interagisce con il settore dei chip come farebbe con altri clienti”, ha commentato Joseph Moore, analista di Morgan Stanley. “Oltre agli obiettivi finanziari, la sensazione è che questo renderà migliore il settore della fonderia”.

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