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Intel: in arrivo un nuovo maxi finanziamento di 8,5 miliardi dagli Usa. Arm si fa avanti, ma il big dei chip rifiuta

Imagoeconomica

Nuovo maxi finanziamento dagli Usa per Intel. Secondo il Financial Times, il governo degli Stati Uniti sarebbe pronto a stanziare un finanziamento diretto da 8,5 miliardi di dollari per supportare Intel, il colosso dei semiconduttori che sta attraversando un periodo di difficoltà. Mentre la società si prepara a presentare un ambizioso piano di ristrutturazione ad ottobre, che prevede il taglio di ben 15mila posti di lavoro e potrebbe persino mettere in discussione il progetto di una gigafactory in Germania, l’attenzione si concentra su come il governo intenda intervenire. Le trattative per il finanziamento sono già in fase avanzata e, sebbene non ci sia certezza che si concludano entro la fine del 2024, le fonti indicano che potrebbero essere completate prima della fine dell’anno. Tuttavia, eventuali negoziazioni per l’acquisizione totale o parziale delle attività di Intel potrebbero influenzare negativamente il processo.

Le azioni di Intel si muovono sopra i 24 dollari, con un rialzo dello 2,19% in apertura a Wall Street. Nonostante ciò, il bilancio del 2024 segna un ribasso di quasi il 49%. La situazione sarebbe ancor più drammatica se il titolo non avesse recuperato nell’ultimo mese circa il 22% grazie ai rumors su potenziali operazioni di M&A con Qualcomm e Apollo.

Chips Act: la salvezza per i semiconduttori?

Le trattative tra Intel e il governo sono già in fase avanzata, ma non è garantito che il sussidio, che si basa sul Chips Act (la legge che promuove la produzione di chip negli Usa), venga concluso entro la fine del 2024. Se tutto andasse per il verso giusto, questo finanziamento diventerebbe il più consistente mai ricevuto da una singola azienda nell’ambito di questo decreto. A marzo, il presidente Joe Biden aveva già assegnato a Intel quasi 20 miliardi di dollari in sovvenzioni e prestiti per incrementare la produzione nazionale di chip. Questo accordo preliminare prevedeva 8,5 miliardi di dollari in sovvenzioni e fino a 11 miliardi di dollari in prestiti, con una parte dei fondi destinata alla costruzione di due nuove fabbriche in Arizona e alla modernizzazione di una già esistente. Inoltre, a settembre, Intel ha già ottenuto un pacchetto di aiuti pubblici da 3 miliardi di euro per lo sviluppo di chip avanzati, focalizzati sulla sicurezza nazionale.

Intel nel mirino di Arm, ma l’azienda dice di no

Ma non è solo la crisi interna a preoccupare Intel. Il colosso, una volta dominante nel mercato dei chip, si trova a fronteggiare una concorrenza agguerrita, specialmente da parte di aziende specializzate nelle unità grafiche per l’intelligenza artificiale. E così, vari pretendenti si sono fatti avanti. Secondo voci di corridoio, dopo Qualcomm e Apollo, anche Arm starebbe valutando l’acquisto di Intel o di una sua parte. Secondo le ultime indiscrezioni di Bloomberg, il noto leader nelle tecnologie di design dei chip, avrebbe messo gli occhi sulla divisione di Intel che produce chip per smartphone e PC, escludendo però l’unità dedicata alle fabbriche. Ma Intel ha chiarito che quel ramo d’azienda non è sul mercato.

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Categories: Finanza e Mercati