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Intel cambia marcia: le dimissioni del ceo Pat Gelsinger aprono la strada al rilancio. Il titolo vola a Wall Street

Imagoeconomica

L’amministratore delegato di Intel Pat Gelsinger, alla guida dal 2021 e con oltre 30 anni di esperienza in vari ruoli all’interno del colosso dei semiconduttori, ha annunciato il suo ritiro, effettivo dal 1° dicembre. La notizia ha avuto un immediato impatto positivo sul titolo dell’azienda, che è balzato del 5% nel pre-mercato, nonostante le azioni abbiano perso circa il 50% nel corso dell’anno.

“Nonostante abbiamo compiuto progressi significativi nel recuperare la competitività nella produzione e nel costruire le capacità per essere una fonderia di livello mondiale, sappiamo che c’è ancora molto lavoro da fare per l’azienda e siamo impegnati a ristabilire la fiducia degli investitori”, ha dichiarato Frank Yeary, presidente del consiglio di amministrazione di Intel, in un comunicato stampa.

Le dimissioni dell’ad Pat Gelsinger: Intel punta sul rilancio

Le dimissioni di Gelsinger giungono in un momento cruciale per Intel, impegnata in un ambizioso piano di rilancio per recuperare terreno rispetto ai suoi concorrenti nel settore tecnologico. Come parte di questa strategia, la società ha recentemente ottenuto un finanziamento di 7,9 miliardi di dollari dal governo statunitense nell’ambito del Chips Act, destinato a rafforzare la produzione interna di semiconduttori.

Nel frattempo, Intel ha nominato due co-ceo ad interim per guidare la transizione: David Zinsner, attuale cfp, e Michelle “MJ” Johnston Holthaus, a cui è stato conferito il nuovo ruolo di ceo dei prodotti Intel. La società ha anche annunciato la creazione di un comitato di ricerca per individuare un sostituto permanente.

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