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Integrated Governance Index 2023: ecco la classifica delle 10 aziende quotate più Esg

Le 10 società italiane si sono distinte per l’integrazione delle variabili Esg nelle strategie aziendali – Intanto il Tar del Lazio ha annullato la sanzione da 11,2 milioni comminata dall’Antitrust a Poste

Integrated Governance Index 2023: ecco la classifica delle 10 aziende quotate più Esg

Eni, Hera e Poste italiane guidano la Top 10 dell’Integrated Governance Index 2023, l’indice che misura il grado di integrazione delle politiche di sostenibilità nelle strategie aziendali. In cima c’è il cane a sei zampe che guadagna una posizione rispetto allo scorso anno, seguita da Hera e Poste Italiane (che passa da quinta a terza), con Snam ed Erg quarte a pari merito e Unicredit sesta. Seguono Saipem, Iren, Enel. Chiude la Top 10 Intesa Sanpaolo. Ai vertici delle non quotate ci sono Astm, Bnl Bnp Paribas e Cre´dit Agricole Italia, davanti a Cdp e Alperia. Mentre Sit Spa si afferma come prima delle società quotate extra le prime 100, davanti a Fiera Milano, Gefran, Newlat Food e Fnm. I risultati dell’Index, cui hanno partecipato oltre 400 manager in rappresentanza di quasi 100 aziende (80 società quotate e 18 non quotate) pari al 68% delle società del listino Ftse Mib, sono stati presentati in occasione della Esg Business Conference, in programma mercoledì 14 giugno a Palazzo Giureconsulti.

I commenti di Eni, Hera e Poste

“Accogliamo con soddisfazione questo risultato che testimonia il costante impegno di Eni nell’integrazione dei fattori Esg in tutte le attività della società. Il nostro modello – ha affermato Giuseppe Zafarana, presidente del Cda di Eni – si basa sull’innovazione, sulla solidità finanziaria e sull’attenta considerazione degli interessi di tutti gli stakeholder, che includono le nostre persone, le comunità dove operiamo o che sono comunque coinvolte dalle nostre attività, le istituzioni, i fornitori, i clienti, i nostri partner industriali”.

“Siamo soddisfatti di questo riconoscimento che – ha dichiarato Cristian Fabbri, presidente esecutivo del Gruppo bolognese – premia l’attenzione che abbiamo sempre riservato alla governance e alle relazioni con i nostri stakeholder. Lo stretto legame con il territorio di riferimento è cruciale per una società come la nostra, che è sempre stata consapevole e attenta anche al proprio ruolo istituzionale e sociale, tanto più rilevante nel contesto attuale in continua evoluzione”.

“È una grande soddisfazione essere tra le aziende leader dell’Igi – ha dichiarato l’ad di Poste Italiane Matteo Del Fante –. L’integrazione dei principi di sostenibilità nella governance è un fattore decisivo per raggiungere i nostri obiettivi, favorisce la creazione di valore condiviso nel lungo termine e migliora nello stesso tempo la reputazione del Gruppo, aumentandone l’attrattività per gli investitori e la fiducia tra i nostri stakeholder”.

“L’eccellente valutazione ottenuta nell’Integrated Governance Index – ha aggiunto il condirettore generale di Poste Giuseppe Lasco – riflette l’impegno costante nella realizzazione di una strategia che ponga al centro la governance per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, stimolando il progressivo miglioramento delle nostre politiche e delle nostre pratiche per affrontare al meglio le sfide del futuro”.

Tar Lazio annulla sanzione da 11,2 milioni dell’Antitrust

Altra buona notizia per Poste. Il Tar del Lazio ha annullato una sanzione da 11,2 milioni comminata dall‘Antitrust al gruppo per un presunto abuso di dipendenza economica nei confronti della società Soluzioni srl. Secondo l’autorità, il gruppo avrebbe imposto clausole ingiustificatamente gravose nei contratti sottoscritti nel 2012 e nel 2013, e vigenti fino al mese di giugno 2017, con Soluzioni (società che operava nel territorio di Napoli per conto di Poste). In particolare, Soluzioni puntava il dito su alcune clausole che avrebbero impedito di cercare terzi committenti oppure di operare in concorrenza diretta con l’incumbent.

Per la prima sezione del Tar del Lazio, invece, come si legge nella sentenza, il provvedimento dell’Antitrust “ha comminato una sanzione per un abuso indimostrato, essendo le evidenze istruttorie state valutate in maniera illogica e contraddittoria” e ha quindi deciso l’annullamento dell’atto che comminava la multa da 11,2 milioni di euro.

Poste è stata rappresentata dallo studio legale Brancadoro Mirabile con Carlo Mirabile e dallo studio Grimaldi con Francesco Sciaudone, Bernardo Giorgio Mattarella e Andrea Neri.

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