Instagram è un gioco, la fotografia è un’altra cosa. Eppure è un’applicazione talmente popolare e apprezzata che può vantare una crescita del numero dei propri utenti addirittura più rapida di quella di Facebook. In due anni, 100 milioni di possessori di smartphone hanno scaricato il software dai market digitali di Apple e di Android. Facebook ha potuto contare su un numero analogo di utilizzatori solo nel doppio del tempo.
Insomma, Istagram va letteralmente di moda ed è sulla bocca di tutti. L’entusiasmo arriva a farci credere che sia un fenomeno unico e rivoluzionario, come nel caso delle fotografie condivise dai corrispondenti dell’agenzia di stampa Associated Press, Jean Lee e David Guttenfelder, dalla Corea del Nord. La verità è molto più semplice di quanto si possa immaginare. A permettere il “miracolo” è stato in realtà Koryolink, l’operatore mobile 3G nordcoreano (unico) che ha aperto la sua rete agli utenti stranieri, mantenendola inaccessibile agli abitanti locali.
Poco importa che l’operazione di postare foto del paese su Internet sia ora possibile anche attraverso Facebook o Google Plus o qualunque altro strumento disponibile. Farlo con Instagram è sicuramente più cool. Annunciare tale possibilità come se fosse l’applicazione del momento a renderlo fattibile, ancora più sensazionale.
Chi va a visitare la Corea del Nord ora può scegliere se connettersi ad Internet con la propria sim card e il proprio telefono oppure può acquistare un cellulare locale e connettersi in thethering con il proprio computer. Instagram ed entusiasmo a parte, gli utenti nordcoreani rimangono comunque in una situazione di isolamento digitale dal resto del mondo. I telefoni che provengono dall’estero non sono ad esempio in grado di chiamare o ricevere telefonate da utenti nordcoreani, per i quali la comunicazione come l’accesso ad internet restano limitati.