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Inps, il golpe anti-Boeri è vicino: tornano i sindacalisti

ImagoEconomica

Sul piano del folklore ogni volta in cui il Parlamento affronta la manovra economica fa sempre notizia la pioggia di emendamenti al testo della Legge di bilancio del Governo: quest’anno alla Camera ne sono già arrivati 6 mila, meno dell’anno scorso. Ce n’ è per tutti i gusti: da un’inedita tassa da 100 euro sui tartufi all’Ape social, dalla web tax all’abolizione dei vitalizi dei parlamentari. L’avvicinarsi delle elezioni, si sa, fa lievitare le promesse, con buona pace dell’equilibrio dei conti pubblici.

Ma tra le tante modifiche che la Camera cerca di introdurre nella manovra prima del suo ritorno al Senato spicca il tentativo di golpe sull’Inps organizzato dal presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, ex sindacalista della Fiom-Cgil ed ex ministro del Lavoro, che giovedì ha messo in minoranza il Governo e che vorrebbe riportare alla guida del maggior istituto di previdenza le rappresentanze dei sindacati, com ‘era una volta.

Se l’operazione andrà in porto, l’attuale presidente dell’Inps, l’economista bocconiano Tito Boeri, verrà sfrattato anzitempo per lasciare il posto a un Consiglio di strategia e vigilanza composto da 15 membri, uno di nomina governativa e il resto diviso a metà tra rappresentanti dei sindacati dei lavoratori e rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali. Con tanti saluti all’efficienza e alla trasparenza dell’Inps che Boeri, sia pure impelagandosi in prese di posizione sulla previdenza spesso lontane dal suo ruolo, ha con tenacia cercato di introdurre. Stessa sorte è prevista per l’Inail.

Il passo indietro verso pratiche consociative e lottizzatrici nell’Inps e nell’Inail è evidente e non per caso il Governo, appoggiandosi a una questione regolamentare, si è pronunciato contro l’emendamento ideato da Damiano (Pd anti-renziano) e sorretto dai deputati ex sindacalisti, dai grillini, dalle formazioni di estrema sinistra ma appoggiato anche da Forza Italia e da tutti gli altri gruppi, a testimonianza del fatto che la demagogia elettorale non conosce colore.

Adesso la parola è alla Commissione Bilancio della Camera che martedì valuterà, come per l’abolizione dei vitalizi e altre materie, se l’emendamento anti-Boeri è compatibile con la Legge di bilancio o se è irricevibile. Poi toccherà al Senato. Ma il rancore verso i tecnici indipendenti alla Boeri e l’ansia di lottizzazione non demorderà tanto facilemente.

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Categories: Politica

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  • Sull'efficienza dell'INPS negli ultimi due ci sarebbe da ridire. Sull'indipendenza del suo giornale...vedremo