Saipem ha completato con successo le prove in mare dei suoi nuovi ROV (Remotely Operated Vehicle), gli Innovator 2.0. Si tratta di veicoli sottomarini pilotati in remoto, utilizzati principalmente da Saipem nel lavoro in acque ultra profonde.
La società infatti utilizza i ROV per la costruzione e la manutenzione di campi petroliferi, per missioni di monitoraggio del fondo marino o di raccolta dei dati. Il nuovo modello è frutto di tre anni di progettazione e test, e rappresenta un’eccellenza in termini di robotica sottomarina, grazie anche al costante lavoro di collaborazione con i migliori centri di ricerca italiani ed europei.
A partire dal 1999, anno di produzione del primo Innovator di marca Saipem, la società si è impegnata nello sviluppo di robot capaci di affrontare le nuove e difficili sfide tecnologiche. Con il passare degli anni la flotta di ROV è aumentata nel numero, rendendo Saipem uno dei pochi operatori nel mercato offshore in grado di progettare, realizzare e operare i propri robot sottomarini.
Saipem ha impiegato questi robot quasi nella totalità dei suoi progetti subsea in condizioni operative estreme – dalle basse alle altissime profondità, ai mari più ostili con presenza di forti correnti – e continuerà ad impiegarli in futuro, data la tendenza del mercato dell’oil&gas a realizzare progetti subsea sempre più sfidanti, sfruttando giacimenti in zone remote.