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Infrastrutture: quali sono i costi del non fare

Secondo l’Osservatorio “I costi del non fare”, diretto dal Prof. Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi di Milano, la mancata costruzione di infrastrutture costa all’Italia circa 500 miliardi di euro – L’unica soluzione credibile è sbloccare gli investimenti e avviare un percorso di semplificazione.

Infrastrutture: quali sono i costi del non fare

Quasi 500 miliardi. A tanto ammontano i costi del non fare le infrastrutture in Italia. A dirlo sono i tre rapporti dell’Osservatorio “I Costi del Non Fare”, diretto dal Prof. Andrea Gilardoni, giunto quest’anno alla settima edizione e presentato giovedì 22 novembre a Roma, presso Palazzo Marini, nell’ambito del convegno “Infrastrutture: dove vuole andare il Paese? Nuove regole e nuove priorità”.

La soluzione a cui giunge l’Osservatorio, attraverso l’analisi di alcuni casi simbolo (la linea ferroviaria Av Roma – Milano e la rete a band ultra larga in Italia), è quella di sbloccare gli investimenti, aggiungendo alle norme finanziarie contenute nel pacchetto infrastrutture del Governo Monti, anche alcune regole che vadano incontro ad un percorso di semplificazione.

La presentazione degli Studi è stata anche un’importante occasione di dibattito con i vertici delle aziende partner e dei principali operatori dei settori analizzati. All’evento sono intervenuti: Roberto Barilli (Hera), Franco Bassanini (Astrid/Cassa Depositi e Prestiti), Massimiliano Bianco (AQP), Giancarlo Cremonesi (Acea), Giovanni Canitano (AEEG), Livio Gallo (Enel), Antonio Gennari (Ance), Luigi Merlo (Assoporti), Mauro Moretti (Ferrovie dello Stato Italiane), Barbara Morgante (Ferrovie dello Stato Italiane), Fabrizio Palenzona (Assaeroporti/Aiscat), Antonio Paoletti (Unioncamere), Alessandro Ricci (UIR), Paolo Romano (Smat), Adolfo Spaziani (Federutiliy), Stefano Tosi (Terna), Paolo Uggè (Federtrasporto)

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