Il porto di Augusta, tra i più importanti del Mediterraneo, entra nel progetto europeo per il gas liquefatto per le navi. Si aggiunge ai terminal in fase di studio di Napoli, Ravenna, Livorno, Cagliari ampliando il mega piano denominato GAINN4MOS. Entro il 2025 l’Italia dovrà realizzare una rete di distribuzione e gestione di impianti di stoccaggio GNL. In pratica i porti della rete centrale europea TEN-T dovranno fornire gas liquefatto alle navi, ma prevedere – a dovuta distanza tecnica- anche distributori per automezzi. Infrastrutture di vitale importanza per l’economia la cui realizzabilità diventa necessaria per i costi in diminuzione e la competitività con sistemi extra nazionali.
L’annuncio dell’ingresso di Augusta nel network europeo viene dato in concomitanza con un incontro di approfondimento promosso dalla Confindustria di Siracusa. L’Autorità Portuale Sicilia Orientale ha già avviato le procedure per le manifestazioni di interesse per i lavori da farsi. Un atto necessario che si concilia con le indicazioni comunitarie di tenere sotto controllo la pianificazione energetica e rispettare le date. Si vuole decarbonizzare il sistema dei trasporti puntando su fonti a basso impatto. Le navi e le infrastrutture marittime emetteranno meno gas serra, ma dovranno accedere a finanziamenti europei. L’interesse degli armatori e delle società di navigazione è tangibile, soprattutto nella prospettiva di abbattere gli oneri di gestione e abbassare gli effetti dei loro traffici sulla qualità del mare. Augusta vuole diventare esempio di sperimentazione e di raccordo con la rete delle autostrade del Mare che complessivamente interessa 6 Paesi dell’Ue.
Il sistema TEN-T ha disegnato sei corridoi di trasporti. Intermodalità spinta con bassi impatti ambientali e sostenibili, condivisa da governi europei sin dal 2015, anno di nascita del GAINN4MOS. Ferrovie, strade, porti, interporti tutti censiti come “core network europeo “. La realizzazione o il potenziamento delle strutture deve essere compatibile con gli obiettivi di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente. Le connessioni terra – mare avranno un respiro continentale ed efficacia operativa se coerenti con gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti. Non è il caso di richiamare le polemiche di questi giorni sugli effetti ambientali della Tav, ma tant’è. Si realizzano le opere o si resta indietro.
Tra i corridoi europei, ben quattro toccano l’Italia : il Mediterraneo da Ovest ad Est ( Torino, Milano, Verona, Venezia, Trieste, Bologna e Ravenna); il Reno -Alpi che passa per i valichi di Domodossola e Chiasso si ferma a Genova; quello Baltico-Adriatico che tocca Austria, Slovenia,Trieste, Venezia e Ravenna, passando per Udine, Padova e Bologna; quello Scandinavo – Mediterraneo che dal Brennero collega Trento, Verona, Bologna, Firenze, Livorno e Roma con Napoli, Bari, Catanzaro, Messina e Palermo. Più che una scommessa che non può essere travolta da visioni di corto respiro E poi le risorse energetiche. Il GNL è fonte privilegiata nel macrodisegno sulla portualità. È tra i combustibili fossili il meno inquinante ed i propulsori delle navi ne faranno sempre più uso. Non emette anidride solforosa, non contiene zolfo e quando brucia riduce al minimo le emissioni di particolato. Nei porti si potrà respirare aria nuova. Ma è l’intero sistema dei trasporti che alla fine ne trarrà vantaggio.