Rifinanziare il debito esistente e favorire lo sviluppo del settore aeroportuale di Venezia e Treviso tramite la realizzazione di infrastrutture più sicure e sostenibili, generando un impatto diretto sull’economia e sul turismo, fortemente colpiti dalla pandemia. Sono i principali obiettivi del finanziamento da 640 milioni di euro, della durata di cinque anni, concesso al Gruppo Save da Cassa Depositi e Prestiti insieme a un pool di banche costituito da Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking), UniCredit (che ha avuto anche il ruolo di banca agente), Bnp Paribas Italia, Crédit Agricole, Société Générale e Mediobanca.
Il finanziamento contribuirà al raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica del gruppo responsabile di importanti nodi strategici della rete transeuropea di trasporto, come l’aeroporto Marco Polo di Venezia e lo scalo di Treviso. Nello specifico, sono stati previsti i seguenti interventi: l’introduzione di innovazioni tecnologiche per il controllo dei passeggeri e l’installazione di un nuovo impianto di gestione dei bagagli e l’adozione di tecnologie quali sistemi agrovoltaici, energia geotermica, produzione di idrogeno verde.
Mentre per quanto riguarda nello specifico l’aeroporto di Venezia – uno dei tre gateway internazionali (insieme a Fiumicino e Milano Malpensa) del Piano Nazionale Aeroporti – sono in programma lavori per l’ampliamento del terminal sia sul versante nord sia su quello sud.
Inoltre, l’’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) affiancherà il gruppo in questa importante fase di ristrutturazione.