E dopo il greenwashing, il Parlamento europeo ha approvato la legge europea per la libertà dei media contro raggiri e travisamenti. Si vuole dare più tutela ai giornalisti. Il primo blocco della legge riguarda le ingerenze della politica nell’attività dei cronisti. I paesi dell’Ue hanno l’obbligo di rispettare l’indipendenza di tutti i media e tenersi lontani dalle scelte editoriali. Queste restano autonome e sarà vietato introdurre software di sorveglianza sugli strumenti in uso ai giornalisti.
Operazioni di questo tipo possono essere soltanto autorizzate dall’autorità giudiziaria. In sostanza per molti Paesi nulla cambia, semplicemente si limitano le iniziative spontanee o di altra natura da parte dei singoli. Che in ogni caso già oggi nella gran parte degli ordinamenti giuridici sono reati.
Limiti alle intercettazioni
I giornalisti interessati dovranno essere informati di essere stati intercettati e potranno tutelarsi davanti al giudice. Il sistema delle garanzie si amplia anche perché l’informazione al soggetto spiato deve indicare le ragioni dell’intercettazione. Novità anche nel rapporto di lavoro dentro le redazioni.” Il licenziamento prima della scadenza del contratto sarà consentito solo nel caso in cui vengano a mancare i requisiti professionali”, riporta l’agenzia Dire.
Su questo punto la legge disciplina i contratti di lavoro stabiliti e chiari, ma è noto anche alle categorie rappresentative dei giornalisti, non solo italiani, che le forme di lavoro nelle aziende editoriali hanno molte specificità. L’indipendenza del giornalista è un requisito professionale, ma si rafforza allorquando ha un rapporto di lavoro definito.
Chi sono i proprietari dei giornali ?
Trasparenza, infine, anche per i board delle aziende editoriali. Le testate giornalistiche dovranno pubblicare informazioni sui proprietari in una banca dati nazionale da allestire in ogni paese. La ratio sta nel sapere con esattezza gli editori e vietare le commistioni con la politica. La crisi dell’editoria è palese in tutta Europa, i governi tuttavia, possono erogare finanziamenti pubblici alle testate giornalistiche ma con criteri e procedure trasparenti.
La nuova legge ha bisogno di tempi per essere applicata e per quanto riguarda l’Italia arriva in un momento in cui la libertà di stampa è parte del dibattito politico, a cominciare dalla cosiddetta legge bavaglio contestata da Ordine dei giornalisti e Federazione della stampa, fino alla “selezione” dei media dai quali farsi intervistare della premier Giorgia Meloni. Poi ci sono sempre l’articolo 21 della Costituzione e la deontologia di ciascuno di noi. ” Ricordate che il vostro padrone è il lettore” diceva Indro Montanelli. E non ci sono leggi che bastano, la qualità premia chi ne fa una bandiera.