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Inflazione record a marzo, mai così alta dal 1991. Balzo degli occupati e disoccupazione in calo

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Inflazione record a marzo. L’impatto, temuto, di pandemia e guerra con gli aumenti eccezionali dei prodotti energetici si è scaricato sulle tasche degli italiani. Le prime stime Istat danno concretezza alle preoccupazioni. Nota positiva, ma relativa al mese di febbraio, è invece quella sul calo della disoccupazione e sull’aumento record dell’occupazione. Ma vediamo, uno ad uno, i dati diffusi dall’Istat e dall’Eurostat per quanto riguarda l’Eurozona.

Inflazione record al 6,7% su base annua

Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, nel mese di marzo l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua (da +5,7% del mese precedente). L’inflazione cresce per il nono mese consecutivo, raggiungendo un livello su base tendenziale che non si registrava da luglio 1991. Anche questo mese sono i prezzi dei beni energetici non regolamentati a sostenere l’ulteriore ascesa, ma tensioni inflazionistiche continuano a diffondersi con la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” che accelera di quasi un punto percentuale, portandosi a +5%.

Occupati al massimo dal 1977, oltre ma metà a termine

A febbraio si è registrato in Italia un balzo degli occupati di 81mila unità rispetto a gennaio. La crescita è di 777mila occupati in più su febbraio 2021. Il tasso di occupazione raggiunge così il 59,6%, livello record dall’inizio delle serie storiche. A sua volta, il tasso di disoccupazione si ferma all’8,5% con un calo di 0,1 punti su gennaio e di 1,7 punti su febbraio 2021.

Guardando più nel dettaglio, il balzo degli occupati in febbraio è dovuto al boom di nuovi contratti a termine (+133mila rispetto a gennaio e + 504mila unità su febbraio 2021). Sono invece in calo gli occupati dipendenti a tempo indeterminato che scendono di 109mila unità su gennaio mentre aumentano di 112mila unità sull’anno.

“Rispetto a gennaio 2021 si registrano – commenta l’Istat – quasi 850 mila occupati in più; oltre la metà sono dipendenti a termine con una stima che sfiora i 3 milioni 200 mila, il valore più alto dal 1977. Rispetto ai livelli pre-pandemia del febbraio 2020, il tasso di occupazione è superiore di 0,6 punti (record dall’inizio delle serie storiche), quello di disoccupazione è sceso dal 9,6% all’8,5%.

E nell’Eurozona la disoccupazione cala al minimo storico

I dati su occupazione e disoccupazione confermano l’eccezionale recupero della crescita realizzato dall’Italia nel 2021. Anche in Europa la ripresa ha fatto sentire la sua forza positiva. Secondo Eurostat il tasso di disoccupazione nell’Eurozona a febbraio è sceso al minimo storico al 6,8% dal 6,9% di gennaio e dall’8,2% di febbraio 2021. Nell’Ue il tasso di disoccupazione è sceso al 6,2% dal 6,3% del mese precedente e dal 7,5% dell’anno precedente.

La Germania ha diffuso il dato sui disoccupati di marzo che rimane fermo al 5%.

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Categories: Economia e Imprese