Per favorire la transizione climatica e al tempo stesso difendere le famiglie dall’inflazione energetica, lo Stato dovrebbe concentrarsi sul “soccorso al reddito dei più colpiti” e sugli “aiuti alla transizione”, senza investire troppo nel “contrasto agli aumenti di prezzo”. Lo ha detto Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, intervenendo sabato al convegno “La trasformazione sostenibile: ambiente, economia e società – Le sfide che ci attendono, le azioni possibili”, organizzato a Venezia dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontefice.
I prezzi dei combustibili fossili devono salire
Vista l’ondata d’inflazione sui beni energetici iniziata nel 2021 e aggravata quest’anno dalla guerra, “dobbiamo certamente sostenere chi è in difficoltà”, ha sottolineato Signorini. Ma, se vogliamo tutelare la transizione climatica, dobbiamo anche “lasciare agire, per quanto ragionevolmente possibile, il segnale rappresentato dei prezzi relativi”, che sono “uno strumento chiave per l’allocazione efficiente delle risorse”.
Secondo il Dg di Bankitalia, infatti, “difficilmente una strategia di transizione funzionerebbe senza carbon pricing: senza cioè incorporare nel prezzo dei combustibili fossili il danno che essi arrecano al bene comune, ossia, nel gergo dell’economia, le esternalità negative associate al loro impiego”.
L’obiettivo è rendere “le fonti fossili meno convenienti di quelle alternative, avvantaggiando così lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni”. Bisogna quindi ricordare all’opinione pubblica che, “per conseguire gli obiettivi della transizione climatica, i prezzi dei combustibili fossili dovevano comunque crescere: e crescere di molto”.
Servono più incentivi per le rinnovabili
Non solo: per Signorini, questa azione “va accompagnata con ogni possibile agevolazione, anche di natura regolamentare, per le fonti alternative. Questo sia per accelerare la transizione, sia per renderla abbordabile per tutti. Sarebbe bene, in prospettiva, aiutare le famiglie che sono o rischiano di essere in condizioni di povertà energetica non offrendo sovvenzioni permanenti all’uso di fonti fossili, ma dando loro la possibilità concreta di ridurre gli sprechi energetici e di passare a fonti rinnovabili. Non un ombrello, cioè, per ripararsi a tempo indeterminato dai rincari dei combustibili a base di carbonio, ma un robusto paio di stivali per fare al più presto il salto verso la decarbonizzazione”.
Leggi il testo completo dell’intervento di Signorini.